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Monza, un anziano pensionato colto sul fatto. Rubava i velocipedi
parcheggiati in una rastelliera. A casa ne aveva ventidue
**A 72 anni ladro di biciclette
"Avevo paura della guerra"*
* Si è giustificato col timore di un conflitto e col ricordo di quando
ragazzino, le due ruote erano l'unico mezzo di trasporto

*MONZA* - A 72 anni, rubava biciclette perché temeva una guerra e le due
ruote, in tempo di conflitto, sono un mezzo di trasporto fondamentale.
Così, G. G:, pensionato monzese, ha spiegato al carabiniere che lo ha
beccato la sua piccola ma non del tutto innocente mania.

Le biciclette, questo signore un po' cleptomane e un po' collezionista,
le portava via dalla rastrelliera di piazza Roma, in pieno centro di
Monza. Le prendeva dove la gente, fidandosi, le lasciava incustodite e
se le portava a casa. Nel cortile gliene hanno trovate ventidue.

La "cattura" di questo "ladro di biciclette" poco più anziano di quello
che sarebbe oggi il ragazzino del film di De Sica, è dovuta al fiuto e
all'ostinazione di un carabiniere che un po' non credeva ai suoi occhi
e, un po', era persino dispiaciuto quando ha dovuto denunciare G.G.

Il pensionato faceva quello che fanno molti pensionati: sedeva su una
panchina, ma da lì controllava la rastrelliera. Se qualcuno lasciava la
bicicletta senza lucchetto o senza catena, G.G. si alzava, l'arraffava
al volo e, in quattro pedalate era a casa. Poi tornava sul luogo dei
suoi misfatti e si rimetteva in agguato.

Il carabiniere lo ha notato durante il normale servizio di presidio del
centro di Monza. Ha seguito la scena dell'uomo che prendeva, con aria
tranquilla, il velocipede parcheggiato da un'altra persona. Allora gli
ha chiesto spiegazioni. Che G.G. non ha saputo dare. Anzi, alla fine, ha
confessato che la bicicletta non era sua.

A quel punto, il carabiniere ha deciso per una rapida perquisizione
dell'alloggio dell'anziano signore. Nel cortile, davanti a due dozzine
scarse di biciclette, il carabiniere era basito e l'altro quasi
orgoglioso. Poi la spiegazione: la paura della guerra, un ricordo legato
al passato, quando una bicicletta, in tempo di conflitto era l'unico
mezzo per muoversi velocemente.

I carabinieri lo hanno denunciato a piede libero per furto e lo hanno
rilasciato, mentre le biciclette sono state portate in un deposito
comunale a disposizione dei derubati.

(/21 dicembre 2004/)
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