[Forumlucca] Econews - 14 dicembre 2004

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Szerző: Federazione dei Verdi di Lucca
Dátum:  
Tárgy: [Forumlucca] Econews - 14 dicembre 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Cop10/Clima. Pecoraro: grave la bocciatura UE del piano italiano delle
emissioni
- Iraq. Cima: governo italiano ammetta fallimento e ritiri i militari
- Iraq. Zanella: chi ha visto i fondi per la ricostruzione?
- Rai. Pecoraro: Gasparri ascolti parole Ciampi
- Criminalità. Cento: inammissibile 'Pacchetto Napoli'
- Forestali. Pecoraro: nomina Calderoli e’ insulto a Mezzogiorno
- Fiat. Solidarietà dei Verdi a manifestanti
- Terni. Verdi incontrano sindacati su crisi acciaierie
- Terrorismo. Bulgarelli: grave denuncia Persichetti
- Roma Capitale. Cento: governo non mantiene impegni
- G8/Diaz. Martone: chiarire fino in fondo le responsabilità
- G8./Diaz. Bulgarelli: primo passo per stabilire verita'
- G8/Diaz. Cento: dopo rinvio poliziotti, accertare responsabilità politica
- Legge elettorale. Norma contro le liste civetta nelle Marche
- Paesaggio. Da Verdi Sos a Ciampi: intervenga per tutela Lazio
- Clima/Cop10. Nativi chiedono maggior partecipazione a decisioni
internazionali
- Piano emissioni. Wwf: bocciatura UE colpa del governo
Econews dalle agenzie estere:
- Ten percent of bird species to disappear (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/28566/story.htm
- Impact of greenhouses gases discussed at U.N. global warming summit (ENN)
http://www.enn.com/today.html?id=582


Cop10/Clima. Pecoraro: grave la bocciatura UE del piano italiano delle
emissioni

“La bocciatura europea del piano italiano di assegnazione per l’emissione
di gas serra così come dichiarato dall’unione Europea, insieme a quelli di
Polonia e Repubblica Ceca, è uno schiaffo al governo di centrodestra ed
alla sua mancanza di una reale politica ambientale”. Lo ha dichiarato il
Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “Dal 1990 ad oggi - afferma
Pecoraro - le emissioni di gas serra nel nostro paese sono cresciute
pericolosamente e, nonostante questo, il governo di centrodestra non ha
ritenuto opportuno adottare misure per invertire la tendenza e per cercare
di garantire il rispetto dei parametri del protocollo di Kyoto.
L’approssimazione e l’improvvisazione che guida l’Italia è totale ed oggi,
dopo la ratifica da parte della Russia del Protocollo di Kyoto e l’entrata
in vigore dello stesso, è ancor più evidente. Un accordo internazionale
ratificato dall’Italia che Matteoli, evidentemente, ha sempre consideratro
carta straccia, tanto da presentare un piano di emissioni che addirittura
aumenta la possibilità di inquinare e che l’Ue non approverà”. “Il piano di
assegnazione - conclude il leader del Sole che Ride - è la cartina al
tornasole di un Governo dannoso per l’ambiente e ideologicamente succube
anche in questo campo della disastrosa politica di Bush. Solo a Matteoli
poteva venire in mente di presentare un piano nazionale che aumenta
ulteriormente le emissioni di gas serra. I Verdi chiedono radicali misure
concrete per salvare il futuro del pianeta e la salute dei cittadini.
Chiediamo scelte energetiche compatibili rinunciando al carbone e puntando
ed investendo sull’innovazione e le fonti rinnovabili, pulite e sicure e
l’efficienza energetica”.

Iraq. Cima: governo italiano ammetta fallimento e ritiri i militari

“Il governo italiano abbia il coraggio di ammettere il proprio fallimento
in Iraq e richiami a casa i militari”. Lo chiede la deputata Verde Laura
Cima, segretaria della commissione Esteri , dopo l’ennesima strage in Iraq,
che si è consumata questa mattina, e nella quale ci sono stati morti 13 e
15 feriti, per un attentato kamikaze.. Mentre assistiamo impotenti a un
vero e proprio bollettino di guerra che tutti i giorni ormai ci giunge
dall’iraq, come quello di questa mattina a Baghdad nella Zona Verde, il
Governo italiano sembra adottare la tecnica delle tre scimmie e continua a
stare zitto, facendo finta di non vedere e di non sapere qual è la realtà
in Iraq. La sua ostinata perseveranza sulla strada dell’ intervento
militare, mascherato da missione di pace, non lascia spazio ad alcuna
riflessione, o ripensamento o perplessità, neppure di fronte a tante morti
e a tanta sofferenza. Il governo Berlusconi abbia il coraggio di guardare
la verità in faccia e ritiri finalmente i suoi militari”.

Iraq. Zanella: chi ha visto i fondi per la ricostruzione?

“E’ grave, gravissima, l’accusa lanciata dal governatore iracheno di
Nassirya: Berlusconi e i suoi ministri devono delle spiegazioni al
Parlamento e al paese”. Luana Zanella, deputata Verde, interviene sulla
denuncia riferita ieri dal Corriere della Sera di Mohammed Sabri Hamid Al
Rumayad secondo il quale i 15 milioni di dollari a disposizione di Barbara
Contini, ex governatrice della provincia di Nassiriya, non sono stati spesi
nei progetti civili per i quali erano finalizzati. Luana Zanella, che ha
chiesto in una interrogazione al presidente del Consiglio quali siano le
informazioni in possesso del Governo, spiega che “Sabri parla di progetti
confusi, senza coordinamento con le reali esigenze della zona, di appalti
inadeguati e traccia in generale un quadro allarmante della gestione
italiana della zona: la retorica della guerra umanitaria è, insomma, sempre
meno sostenibile. Di fronte alle gravi accuse dell’attuale governatore
iraqueno che cosa replica il governo italiano?”.

Rai. Pecoraro: Gasparri ascolti parole Ciampi

“Gasparri ascolti le parole del Presidente Ciampi e non le strumentalizzi
in maniera vergognosa. Il monito del Presidente della Repubblica affinché
la Rai conservi, rafforzi e migliori il suo ruolo di servizio pubblico è
stato trasformato dal ministro delle comunicazioni in un plauso al processo
di privatizzazione”. Lo ha dichiarato il Presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio, segretario della Commissione di Vigilanza. “La
privatizzazione - continua Pecoraro - non garantisce assolutamente quel
miglioramento del servizio pubblico auspicato dal Presidente della
Repubblica, ma si presenta come un processo pericolosamente in grado di
smantellare la più importante industria culturale del Paese, piegandola
all’unica logica del profitto e del mercato”. “E’ ora - conclude il leader
del Sole che Ride - che tutti i partiti dell’opposizione si oppongano
chiaramente alla privatizzazione, che, tra le altre cose, non può essere
certo gestita dal governo presieduto dal proprietario di Mediaset e da un
Cda dimezzato”.

Criminalità. Cento: inammissibile 'Pacchetto Napoli'

"Un tentativo che deve essere respinto al mittente". Così il Verde Paolo
Cento, vicepresidente della commissione Giustizia della Camera, commenta
l’intenzione espressa dal ministro Castelli di inserire il
'Pacchetto-Napoli' sulla criminalita' nella Pdl sulla recidiva. Secondo
Cento “il centro destra vuole solo confondere l’opinione pubblica sul reale
significato delle cosiddette norme Salva-Previti. Se il Governo insiste,
chiederemo al presidente della Camera di dichiarare inammissibile
l’emendamento, estraneo alla materia della recitiva che ha finalità
opposte. Se la maggioranza vuole discutere il pacchetto sicurezza siamo
pronti al confronto nel merito ma non accettiamo nessuna strumentalizzazione”.

Forestali. Pecoraro: nomina Calderoli e’ insulto a Mezzogiorno

“La nomina di Calderoli a commissario per i forestali in Calabria è un vero
insulto al Mezzogiorno. Questo governo è stato capace di ridurre anche
questa delicata vicenda occupazionale ad un penoso scambio di poltrone”. Lo
ha dichiarato il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “La Lega -
afferma Pecoraro - si è venduta per una poltrona di commissario. E’ penoso
il modo in cui la Cdl ha affrontato la questione: un bel valzer di
poltrone, al quale il Governo ricorre ogni volta che c’è sul tavolo una
questione da affrontare. Un ricorso talmente sistematico a tale metodo che
sarebbe passato inosservato se non avesse riguardato un ministro leghista
noto per le sue provocazioni antimeridionaliste”. “Piuttosto che affrontare
i problemi della riforestazione - conclude il leader del Sole che Ride - in
tutta Italia, con una seria politica di difesa del territorio, il governo
ha scelto questo ridicolo affronto ed ha ridotto tutto ad uno scambio
politico”.

Fiat. Solidarietà dei Verdi a manifestanti

Piena solidarietà dei Verdi ai lavoratori della Fiat di Mirafiori che ieri
mattina hanno manifestato davanti alla sede del Toroc. La deputata Laura
Cima spiega che “le ragioni dei lavoratori sono pienamente legittime e
condivisibili. I Giochi di Torino 2006 avrebbero potuto rappresentare anche
una grande opportunita' per la citta'. Tuttavia ad oggi hanno solo
catalizzato l’attenzione e le risorse pubbliche mentre la problematica
della salvaguardia di Mirafiori è stata gettata nel silenzio e questo è
davvero inaccettabile per tutta la nostra regione. Sulle prospettive
dell’azienda e sul futuro dei lavoratori della Fiat ci sono, insomma, solo
ombre: per questo bene hanno fatto i sindacati oggi ad imporre
all’attenzione del sindaco e di tutto il paese i problemi di una azienda
sempre meno al centro delle preoccupazioni di questo governo”.

Terni. Verdi incontrano sindacati su crisi acciaierie

Presso la sede della Provincia di Terni, ieri mattina il coordinatore dei
Verdi Paolo Cento, insieme al presidente regionale Franco Parlavecchio ed
al portavoce dei Verdi Luca Arcangeli, ha incontrato i rappresentati delle
organizzazioni sindacali di Cgil Cisl Uil delle acciaierie di Terni per un
confronto sulla grave crisi del settore determinata dalle scelte delle
multinazionale tedesca Tyssen ­ Krupp. Paolo Cento ha definito l’incontro
“utile e positivo. Ho espresso il massimo sostegno dei Verdi ­ ha spiegato
- nella battaglia per la difesa dei posti di lavoro contro le ipotesi di
dismissione del settore magnetico avanzate dalla multinazionale tedesca.
Abbiamo inoltre deciso di attivare una relazione con i Verdi europei, in
particolare con i Grunen tedeschi, per esercitare una azione di pressione
nei confronti delle istituzioni competenti. Decisivo sarà inoltre il
coordinamento di una azione per costruire proprio in sede europea le regole
condivise per limitare lo strapotere delle multinazionali e i rischi di
politiche liberiste e selvagge che devastano il territorio e non
garantiscono ­ conclude Cento ­ i livelli occupazionali”.

Terrorismo. Bulgarelli: grave denuncia Persichetti

"Quanto denunciato da Paolo Persichetti nella lettera con la quale annuncia
la decisione di intraprendere lo sciopero della fame, è estremamente
grave". Lo afferma il deputato verde Mauro Bulgarelli che ha presentato
un'interrogazione parlamentare sulla vicenda al ministro della Giustizia
Castelli e a quello dell'Interno Pisanu. "Quello contro Persichetti
sembrerebbe configurarsi come un accanimento ingiustificato - sostiene - di
cui le autorità competenti devono assumersi la responsabilità. Il sospetto
è che anche la rigidità manifestata nei confronti di Persichetti vada letta
all'interno della politica repressiva che il nostro governo ha intrapreso
nei confronti degli esuli italiani in Francia e che ha portato a numerose
richieste di estradizione nei confronti di persone che hanno abbandonato da
oltre un ventennio la lotta armata e si sono perfettamente integrate nella
società civile francese". Sarebbe insomma, conclude Bulgarelli -
"un'ennesima dimostrazione di quella volontà di vendetta che lo Stato
italiano ha mostrato di voler mettere in campo contro i rifugiati in luogo
di una soluzione politica per gli anni settanta, l'unica che, attraverso
una moratoria delle estradizioni e il rilancio dell'ipotesi dell'amnistia,
potrebbe finalmente chiudere quella pagina dolorosa della nostra storia
recente".(Ansa)

Roma Capitale. Cento: governo non mantiene impegni

“Al momento dobbiamo constatare che il governo non sta mantenendo gli
impegni presi per garantire i dovuti finanziamenti a Roma Capitale e ancora
una volta siamo di fronte a un condizionamento negativo dei ministri
leghisti che a quanto appare contano molto di più degli impegni pubblici
presi da Fini, anche nei giorni scorsi - ha dichiarato il deputato verde
Paolo Cento. La distribuzione in due anni dell’impegno finanziario per Roma
Capitale che era previsto per il 2005, se non verrà cambiato dal Parlamento
penalizzerà Roma e la possibilità d’interventi infrastrutturali, sociali e
ambientali di cui, ovviamente, il governo, e Fini in particolare, dovranno
rispondere a tutta la città”.

G8/Diaz. Martone: chiarire fino in fondo le responsabilità

"Sono state confermate accuse incontestabili e responsabilità che si è
tentato, dalle stesse forze di polizia e dall'alto delle istituzioni
governative, di nascondere". Commenta così il senatore dei Verdi Francesco
Martone, eletto nel collegio di Genova, quella che definisce la "buona
notizia" del rinvio a giudizio per i 28 poliziotti del blitz alla scuola
Diaz del capoluogo ligure durante il G8. "'I ragazzi hanno fatto il loro
dovere. Hanno eseguito solo gli ordini', ha commento l'avvocato dei quattro
capisquadra rinviati a giudizio", aggiunge il senatore dei Verdi, "ma se
così stanno le cose, è giunto il momento di sapere il nome di chi, a
livello politico, diede quegli ordini. Chi ordinò e chi organizzò quella
mattanza?". "Nessuna prevaricazione nei confronti dei magistrati che stanno
svolgendo con scrupolosità il loro lavoro, ma occorrono risposte per
l'impegno politico che ci siamo assunti in Parlamento, davanti ai
cittadini. Inoltre, - conclude Martone - sarebbe opportuno che, in vista
del processo, gli imputati decidano di lasciare i loro incarichi".(Ansa)

G8./Diaz. Bulgarelli: primo passo per stabilire verita'

"Un'ottima notizia ma è solo il primo passo per ristabilire verità e
giustizia sulle giornate di Genova". Così Mauro Bulgarelli (Verdi) commenta
il rinvio a giudizio dei 28 poliziotti per le violenze alla scuola Diaz
durante il vertice dei G8 di Genova nel luglio 2001. "A Genova - afferma
Bulgarelli - fu messa in campo una gestione dell'ordine pubblico che portò
di fatto alla sospensione del diritto e delle regole democratiche, con
un'impressionante serie di violenze da parte delle forze dell'ordine,
guidate da una regia che rimane tuttora oscura. Mi auguro dunque - prosegue
- che la decisione del Gup sia solo il primo passo verso l'accertamento
delle responsabilità politiche di quelle violenze, che rimangono una delle
pagine più terribili della storia italiana recente". "Se non si arrivasse
ai 'mandanti' conclude il parlamentare del Sole che Ride la punizione di
singoli poliziotti rischierebbe paradossalmente di tutelare coloro che,
nelle istituzioni, disegnarono a tavolino la strategia repressiva messa in
campo nelle giornate del G8 e che sono i primi responsabili di quanto
accaduto".(Ansa)

G8/Diaz. Cento: dopo rinvio poliziotti, accertare responsabilità politica

“La decisione di rinviare a giudizio i 28 poliziotti per i fatti della Diaz
rappresenta una prima significativa conferma dei gravi fatti avvenuti alla
scuola Diaz, durante il G8 di Genova - ha dichiarato il deputato verde
Paolo Cento, Vicepresidente commissione giustizia. Ma se da una parte era
compito della Magistratura accertare le singole responsabilità penali,
dall’altra bisogna rilanciare con forza la battaglia di verità sulle
responsabilità politiche della gestione fallimentare dell’ordine pubblico
durante il. G8 di Genova e su chi diede l’ordine politico del blitz alla
scuola Diaz. Per questo è indispensabile la costituzione di quella
commissione parlamentare d’inchiesta a cui il governo Berlusconi si oppone
. E’ evidente che se non si farà in questa legislatura la commissione
parlamentare d’inchiesta sul G8, questa sarà una della prime proposte che i
Verdi chiederanno alla Gad di sostenere nella prossima legislatura”.

Legge elettorale. Norma contro le liste civetta nelle Marche

Le Marche avranno una nuova legge elettorale che contiene una norma contro
le liste civetta. Nella riunione dell'ultima Commissione Statuto è stata
varata la legge relativa al sistema elettorale con cui si svolgeranno le
prossime consultazioni e su proposta dei Verdi è stato inserito un articolo
che prevede l'inammissibilità di contrassegni elettorali confondibili con
quelli delle forze politiche già presenti in Consiglio Regionale, in
Parlamento Nazionale o in Parlamento europeo. L'articolo di legge, oltre
alla tutela del simbolo e dei suoi elementi grafici, vieta l'utilizzo di
denominazioni simili a quelle dei gruppi politici già presenti nelle
istituzioni. L'approvazione in aula è prevista per la prossima seduta del
Consiglio Regionale. Marco Moruzzi, capogruppo dei Verdi in Consiglio
Regionale, a tale proposito ha dichiarato:" La lista civetta dei Verdi
Verdi, è solo uno degli esempi del malcostume che sta caratterizzando le
ultime scadenze elettorali. Alle ultime elezioni europee questa lista ha
raccolto, grazie ad un simbolo ingannevole, moltissimi voti che gli
elettori pensavano di assegnare alla lista della Federazione dei Verdi. Che
il simbolo e la denominazione siano ingannevoli, posso testimoniarlo anche
personalmente, dato che nella sola Regione Marche alle elezioni europee,
circa 600 elettori hanno votato la lista dei "Verdi Verdi" riportando
contemporaneamente la preferenza con il mio nome, con il risultato
dell'annullamento della preferenza e l'attribuzione del voto ad una lista
diversa da quella di cui facevo parte. La confondibilità dei simboli ha
alterato la volontà degli elettori e per i Verdi, ciò ha significato a
livello Nazionale, l'assegnazione di un seggio in meno al Parlamento
Europeo. La nuova legge, che peraltro contiene numerose innovazioni, tra
cui l'eliminazione del cosiddetto listino e meccanismi affinché ogni
provincia consegua comunque un numero di eletti proporzionale agli
abitanti, potrà entrare in vigore se la data delle elezioni regionali sarà
successiva a quella del 3 - 4 aprile indicata dal Presidente del Consiglio,
in caso contrario rimarranno in vigore le vecchie regole.”

Paesaggio. Da Verdi Sos a Ciampi: intervenga per tutela Lazio

Un comitato ("Lazio: sos paesaggio") e una lettera al Presidente della
Repubblica Carlo Azeglio Ciampi per denunciare la legge regionale
"Pianificazione paesistica e tutela dei beni e delle aree sottoposti a
vincolo paesistico", recentemente approvata dal consiglio regionale del
lazio. Per i Verdi infatti si tratta di "un gravissimo rischio per il
territorio ed il paesaggio", fondandosi su "una politica di gestione del
territorio improntata al principio della deroga, della contrattazione,
dello smantellamento del sistema della pianificazione territoriale, che noi
riteniamo profondamente sbagliato". E allora, ecco la missiva al Quirinale,
scritta da Angelo Bonelli, capogruppo dei Verdi Regione Lazio. Nella sua
lettera al Presidente della Repubblica, Bonelli elenca quelli che a suo
giudizio sono "alcuni esempi delle gravissime modifiche che Storace apporta
alla legge che fino ad oggi ha garantito i vincoli paesistici ed ambientali
della regione". Sulle fasce costiere marittime, fiumi, e laghi "sara'
possibile realizzare nuove edificazioni e sanare abusi edilizi, derogando
dal vincolo nazionale di protezione", elenca il capogruppo dei Verdi, e
ancora "si permettera' di costruire in deroga al vincolo statale nei
territori boschivi sopra i 1.200 metri". La regione "potra' modificare il
ptpr (piano territoriale paesistico regionale) dopo due anni", continua la
letttera a Ciampi, "togliendo il vincolo paesistico", mentre i comuni,
"invece di adeguare i piani regolatori al ptpr "possono proporre per
esigenze di sviluppo (edificazione) modifiche al ptpr e togliere i
vincoli". Con la nuova legge regionale sulla pianificazione paesistica del
Lazio si prevede "la possibilita' da parte di imprenditori privati di poter
fare convezioni con i comuni per modificare i paesaggi", continua Bonelli,
secondo il quale "saranno gli stessi imprenditori insieme ai comuni" a
individuare le tipologie degli interventi "e non la legge. Una cambiale in
bianco in mano ai privati - spiega a Ciampi l'esponente dei Verdi - per
modificare il paesaggio con interventi edilizi". Riguardo i beni
archeologici "sono esautorate le soprintendenze archeologiche dal controllo
del territorio", lamenta Bonelli, le cui segnalazioni "non avranno piu'
valore e efficacia in quanto saranno solo da ministero e regione ad
emettere provvedimenti". E infine, la recente legge sul condono edilizio.
"con un emendamento dell'ultima ora", spiega Bonelli, e' stato inserito un
articolo che la "stravolge", spiega: "si potranno sanare abusi su aree
vincolate da leggi statali, regionali, nonche' in monumenti naturali, siti
di importanza comunitaria, zone di protezione speciale - lamenta
l'esponente del sole che ride - purche' ricadenti in piani urbanistici
attuativi". Per tutti questi motivi, conclude Bonelli nella sua missiva
alla massima carica dello stato, "a lei, signor Presidente, chiedo un
intervento a tutela dell'art.9 della Costituzione italiana, considerato che
la legge approvata viola attraverso sistematiche deroghe i vincoli previsti
dalla legislazione nazionale". (Dire)

Clima/Cop10. Nativi chiedono maggior partecipazione a decisioni internazionali

"Siamo i primi a pagare le conseguenze dell'effetto serra": a insorgere,
per chiedere anche maggior presenza e peso nei negoziati sul cambiamento
climatico, sono i popoli indigeni, che in una conferenza stampa hanno
elencato i guasti che piu' da vicino colpiscono le loro comunita'. "Il
permafrost che si sta sciogliendo sotto ai nostri piedi mette a rischio i
nostri villaggi e le nostre possibilita' di spostamento", racconta il chief
Gary Harrison rappresentante dei popoli nativi dell'Alaska, perche' "il
ghiaccio contenuto nella terre del nord le tiene salde, ma se ne sta
andando con il cambiamento climatico". E, al contrario del governo
americano, apprezza il Protocollo di Kyoto "in molte sue parti, ma non in
quella sul mercato delle emissioni di carbonio. Quei gas vanno tagliati,
per il bene dela terra e dei suoi abitanti, non commercializzati". Animali
che non c'erano e che ora fanno la loro apparizione nel circolo polare
artico: a parlarne la vicepresidente del board canadese dei popoli
indigeni, Noeline Villebrun. "Nelle nostre terre sono arrivati i coguari,
che non si erano mai visti, cosi' come i cervi stanno conquistando il
territorio delle alci, mentre i grizzli si spostano diversamente dal
normale e i salmoni risalgono fiumi dove non si sono mai visti: qui a
Buenos Aires di parla di mitigazione degli effetti del cambiamentoi
climatico, e anche di adattamento. Ma la natura mon si adatta se non
cambiando e perdendo le sue caratteristiche". E Villebrun avanza una
proposta che potrebbe apparire provocatoria ma sicuramente non lo e': "I
nostri anziani sono i nostri scienziati. Cosi' come noi vogliamo una
rappresentanza ufficiale nelle conferenze sul clima, credo che gli anziani
dei popoli indigeni debbano essere inclusi nel panel scientifico che studia
i mutamenti". Cosi', i popoli indigeni presentano un documento in 15 punti
per rivendicare spazio ai tavoli dei negoziati climatici. Un dosumento che
ricorda l'impegno della convenzione ONU sui cambiamenti climatici a
coinvolgere il pubblico e le organizzazioni non governative, e che condanna
la mancata risposta sulla creazione di uno specifico gruppo di lavoro sui
diritti dei nativi, di cui si riafferma "la vulnerabilita' all'impatto del
cambiamento climatico sul nostro modo di vita, sulle pratiche culturali,
sui nostri luoghi sacri". La natura ­ ricordano - sta cambiando: ""siamo in
crisi", "abbiamo bisogno di cercarci l'uno con l'altro e ascoltarci l'uno
con l'altro". A cominciare dalla partecipazione totale "a ogni livello
decisionale sulle materie cui i popoli indigeni sono interessati", dalle
tribu' andine a quelle dei lapponi finlandesi. (Dire)

Piano emissioni. Wwf: bocciatura UE colpa del governo

"Non è certo quello scelto dal governo italiano il modo migliore per
aiutare le nostre imprese vista la grave bocciatura del Piano emissioni
giunta dalla Commissione europea". Lo ha dichiarato Mariagrazia Midulla,
responsabile Campagne internazionali del Wwf, in questi giorni a Buenos
Aires per seguire la COP10 sul clima. "Relegando l'Italia tra i 'fanalini
di coda' del mercato delle emissioni - ha detto Midulla - si crea un danno
per tutte le imprese, comprese quelle virtuose che avevano scelto di
allinearsi con le direttive europee nel rispetto del Protocollo di Kyoto
scommettendo su fonti rinnovabili e fonti pulite". "Non solo l'Italia non
ha voluto credere da subito al Protocollo di Kyoto - ha affermato la
rappresentante del Wwf - ma ha preferito uno squallido escamotage per
ovviare al ritardo sul controllo dei gas serra autorizzando quote eccessive
di emissioni alle imprese elettriche tali da consentire l'aumento di
emissioni in questo settore di oltre il 20%". "Ora - ha proseguito Midulla
- bisogna rimboccarsi le maniche, adottare al più presto un Piano che
riduca sensibilmente le emissioni di gas serra ed evitare che dal 1/o
gennaio ci siano ripercussioni negative vista la disparità del nostro paese
rispetto ai partner europei sul mercato dell' energia". Infine per Midulla,
occorre evitare di "fare i 'piazzisti' di tecnologie altrui che da noi non
utilizziamo, altrimenti ci troveremo paradossalmente a finanziare l'
innovazione tecnologica di Germania e Giappone, mentre da noi gli
investimenti nella ricerca energetica sono stati dimezzati negli ultimi
dieci anni, dando un colpo ulteriore alla nostra industria che perde
competitività giorno dopo giorno". (Ansa)

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