[Lecce-sf] IL PROCESSO AL REGINA PACIS - report dell'udienza…

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Autore: Antonella Mangia
Data:  
Oggetto: [Lecce-sf] IL PROCESSO AL REGINA PACIS - report dell'udienza del 13 dicembre 2004
IL PROCESSO AL REGINA PACIS
Oggi 13 dicembre si apre il processo per i “fatti del
Regina Pacis”.
I gestori del CPT e il responsabile Don Cesare Lo
Deserto sono accusati di percosse e violenze ai danni
di 17 maghrebini "ospiti" del CPT salentino e abuso di
mezzi di correzione. Il tribunale ha accolto la
costituzione di parte civile di tutti i ragazzi
magrebini che avrebbero subito le violenze, nonchè
dell'ASGI (Associazione Studi Giuridici
sull'Immigrazione).


http://triburibelli.org/sito/modules/news/article.php?storyid=1060


:::::: REPORT DEL UDIENZA DEL 13 DIC. 04 ::::::

di Antos per TribuRibelli.org
Lentamente e con un puntuale lavoro di scavo,
ascoltando testimonianze ed anche discorsi pronunciati
a metà, pezzi importanti di verità stanno emergendo in
un processo che, per la rilevanza pubblica degli
imputati e la valenza politica dell’intera vicenda, si
preannuncia infuocato.
Sta emergendo dalle parole dei testimoni una realtà,
quella del CPT di San Foca fatta di quotidiane
prevaricazioni, di acquiescenza alla violenza, di
imperante clima di paura e ricatto.
Ovviamente ci rendiamo conto che si tratta di un
processo in cui i fatti vanno accertati e verificati e
che un giudizio definitivo non può che essere emesso
da chi ne ha le competenze giuridiche per farlo; pur
tuttavia chi ha assisistito, come noi , al processo
non può che restare allibito di fronte alle
testimonianze che si susseguono davanti al giudice.
L’udienza odierna è durata 9 ore, nove ore in cui sono
stati sentiti tanti testimoni chiamati dal P.M. a
riferire su fatti di cui erano a conoscenza, per
motivi legati alla loro professione...

...Sono presenti gli avvocati della difesa mentre per
assistere i ragazzi maghrebini denuncianti e per
rappresentare l’ ASGI, costituitasi parte civile in
questo processo, c’è l’avvocato Petrelli, oltre
l’avvocato Scardia che rappresenta anch’esso alcuni
dei migranti maghrebini, parte lesa in questo
processo.
L’udienza si è aperta poco prima delle ore 10,00 con
la presa d’atto da parte del giudice che ancora una
volta gli imputati, compreso Don Cesare Lo deserto,
erano assenti dal dibattimento mentre dei 17
maghrebini che hanno denunciato le violenze erano
presenti in aula quattro di loro.

Viene accolta dal giudice la richiesta dell’avvocato
Petrelli, che assiste i 17 maghrebini, di acquisire
tra le prove documentali una cartella clinica di
Giuseppe Lo deserto, operatore nel centro Regina Pacis
e fratello di Don Cesare Lo deserto, dalla quale si
rileva che Giuseppe Lo deserto fu curato il 27.11.02
(cioè pochi giorni dopo i fatti in questione) in
ospedale per contusioni di una certa entità alla mano
destra, lesioni attribuite dall’interessato ad una
caduta ma, per la loro natura, lesioni attinenti
all’esercizio di percuotere.
Tra i primi a testimoniare, chiamati dal Pubblico
Ministero, c’è M. SCALESE, un maresciallo dei
carabinieri incaricato dal P.M. di svolgere indagini
presso il Regina Pacis per rintracciare i file
informatici relativi ai referti medici redatti dai
medici in servizio presso il Regina Pacis e relativi
alle lesioni riportate dai maghrebini durante la fuga,
il 21 novembre 2002. Di questi file non è stata
trovata traccia e , dice SCALESE, che è impossibile
capire se non ci sono mai stati o se sono stati
cancellati.

Ma la parte più significativa della sua testimonianza
si riferisce alle dichiarazioni, rese in sede in
indagini preliminari, da un altro migrante, MUSTAFÀ…,
di origine irachena che prestava lavoro come
interprete e autista presso il CPT, dichiarazioni rese
in via informale e non verbalizzate, nelle quali
Mustafà .. dichiarava di non aver detto tutto ciò che
sapeva per paura che gli potesse accadere qualcosa;
Mustafà … il 9.7.2003 dichiarava di aver paura; le
stesse parole Mustafà … ripete davanti al giudice
nell’udienza di oggi; infatti lui, tra tanti non “
ricordo” e “non so”, soprattutto relativi alla
presenza di Don Cesare Lo deserto quella sera infausta
del 21 novembre 2002 presso il Regina Pacis, asserisce
con grande nettezza che “ non era la prima volta che
si verificavano violenze e venivano picchiati gli
immigrati dentro il Centro; essi subiscono violenze
sia morali che fisiche, io penso che loro… non mi
lasciano stare se io dico la verità”. Mustafà è stato
licenziato da qualche mese dal Regina Pacis e ripete,
davanti al giudice, di aver paura per la sua vita, per
la sua incolumità fisica, benché non indichi in
nessuna persona in particolare la fonte della sua
paura. Ma la sua testimonianza conferma anche che ai
maghrebini fu imposto di alimentarsi di carne di
maiale e che il cuoco del Regina Pacis era a
conoscenza del fatto.

Le testimonianze che si sono susseguite, nel corso del
processo, sia dei carabinieri incaricati di indagini a
seguito delle denunce prodotte dai migranti (Doria,
Filieri) sia dei medici in servizio al Regina Pacis e
all’ospedale Vito Fazzi di Lecce (Refolo, Ruggeri,
Turco, Ricci) sono servite a ricostruire la dinamica e
le responsabilità dei fatti accaduti la notte tra il
21 e il 22 novembre 2002 dentro il Regina Pacis:
dopo la fuga, alcuni dei migranti scappati vengono
ripresi, i medici assistono quattro di loro, stesi in
un corridoio e feriti in più parti del
corpo(significativo il fatto che il corridoio dove
giacciono feriti e sanguinanti i migranti fuggitivi
sia l’unico posto del Regina Pacis dove non ci sono le
telecamere, presenti invece in tutti gli altri
ambienti del Centro); per uno di loro, Montassar,
viene disposto il ricovero in ospedale perché presenta
un forte trauma cranico e ferite sanguinanti al volto
e all’arcata sopraccigliare; ricovero che viene
effettuato fornendo false generalità del ferito da
parte degli accompagnatori ai medici di guardia al
pronto soccorso; anche qui i “ non ricordo” si
susseguono ma appare chiaro, almeno per chi scrive,
che una persona in quelle condizioni fisiche e senza
conoscere una parola d’italiano non potesse dare nome,
cognome e data di nascita precise di un’ altra persona
oltre che non aver alcun interesse a declinare false
generalità. Mentre i quattro migranti, a terra nel
corridoio del Centro, ricevono le cure mediche, viene
effettuato l’appello e la ricognizione di tutti gli
altri migranti presenti nel Centro, per controllare
l’esatto numero dei fuggitivi.

Il clima nel Regina Pacis era, in quei momenti, di
grande tensione e concitazione, tanto da far dire ad
uno dei medici che ‘quella notte al Centro c’era stata
una vera e propria guerriglia’ .
Nei giorni successivi altri migranti ricorrono alle
cure mediche ma (stando alle testimonianze) nessuno
dei medici in servizio presso il Regina Pacis sa o si
rende conto esattamente di cosa sia successo; nel
frattempo alcuni certificati vengono redatti da
medici, in un turno lavorativo di un altro medico
assente e ignaro dell’esistenza stessa di questi
certificati.

Una ricognizione puntuale delle singole testimonianze
ci porterebbe a dire che, per molti, quello che
accadde quella notte nel Regina Pacis era normale
amministrazione, della quale ci si può facilmente
dimenticare o non stupirsi per significative anomalie
benché queste riguardassero persone ferite nel corpo e
nell’animo; ma tra i tanti ‘se’, ‘forse, ‘non
ricordo’, ‘non era mia competenza’, ‘non era il mio
turno’ , la verità si sta facendo strada e questa
verità va oltre anche l’accertamento processuale: il
CPT Regina Pacis, al di là della retorica provinciale
e farisea con la quale si è sempre cercato di
mascherare questa cruda realtà di segregazione con
parole quali “ accoglienza” e ‘solidarietà verso gli
ultimi ’ e nonostante il grande dispiegamento di
sollecitazioni mass - mediologiche affinché l’opinione
pubblica guardasse ai gestori di questo Centro come a
benefattori della povera gente, sta emergendo nella
sua vera natura di luogo di segregazione, carico di
violenza fisica e morale, di sopraffazione, omertosi
silenzi e carità pelosa.

Il processo proseguirà il 24 febbraio con l'audizione
degli altri testi e degli imputati. Mentre anche
alcuni di quelli che hanno testiminiato oggi saranno
risentiti.

[AUDIO] AGGIORNAMENTI E INTERVISTE SUL PROCESSO A DON
CESARE E SUL REGINA PACIS a cura di RADIOPAZ.NET

    * [INTRO] Oggi 13 dicembre si riapre il processo
per i “fatti del Regina Pacis”. I gestori del CPT e il
responsabile Don Cesare Lo Deserto sono accusati di
percosse e violenze ai danni di 17 maghrebini "ospiti"
del CPT salentino e abuso di mezzi di correzione.
    * [CRONISTORIA DEL CASO REGINA PACIS] 25 minuti di
storia del Lager di Stato Regina Pacis e dei suoi
Padroni... storia di intrecci politici, abusi,
disperazioni e di un Processo appena cominciato...


INTERVISTE:

    * [AVV.PETRELLI] Parliamo dei capi d'accusa con
l'avv. dei migranti parte lesa nel processo.
    * [MOHAMED e HANIS] Un'intervista a Mohamed e
Hanis 2 dei ragazzi maghrebini parte lesa nel processo
    * [STEFANO MENCHERINI] Il ruolo dei media nel caso
Regina Pacis. Storia di un video “Mare Nostrum”
censurato dall'informazione nazionale.
    * [PROF.PERRONE] Lo status del “clandestino” e le
conseguenze della legge Bossi-Fini sulla percezione
del migrante nella società italiana.


13/12/04 - AGGIORNAMENTI dal Tribunale di Lecce: [ 01
] [ 02 ] [ 03 ] Michele di RadioPaz
AUDIO della [PRIMA UDIENZA DEL 13 MAGGIO 04]

DAGLI ATTI DEL PROCESSO

http://triburibelli.org/sito/modules/news/article.php?storyid=1060


        
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