[NuovoLaboratorio] terzo valico quando non basta la parola

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da repubblica.it

giovedi 9 dicembre 2004

TERZO VALICO , QUANDO NON BASTA LA PAROLA

intervento: il portavoce del comitato dei pendolari Intercity Genova-Milano mette in guardia dalla strategia degli annunci

PER REALIZZARE L?OPERA LA SPESA SARA' ENORME: NE VALE LA PENA?

ENRICO PALLAVICINI

ABITUATI ai paradossi della politica italiana, non ci stupiamo che una Destra che si definisce liberale e liberista - a1 governo del paese e al governo della nostra regione - attui, nel quotidiano, né più, né me no, politiche dirigistiche che ricordano gl iinfausti piani quinquennali di oltre cortina. Sulle colonne di Repubblica, FrancoManzitti e Massimo Minella hanno già traccíato con grande lucidità le coordinate finanziarie di una operazione-il Terzo Valico-che definire opera "non redditizia" è un pietoso eufemismo. Abituati al paradosso di esse re comunque genovesi e italiani, non vi stupirete che facendo parte di uno dei soggetti sociali più interessati a far uscire la nostra città dall'isolamento infrastrutturale di cui è prigioniera - il bacino delle migliaia di professionisti genovesi costretti a lavorare a Milano per valorizzare il proprio know-how e per guadagnare uno stipendio sostenibile-non salga sul carro di coloro che festeggiano il decreto Siniscalco-Lunardi, che ha autorizzato quantomeno un Terco Valico virtuale Da due anni a questa parte Repubblica ha ospitato le opinioni di chi quotidianamente viaggia sui binari che dalla Liguria portana al la Pianura Padana, ma anche proposte operative per l'awio di un tavolo di confronto fra govemo centrale , istituzioni liguri, lombarde ( a Milano nessuno sa cos'è il Terzo Valico e nessun soggetto economico pare interessato alla sua realizzazione] e piemontesi, soggetti economici e professionali interessati alla realizzazione di linee ferroviarie ad alta velocità/alta capacità fra le tre regioni. Sono state pubblicate tabelle orarie che hanno dimostrato come il Terzo Valico non inciderà sull'abbattimento dei tempi di percorrenza fra Genova e Milano, è sta to dato ampió spazio a studi che hanno cercato di dimostrare come opere pubbliche meno eclatanti e meno costose [il quadruplicamento della linea Tortona-Milano, 86 chilometri attualmente percorsi in 52 minuti ) avrebbero permesso risultati migliori del 50% con una spesa pari a un terzo dell'importo finale dell'operazione TerzoValico Questo è disfattismo? Può essere. Però il silenzio, attorno, è dawero assordante. QueIlo degìi operatori portuali circa l incremento de itraffici che giustificherebbero la spesa per il Terzo Valico fa sorgere un ulteriore interrogativo: spostare il valore aggiunto determinato dallo stoccaggio e dalla distribuzione delle merci dalle colline degli Erzelli agli interporti di Novi Ligure chi farebbe guadagnare e/o chi impoverirebbe? Operatori pórtuali ma non solo : il grande business rappresentato dalla trasformazione di Genova e della Liguria in meta turistica permanente avrebbe tutto da guadagnare da un'infrastruttura in grado di convogliare milioni di potenziali turisti del nord Italia , della Svizzera, della Baviera. Eppure nulla , nessuna bottiglia di autatchico spumante neppure sotto le finestre dell'assessore Plinio.

Cercando di sovvertire i luoghi comuni che hanno strozzato con veti incrociati lo sviluppo della nostra città , lancio una provocazione : nel 1992 Peppino Manzitti propose un progetto concreto per dare respiro e aperture alla nostra città, un progetto che non avrebbe pesato sul bilancio dello stato e che non sarebbe stato fatto pagare dalle tasse dei contribuenti; oggi , a 12 anni di distanza, con il dato ormai acquisito dai più della strategicità di far uscire Genova dall'isolamento, quanti genovesi investirebbero un cent sul Terzo Valico e quanti, invece , lo investirebbero su un'opera davvero in grado di farli sentire nell'Europa del terzo millennio? Conoscendo già la posizione del governatore Biasotti , sarebbe forse altrettanto interessante comprendere la posizione dello sfidante governatore Claudio Burlando sia riguardo alla congruità economica dell'operazione Terzo Valico, sia nei confronti della realizzazione di un'opera pubblica realmente in grado di soddisfare la necessità di mobilità delle persone e delle merci da e verso la pianura padana. In un'epoca nella quale le risorse economiche da destinare agli investimenti non sono infinite, non val forse la pena di ponderare per bene priorità, reali vantaggi e copertura economica ?

portavoce comitato pendolari intercity genova milano

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