RICCHI DI PRECARIETA? ? POVERI DI SALARIO
Siamo operatori/rici sociali delle cooperative, assistenti domiciliari,
co.co.co. dei call center, precari/e delle biblioteche, lavoratrici/ori
delle holding del comune di Roma, precari dei canili comunali, precari/e
della scuola. Le nostre condizioni sociali e di lavoro sono determinate
dalle scelte politiche intraprese dai governi, sia di centro-destra che
di centro-sinistra, dal governo regionale, dagli enti locali e dalle aziende
presenti in città. Scelte che tendenzialmente si muovono in un?unica direzione:
abbassamento del costo del lavoro, cancellazione delle tutele lavorative,
in breve l?imposizione di livelli di precarietà crescenti e ormai insopportabili.
La precarietà e lo smantellamento di molti servizi pubblici hanno come
responsabili anche i governi centrale e regionale, le scelte degli Enti
Locali anche con maggioranza di centro sinistra ne risentono molto, con
un appiattimento a volte preoccupante.
Nei nostri posti di lavoro, i percorsi di autorganizzazione per rivendicare
migliori condizioni economiche e normative rappresentano una sfida continua
nei confronti di padroni, sindacati concertativi, personalità politiche
di ogni tipo e livello. Le scelte della giunta Veltroni costituiscono il
terreno su cui i moderni padroni del terzo settore si arricchiscono; gli
appalti o i nuovi sistemi di affidamento dei servizi sfuggono a qualsiasi
controllo pubblico, sia per ciò che riguarda i finanziamenti, che per le
condizioni di impiego del personale. Tutto questo nonostante gli impegni
sottoscritti, in diverse occasioni, dal Consiglio Comunale, attraverso l?approvazione
di specifici O.d.G., come quello relativo alla delibera 135/00, oppure quello
del Consiglio Comunale Straordinario sul lavoro del 6 maggio 2002. Al contrario,
l?unico strumento che è stato creato a partire da questi impegni si è rivelato
uno specchietto per le allodole: l?Osservatorio sulle condizioni del lavoro
nel Comune di Roma sta divenendo il luogo in cui gli organi dirigenti di
cooperative, associazioni, aziende di ogni tipo, trovano la mediazione necessaria
affinché si conservi lo status quo, e quindi il mantenimento di un appalto
anziché la sua revoca, stando ai tempi lunghissimi che intercorrono dall?avvio
delle procedure di controllo alle eventuali sanzioni, tempi che consentono
di insabbiare ogni tipo di irregolarità.
Succede anche che lavoratori e lavoratrici riescono a far sentire la loro
voce, dando vita a momenti significativi di lotta?in questo caso la repressione
agisce in modo sistematico; dopo alcuni mesi di mobilitazioni e vertenze,
si contano una cinquantina di contestazioni disciplinari e licenziamenti
punitivi ai danni di altrettanti/e lavoratori/rici, spesso impegnati nell?attività
politico-sindacale.
Questi licenziamenti si aggiungono al taglio del personale effettuato nei
call center, nelle biblioteche comunali, nell?ACEA, nel servizio di assistenza
nelle scuole, nei progetti LPU, tagli che hanno provocato la perdita di
centinaia di posti di lavoro e l?abbassamento della qualità dei servizi
alla cittadinanza: un lavoro precario significa un servizio precario!
Cosa si evince da tutto ciò? Il Comune di Roma, prima impresa della città,
contribuisce in modo decisivo all?allargamento delle situazioni di precarietà,
povertà e sfruttamento, al peggioramento delle condizioni lavorative, ad
una pessima qualità dei servizi se non al loro totale smantellamento!
Da mesi ci stiamo mobilitando unitariamente su una piattaforma chiara, articolata
in pochi punti:
 reintegro di tutti/e i/le licenziati/e e
 stop alle esternalizzazioni e immediata internalizzazione di alcuni
servizi essenziali
 stop alla precarietà e cancellazione delle riforme del lavoro,
dal pacchetto Treu alla legge 30 e disapplicazione nelle aziende o coop.
che hanno appalti di servizi pubblici
 continuità e stabilità del posto di lavoro, accesso a forme di
salario diretto e indiretto (casa, servizi, reddito)
 impegno nel Bilancio comunale di destinare il 5% alle politiche
abitative
 opposizione alle politiche imposte dalla Bossi Fini sui migranti
Il 16 dicembre scendiamo in piazza
per lavoro ? reddito e servizi
Presidio per i lavoratori e le lavoratrici in Campidoglio dalle ore 17
Si sta organizzando anche un corteo da Campo di Fiori al quale parteciperà
anche una delegazione dell?USI, di immigrati e studenti oltre a Coordinamenti
di precari/e
Assemblea contro la precarietà, per il reddito e i servizi e USI AIT LAZIO
Info: USI tel. 06/70451981
Fotinprop.Via.Iside.12.Roma.dicembre.04