[Incontrotempo] Emilia Romagna: la Legge Bastico, cortina di…

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Autore: l.marinelli@rdbcub.it
Data:  
Oggetto: [Incontrotempo] Emilia Romagna: la Legge Bastico, cortina di fumo sul precariato


COMUNICATO STAMPA


la Giunta Regionale alza una cortina di fumo

sul lavoro precario e irregolare:

dichiarazioni di intenti invece di provvedimenti concreti



La Giunta Regionale dell'Emilia-Romagna ha approvato un progetto di legge su "Norme per la promozione dell'occupazione, della qualità, sicurezza e regolarità del lavoro": la regione e l'assessorato al lavoro si ricorda solo oggi, e a fine mandato, di dire "qualcosa di sinistra" sul lavoro, sulla precarietà, sul lavoro nero e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ma, appunto, dice e basta.



Chiunque abbia letto i ben 51 articoli di cui è composta la legge dell'Assessore Bastico si è chiesto come sia stato possibile scrivere tanto senza prendere nessun concreto provvedimento: siamo di fronte ad una legge senza fondi e fatta di rimandi a futuri provvedimenti e ai soliti coordinamenti tra istituzioni e parti sociali.



Qual'è la ricetta per una "buona occupazione" oltre le dichiarazioni di principio?



- assegni formativi per i lavoratori per la frequenza di corsi (e i soldi?)

- incentivi alle imprese (ancora?)

- assegni di servizio (per pagarsi baby sitter e badanti)

- tante commissioni, coordinamenti, convenzioni ecc... fumo



Eppure in una regione come la nostra quasi a "piena occupazione" l'emergenza precarietà e reddito dovrebbe imporre provvedimenti ben più concreti, non basta dichiararsi contrari alle "esagerazioni" della Legge 30. E' veramente troppo poco, ci chiediamo, visto il consenso ricevuto in sede di commissione, se siano di questa "specie" i provvedimenti che lo schieramento della GAD promuoverà come alternativa/correttivo alla legge Biagi.



Bisognava, invece, spendersi di più, come normativa e come fondi, almeno su temi concreti come i seguenti:

- potenziamento dei controlli e della repressione del lavoro nero e caporalato

- intervenire nelle regole degli appalti per tutelare le condizioni di lavoro e i diritti, a partire dal garantire parità di trattamento economico e normativo

- riconoscere per le assunzioni del pubblico impiego i periodi di lavoro precario e atipico



La giunta regionale ha scelto di non decidere, di presentare una legge vuota e senza portafoglio, e neppure originale nelle poche misure attuative.



La RdB/CUB continuerà a porre le questioni della precarietà e del reddito come problemi fondamentali per le lavoratrici e lavoratori, precari e non.



6 dicembre 2004

RdB/CUB Emilia Romagna

Luigi Marinelli


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