Szerző: rivalta-fattoria Dátum: Tárgy: [Gasfolist] battaglia
BATTAGLIA: "UN INGANNO IL BIOLOGICO AI BAMBINI"
A volte ritornano...
Pensavate che Franco Battaglia (il fisico quantista più esperto di
agricoltura biologica che abbia mai calcato il pianeta) si fosse ritirato
nelle isole del Pacifico a sorseggiare cocktail di noce di cocco?
No, era solo appisolato ed è ancora qui!
E in campagna elettorale per le amministrative attacca la giunta modenese e
le sue mense biologiche: "Il comune vuole solo assicurarsi il sostegno degli
agricoltori biologici, che altrimenti fallirebbero".
"Il sedano biologico induce eczemi alla pelle dei coltivatori e dei
commercianti", "Ci sono le aflatossine", "Le vacche biologiche si ammalano e
sono incurabili, non bevete il loro latte..."
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L¹inganno numero 4 perpetrato da Comuna è quello dell¹uso di cibo biologico
nelle mense scolastiche.
Il proposito dichiarato è nutrire i nostri bimbi con cibo definito migliore;
quello reale è - ancora - garantire prebende per assicurarsi il sostegno
elettorale da parte di chi altrimenti fallirebbe.
Perché il prodotto biologico - che costa molto più di quello tradizionale -
non solo non è migliore, ma rischia di essere peggiore.
La preoccupazione di noi genitori sull¹alimentazione dei nostri bambini è
che le tracce di fitofarmaci usati in agricoltura e rimaste nel prodotto
consumato possano essere dannose.
La preoccupazione è legittima.
Ma ingiustificata. Vediamo perché.
Bruce Ames, tossicologo di fama mondiale, direttore del Centro di salute
ambientale a Berkeley e membro della Accademia nazionale americana delle
scienze, è stato l¹inventore di un test - che da lui prende il nome - per
individuare la presenza di sostanze mutagene.
Ebbene, il test di Ames ha provato che il 50% delle sostanze di sintesi è
cancerogeno, nel senso che su circa 500 sostanze sintetiche esaminate e
somministrate a cavie con la massima dose tollerabile, circa la metà è
risultata positiva al test.
Lo stesso test, effettuato con sostanze naturalmente presenti nei prodotti
alimentari che comunemente ingeriamo, ha rivelato che anche tra queste
sostanze il 50% è cancerogeno.
In ordine alfabetico, dall¹aglio e l¹albicocca, passando per la lattuga e il
mais, sino alla soia e l¹uva, sono centinaia i prodotti che contengono
decine di cancerogeni naturali.
Quindi, naturale non è meglio di sintetico.
Ma qual è la percentuale di cancerogeni naturali e di cancerogeni di
sintesi che tutti noi abitualmente ingeriamo? La risposta è facile e ce la
conferma lo stesso Ames: il 99,99% delle sostanze potenzialmente tossiche
che ingeriamo è già naturalmente presente nel cibo, e solo lo 0.01% è di
provenienza sintetica.
Ho precisato potenzialmente perché la tossicità di una sostanza è stata
determinata somministrandola a cavie in dosi vicine a quella massima
tollerabile (oltre la quale la povera bestia morirebbe avvelenata).
Di quelle sostanze ne ingeriamo dosi migliaia o anche milioni di volte
inferiori di quelle che sono risultate dannose ai topi. E quelle naturali
sono centomila volte più abbondanti di quelle che rimangono nei cibi
trattati coi fitofarmaci di sintesi.
Ma le piante non possono fare a meno di fitofarmaci.
Se non glieli somministra l¹uomo in quantità controllate, la pianta se lo
produce da sé il proprio fitofarmaco naturale e, a questo scopo, non usa
certo riguardi verso chi poi se la mangerà.
E¹ il caso di una varietà di sedano biologico che induceva eczemi alla pelle
dei coltivatori e dei commercianti che lo maneggiavano in gran quantità: il
sedano, per difendersi da insetti parassiti, aveva decuplicato la produzione
di psolareni, molecole con azione irritante; e anche cancerogena, visto che
si legano irreversibilmente al Dna, favorendo mutazioni.
Ed è il caso di una patata biologica, rapidamente tolta dal mercato: per
analoghe ragioni, aveva più che decuplicato la produzione di solanina,
risultando tossica ai bambini, anche se cotta.
Ed è il caso dell¹abnorme aumento di aflatossine - pericolosi cancerogeni -
riscontrato in varietà agricole non trattate con fungicidi.
La tecnica di produzione biologica prevede anche che si usino rimedi
omeopatici in caso di malattie.
Chiunque, diverso dagli omeopati e da quelli che vendono i prodotti
omeopatici e che sa cos¹è il numero di Avogadro, sa anche che i prodotti
omeopatici non possono funzionare: proprio impossibile.
Personalmente, mi guardo bene dal far bere latte biologico a mia figlia:
come tutti noi, anche le vacche possono sviluppare un¹infezione e curarle
con l¹omeopatia è come non curarle affatto.
In conclusione: le tracce di fitofarmaci presenti nei prodotti tradizionali
aggiungono nulla alle sostanze potenzialmente tossiche e naturalmente
presenti in quei prodotti.
Le varietà biologiche, invece, rischiano di contenere quantità abnormi di
tossine naturali, sia perché la pianta se li produce da sé, sia perché
eventuali malattie non sono trattate con metodi scientificamente codificati.
Perché il Comune ha scelto di rifornire le mense scolastiche con cibi
biologici?
Evidentemente perché non sono i bambini i veri beneficiari di quelle scelte,
bensì altri: ecco l¹inganno.
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CONSORTIUM SCRIVE A LA GAZZETA DI MODENA
UN INGANNO IL BIOLOGICO AI BAMBINI?
UN INGANNO GLI INTERVENTI DI FRANCO BATTAGLIA!
Non leggendo da tempo suoi interventi, davamo il professor Franco Battaglia
per ritirato a vita privata.
Ahinoi, è ritornato, invece, sulle pagine de La Gazzetta di Modena in un
altro blitz della sua singolare guerra privata contro i produttori
biologici.
Gli elementi a sostegno delle sue tesi non sono poi così tanti,
e l'intervento è in sostanza la fotocopia pura e semplice di
quello pubblicato il 13 aprile 2003.
Allora Battaglia segnalava il suo sgomento nell'apprendere che
l'amministrazione regionale aveva approvato una legge che impone nelle mense
di asili, materne ed elementari il 100% di cibo certificato biologico e
ogm-free.
Anche in quell'occasione scriveva che il denaro delle tasse raccolte tra gli
emiliani veniva distratto verso i conti bancari degli operatori del settore
dell'agricoltura biologica, che si sarebbero inventati un prodotto in grado
di raddoppiare i loro incassi senza fatica e senza beneficio per chi lo
acquista (anche se sosteneva che, non essendo la gente stupida, nessuno in
realtà acquista prodotti biologici).
In un paio di cartelle, Battaglia riusciva ad accusare la Regione di un
reato penale (la distrazione di fondi), a dichiarare che per controllare i
voti di 3000 agricoltori biologici, la Giunta intendeva devolvere loro oltre
300 milioni di Euro (una campagna elettorale invero costosa) e a dare dello
stupido ai sempre più numerosi consumatori di prodotti biologici.
Con motivazioni analoghe attacca ora il Comune (la cui colpa infamante è di
applicare, nè più nè meno, le leggi nazionali e regionali) riferendo casi
che sono parto di una fantasia esuberante: patate biologiche rapidamente
ritirate dal mercato perchè tossiche, sedano biologico che causerebbe eczemi
cutanei a coltivatori e commercianti, prodotti biologici in genere che
pullulerebbero di aflatossine, eccetera.
Battaglia ritiene ingiustificate le preoccupazioni sui residui dei
fitofarmaci chimici di sintesi.
Peccato per lui che ieri sia entrata in vigore la Convenzione di Rotterdam
sui pesticidi e sui prodotti chimici in genere, e che con l'occasione, in
contemporanea con il suo intervento su La Gazzetta, le agenzie abbiano
battuto le dichiarazioni del direttore esecutivo del programma delle Nazioni
Unite per l'Ambiente (UNEP): "Questo trattato consentirà ai paesi in via di
sviluppo di evitare molti degli errori compiuti nei paesi ricchi, dove l'uso
improprio di sostanze chimiche e pesticidi ha troppo spesso arrecato gravi
danni alla salute delle persone, e anche portato alla morte, oltre ad avere
danneggiato l'ambiente''.
Peccato anche che a queste dichiarazioni si siano aggiunte quelle di Jacques
Diouf, direttore generale della FAO, l'organizzazione dell'Onu per
l'Alimentazione e l'Agricoltura: ''L'agricoltura sostenibile in un ambiente
piu' sicuro contribuisce all'aumento della produzione agricola e quindi alla
lotta contro fame, malattie e povertà".
Su ambiente, l'alimentazione e l'agricoltura, Battaglia potrà anche essere
convinto di capirne di più dei direttori delle specifiche agenzie Onu, ma
-ahimè- è una convinzione solo sua.
Al nostro Consorzio biologico per lo sviluppo sostenibile aderiscono, tra
gli altri, i produttori biologici emiliano romagnoli:
Cerreto (Praticello di Gattatico), Conbio (Torriana), Confruit G (Faenza),
Cooperativa modenese essicazione frutta (Modena), Granarolo (Bologna), La
madia (Villa Minozzo), Mustiola (Cesena), Naturitalia (Villanova di
Castenaso), Allevatori Sant'Angelo (Gatteo).
A tutela della loro onorabilità (e fatta riserva di ogni opportuna azione
legale) chiediamo che Franco Battaglia precisi se è ad essi che si riferisce
quando parla di aziende destinate al fallimento senza le prebende a suo dire
concesse dall'amministrazione comunale di Modena in cambio di sostegno
elettorale, oppure ad altri, fornendo -se ne è in grado- nomi, cognomi e
ragioni sociali.
Distinti saluti.