Il 29 Novembre scorso un gruppo di indigeni di varie etnie si è dichiarato in sciopero della fame ed in 'digiuno spirituale' all' interno del Palazzo delle Nazioni Unite a Ginevra in occasione della terza settimana della decima sessione del gruppo di lavoro sul Progetto di Dichiarazione delle Nazioni Unite sui Diritti dei popoli indigeni del mondo (rientrano in questa non semplice definizione non meno di 300 milioni di persone).
Nel 1994 le Nazioni Unite proclamarono il 'Decennio dei Popoli Indigeni' il cui intento principale era una Dichiarazione che colmasse una grave lacuna nel contesto del riconoscimento globale dei diritti umani. Dopo la Dichiarazione del 1948 incentrata sopratutto sui 'diritti individuali' e dopo il successivo riconoscimento nel 1966 dei diritti sociali (economici, sociali, culturali) manca a tutt' oggi il riconoscimento dell' importante capitolo dei 'diritti comunitari' che tenga conto della cultura e delle specifiche esigenze dei popoli indigeni.
Per questo riconoscimento ad es. gli indigeni Maya del Chiapas sono in lotta dal 1994 col governo messicano.
Nello stesso 1994 il "Gruppo di lavoro sulle popolazioni" delle Nazioni Unite approvò un testo che nello stesso anno fu accolto dalla "Sottocommissione ONU per la Prevenzione della Discriminazione e Protezione delle minoranze". Detto testo è stato riconosciuto valido da centinaia di organizzazioni indigene del mondo ma da allora l' iter per la approvazione in Assemblea Generale è stato ostacolato in tutti i modi, in particolar dalle nazioni ricche che vi vedono una limitazione all' accesso alle ricchezze naturali in particolare quelle biologiche, di cui sono ricchi i territori indigeni che hanno saputo meglio conservare, grazie al tipo di economia e di spiritualità proprie, dette ricchezze. O, ancor peggio, il risarcimento per le secolari violazioni a detti diritti, tutt'ora in atto.
Fra pochi giorni scade il Decennio senza che la Dichiarazione sia stata approvata e si presenta il rischio che in extremis venga presentato un testo gravemente mutilato e deformato.
Il recente vertice dei popoli indigeni americani (Quito luglio 2004) ha laconicamente dichiarato 'vuoto' tale decennio delle Nazioni Unite.
Fra pochi giorni, il 10 dicembre, in tutto il mondo varie organizzazioni celebreranno il giorno anniversario della prima Dichiarazione.
Invitiamo tutte le organizzazioni coinvolte a non limitarsi ad una celebrazione di circostanza ed a non dimenticare questa grave lacuna, come del resto anche a sottolineare come ad una crescente enfatizzazione formale del tema generale dei diritti umani in pratica si assista ad un crescendo di violazioni e di loro svuotamento dall' interno. Valga come esempio lampante, da molti sottovalutato, l' uso strumentale del tema 'terrorismo' per praticare e fare accettare progressive limitazioni a libertà individuali fondamentali.
Invitiamo tutti coloro che ricevono questo messaggio e che sono interessati a manifestare solidarietà a questo atto in corso a Ginevra e più in generale a sostenere le azioni dei popoli indigeni per promuovere il riconoscimento dei diritti comunitari (per quanto concerne le nostre competenze specifiche per gli iindigeni dell' Amerindia in particolare) od a ricevere ulteriori documentazioni sul tema, a mettersi in contatto con noi.
A giorni sarà pronto un video che vorremmo diffondere, realizzato in occasione del Vertice di Quito che illustrerà le problematiche essenziali ivi discusse e stiamo organizzando per aprile un giro in Italia di 3 indigeni, un ecuadoriao, un messicano ed una venezuelana, che sono stati fra i leaders del Vertice di Quito, per illustrare la lunga e densa dichiarazione finale del Vertice e per sensibilizzare l' opinione pubblica italiana su queste tematiche.
Fondazione Neno Zanchetta per il sostegno ai diritii dei popoli indigeni dell' Amerindia
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