[Cerchio] Sull'arresto di due compagni di Bonaventure: comun…

Delete this message

Reply to this message
Author: Federazione Anarchica Torinese
Date:  
Subject: [Cerchio] Sull'arresto di due compagni di Bonaventure: comunicato della Federazione Anarchica francofona
Martedì 30 novembre sono stati tratti in arresto Thyde Rosell e Jean-Marc Raynaud, due compagni della Federazione Anarchica francofona, tra i fondatori della scuola libertaria Bonaventure sull'isola di Oleron.

Di seguito il comunicato di solidarietà emesso dalla FA ed una lettera scritta da Thyde e Jean-Marc prima del loro arresto.

COMUNICATO DELLA FEDERAZIONE ANARCHICA FRANCOFONA
COMMISSIONE RELAZIONI ESTERNE

Questa mattina, 30 novembre 2004, Thyde Rosell e Jaen-Marc Raynaud sono stati arrestati dalla Polizia giudiziaria di Poitiers, dietro mandato della divisione nazionale antiterrorista (DNAT) nel quadro di un'inchiesta sulla complicità in un'impresa terrorista.
Thyde Rosell e Jean-Marc Raynaud militano da più di 30 anni nella Federazione anarchica ed animano da anni il centro educativo libertario Bonaventure sull'isola di Oleron.
Nel contesto di Bonaventure, poi a titolo personale, hanno accolto un bambino "senza documenti" di 3 anni, che oggi ne ha 8. Essi assumono interamente questo atto e lo rivendicano nel testo da loro redatto, che segue.
Questo bimbo si è in seguito rivelato essere il figlio di Mikel Albizu, detto Antza, e della sua compagna Soledad Iparraguirre Genechea, alias Anboto, due militanti clandestini dell'ETA arrestati lo scorso 3 ottobre.
Alcune perquisizioni sono state ordinate al domicilio di Thyde e Jean-Marc ed anche nei locali di Bonaventure. Nel corso della giornata, Jean-Marc ha dovuto essere ricoverato.
L'arresto può essere prolungato fino a 96 ore senza alcun diritto di accesso da parte nostra all'informazione sulla procedura giudiziaria o sullo stato psichico e morale dei compagni.
La Federazione anarchica sostiene per intero Thyde e Jean Marc così come le loro famiglie ed i loro amici in questa prova.
La Federazione anarchica esige la loro liberazione immediata e l'interruzione del procedimento giudiziario.
La Federazione anarchica manifesta la sua inquietudine per la crescente criminalizzazione dell'azione politica e sindacale e degli atti di solidarietà verso i "senza documenti" e tutte le vittime di questa società che stritola gli individui.
La solidarietà ed il mutuo appoggio non sono dei crimini bensì una pratica ed un dovere necessario e legittimo fra gli oppressi e le oppresse nelle loro lotte contro l'oppressione ed il dominio.
Fedewrazione Anarchica, 1 dicembre 2004

www.federation-anarchiste.org


Sì, abbiamo ospitato un "terrorista" ... di tre anni!

Quando queste righe saranno lette, noi saremo in prigione. Per qualche giorno. Qualche settimana. Qualche mese. Qualche...
Il nostro "crimine"?
Aver fondato e animato una scuola libertaria. Bonaventure. E di avervi accolto, senza formalità, dei bambini di ogni orizzonte (anche i figli dei cattolici). E di esserci affezionati ad un marmocchio alla deriva al punto di averlo accolto presso di noi per due anni e mezzo.
Di ciò, che risale a qualche anno addietro, oggi ci si rimprovera.
Perché?
Semplicemente perché il piccolo in questione è risultato essere figlio di una coppia di militanti dell'ETA arrestati qualche settimana fa.
Lo dobbiamo precisare: ignoravamo questo dettaglio.
Dobbiamo inoltre precisare (i genitori si erano presentati come gente che aveva problemi di "documenti" (1), noi avevamo qualche dubbio sui veri motivi della domanda di scolarizzazione e di asilo che ci avevano fatto. E, infine, dobbiamo precisare: ci assumiamo del tutto il fatto di scolarizzare, educare e di accogliere tutti i marmocchi del mondo in difficoltà senza inquisire sulla loro identità o le motivazioni dei loro genitori.
È kosì!
Perché pensiamo che i bimbi non sono responsabili dei loro genitori (2), a noi soltanto importerà il loro sguardo annegato di foschia.
Potrebbe, una scuola libertaria, rinunciare ad essere terra d'asilo senza perdere la sua "anima"? Dei libertari che non spalancassero la loro porta ed i loro cuori a dei bambini bisognosi d'istruzione, di educazione e di amore, potrebbero essere dei libertari?
Non ne dubitiamo: questo genere di discorsi è completamente incomprensibile dalle Autorità ed al cittadino modello.
Per tutti costoro, non si accoglie per due anni e mezzo (e poi ogni tanto, durante le vacanze), il marmocchio di terroristi senza far parte, poco o tanto, della confraternita.
Che vale dunque spiegar loro, inoltre, che le lotte di liberazione nazionale che mirano all'instaurazione di un nuovo Stato, con dei nuovi padroni e dei nuovi dirigenti, non fanno parte delle cose gradite agli anarchici. Che il mito di una cosiddetta lotta armata che oppone qualche fionda a dei missili Tomahawk rasenta, per noi, il grottesco. Che l'assassinio ogni tanto di una figura di second'ordine, siano essi poliziotti o militari, è per gli anarchici un vero e proprio insulto alla morale universale ed all'intelligenza politica. E che, per queste ragioni, è semplicemente impensabile che noi potessimo intrallazzare con certe concezioni di una rivolta alla quale - d'altro canto - non contestiamo una certa legittimità.
Se a questo si aggiunge che la brezza che spira oggi è quella della criminalizzazione di qualunque comportamento che sia pure debolmente "dissidente", è dunque chiaro che abbiamo il profilo politico-mediatico per essere messi alla gogna. Fa parte della guerra. Sociale.
Resta che il mondo sarà sempre diviso in due, con da una parte coloro che, durante la seconda guerra mondiale, hanno accolto i piccoli Ebrei ed altri (gli Israeliani li hanno definiti "i giusti"); e, dall'altra, quanti hanno organizzato (o partecipato) ai rastrellamenti ed alla deportazione di quegli stessi bambini.
Con da una parte, da noi, sull'isola di Oleron, quelli che hanno organizzato (o partecipato) nel 1941 a respingere verso i fascisti spagnoli una cinquantina di bambini di repubblicani baschi che erano venuti, in barca, dopo la disfatta, a rifugiarsi presso il paese della rivoluzione e dei diritti dell'uomo. E, dall'altra, gente semplice come noi che sempre saranno terra d'asilo per tutti i bambini del mondo.
In queste condizioni ci si perdonerà, non potendo imboccare il sentiero dell'onore, perlomeno di aver rifiutato d'imboccare quello del disonore.
Essere liberi o riposarsi, diceva l'antico poeta.
Tale è e sarà sempre la questione.
Ebbene sì, noi abbiamo dato alloggio ad un "terrorista" di tre anni. Gli abbiamo insegnato a leggere ed a scrivere. Gli abbiamo anche trasmesso i valori della libertà, dell'eguaglianza, dell'autogestione e del mutuo appoggio. Gli abbiamo insegnato che le genti di Charente come i Baschi, erano prima di tutto cittadini del mondo. E l'abbiamo semplicemente amato come il pargoletto di un essere umano in difficoltà per un mucchio di cose. E persistiamo a non averne vergogna. Ti abbracciamo forte, piccolo ranocchio.
Tieni ben strette le mani su quei sassolini di sogno ai quali di avvinghiavi quando avevi nostalgia di mamma e papà. Le storie dei grandi non impediranno per sempre che tu possa vivere la tua vita serenamente.
Ti aiuteremo con tutte le nostre forze ed il nostro cuore.
Con amore

24 ottobre 2004
Jean-Marc Raynaud
Thyde Rosell

(1) Nel settembre 2004, l'Ispettorato Accademico di Rennes, su richiesta della polizia dell'aria e delle frontiere, ha inviato ai direttori e alle direttrici delle scuole una lettera per riscontrare la presenza di un bambino, senza menzionare il motivo della ricerca. Un direttore ha risposto. Ed è così che un figlio di "senza documenti" si è ritrovato in un centro di detenzione. In ottobre 2004, l'Ispettorato Accademico di La Rochelle, ancora senza menzionare il motivo, ha semplicemente diramato un messaggio della polizia che ricercava il nostro piccolo protetto. Ed anche là vi è stata una risposta. Da qui la nostra presente situazione.

(2) Lo statuto di Bonaventure inizia con: Che siano il "frutto" del caso, dell'abitudine, dell'errore, dell'ignoranza o dell'amore, i bambini non scelgono mai di vivere. In queste condizioni...