[Lecce-sf] Fw: Il Manifesto e il Fiat Punto e Capo CGIL.

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Szerző: Gaetano Bucci
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Tárgy: [Lecce-sf] Fw: Il Manifesto e il Fiat Punto e Capo CGIL.

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From: Angelo Ruggeri
To: Angelo ; Gaetano Bucci ; andreacatone@??? ; Area Oltre ; Paolo Barrucci ; Pier Paolo Frassinelli ; G. P. Patta ; Cini ; Angelo Ciampi
Sent: Wednesday, December 01, 2004 1:41 PM
Subject: Il Manifesto e il Fiat Punto e Capo CGIL.


"LAVORATORI E PADRONI UNITI NELLA LOTTA" è lo slogan gridato dalla CGIL a Milano
Gia capo di Fiat, Ferrari e Confindustria, ora Luca di Montezemolo lo è anche della Cgil, che ha pure scritto un fondo sul Manifesto, per spiegare e lanciare il primo sciopero generale della storia che sfacciatamente vede uniti lavoratori e padroni
Caro Polo (il Manifesto), noi ti vogliamo bene, sopratutto in paragone a quello che prima di te ,che oltre ad essere di destra era un buzzurro politico-culturale che ha diretto per anni il Manifesto.Vedi,però, cosa succede a non avere rigore politico culturale e sopratutto un minimo, indispensabile, anche solo un lumicino piccolo piccolo, di visione marxista? Tu offri ad Epifani di fare un "fondo" sul Manifesto per illustrare uno sciopero generale che esternizza l'abbandono della lotta di classe da parte anche della CGIL ed Epifani cosa ti fa? Va in Piazza a Milano e come un quasi ventroloquo della Confindustria anche a gran voce proclama che la Cgil abbandona la lotta di classe. Convinto che ,anche dopo il passaggio di Bertinotti all'anticomunsimo liberale di Bobbio, ormai nessuno più a sinistra lo criticherà, millantando che anche voi del Manifesto sostenete tale abbandono da parte della CGIL.. Millantato, vero? Perchè non è vero, vero? O no?
Ed Epifani, in Piazza, a Milano, grida: STIAMO CON I PADRONI. Esplicazione della dialettica schiavo padrone di Freud il quale - per inciso - nelle indagini seguiva la tecnica analitica che per la prima volta il materialismo storico aveva applicato.
Epifani in piazza non solo ha confermato quanto abbiamo ieri a proposito di uno sciopero generale che costituisce una vera e propria esternizzazione dell'abbandono della lotta di classe anche da parte della CCIL, ma lo grida nei microfoni, rivendicando a gran voce dal palco l'accordo coi padroni, rivendicando a gran voce di stare con la Fiat e la Confindustria del suo intimo amico Luca di Montezemolo. Non sarà (forse) conflitto di interesse ma almeno conflitto di affetti c'è, tra l'essere segretario della CGIL e l'amico del capo dei padroni - pardon: dei datori di lavoro . O no?
Compagni della Cgil e del Manifesto, SE PROPRIO NON VOLETE PIU' RIFARVI A MARX, perchè credete che Cristo sia reponsabile dell'inquisizione e Marx del comunismo che identificate con l'Urss, USATE ALMENO IL CONCETTO DI "RAZIONALIZZAZIONE" DELLA PSICANALISI, CHE CORRISPONDE APPUNTO A QUEL CHE MARX ED ENGELS INTENDONO PER ELABORAZIONE DELLE IDEOLOGIE E "FALSA COSCIENZA"

IL PEZZOTTA FURIOSO.
E' Pezzotta che guida la carica di questo sciopero generale, il vero capo di questa nuova versione in grande del sindacato giallo e padronale della Fiat anni 50. Perchè? Perchè è furioso di non essere stato chiamato al tavolo a banchettare col governo e coi padroni alle spalle dei lavoratori. Sono anni che il Pezzotta si infuria solo e soltanto per questo.La sua più grande e sola ambizione - diventata di tutti i sindacati - è infatti soltanto quella di stare al tavolo e decidere insieme col governo e coi padroni: non inporta cosa e il merito e il contenuto delle decisioni, importa farlo insieme, concordare; anche perchè è lui che coi vertici del sindacato deve poi tenere in mano la corda intorno al collo dei lavoratori e farli pirlare in giro, è lui e i vertici della triplice che abbandonato ogni parvenza di lotta di classe contro le imprese si è erto a tutore (tutore, cioè chi tutela soggetti minori o handicappati) di lavoratori che vengono così riconosciuti - dai sindacati - come ridotti allo status permanente di "deminutius", permanetemente schiavizzati come a Melfi e ovviamente non solo. Questo lui ed Epifani hanno proclamato di voler ristabilire, stipulando un documento e un patto sociale corporativo - vero e proprio compromesso di classe contro i lavoratori - con la Confindustria, con cui contano di tornare presto a sedersi insieme a tavola per banchettare alle spalle dei lavoratori, magari con un governo di "centrosinistra", in un rapporto tra vertici di potere sindacale e d'impresa che permetta di rimetterli tutti sotto chiave, dopo per qualche settimana gli erano scappati i lavoratori di Melfi, come a suo tempo, proprio li vicino a Melfi, Spartaco e i suoi erano scappati ai romani.
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