Car* amic*
anche arci Genova organizza un pullman per la manifestazione per i diritti
dei migranti prevista il 4 dicembre a Roma.
Si aggiunge cosi un nuovo mezzo ai tanti che partiranno dalla nostra citta'
per dire NO alla Bossi Fini.
Indicativamente la partenza e' prevista per le 5.30 in Piazza Caricamento.
Il ritorno in serata a conclusione della manifestazione che partira' alle
ore 14 da Piazza della Repubblica
Il costo previsto e' di 15 euro
Affrettatevi abbiamo ancora qualche posto a disposizione.
Informazioni piu' precise e definitive si possono trovare ai seguenti
numeri:
arci genova (segreteria) 010 2467506
arci genova (ufficio migranti) 010 2530178
migranti.genova@???
www.arciliguria.it
348.2722493 (walter)
di seguito trovate un articolo di Filippo Miraglia (resp.immigrazione arci
nazionale) sulla manifestazione del 4 dicembre
Un abbraccio
Ufficio Migranti
Arci Nuova Associazione Genova
Via San Luca 15/9
16124 Genova
tel. +39 (10) 2530178
fax +39 (10) 2467510
migranti.genova@???
www.arciliguria.it
Programmare il razzismo?
di Filippo Miraglia *
(resp.nazionale Arci Immigrazione)
La politica del governo Berlusconi in materia di immigrazione continua a
produrre disastri.
Dopo la sentenza della Corte Costituzionale sulle garanzie per gli stranieri
espulsi, il Governo, anziché adeguare la legislazione ai rilievi dei
giudici dell'Alta Corte, ha deciso di introdurre un ulteriore elemento di
discriminazione, affidando ai giudici di pace la convalida delle espulsioni.
Si è confermato in questo modo che per i migranti esiste una giustizia
speciale, con minori diritti.
Ancora. In questi giorni il governo ha avviato una consultazione, con due
anni di ritardo, sul documento programmatico triennale sull'immigrazione.
Tutte le amministrazioni pubbliche, le organizzazioni e le parti sociali
sentite fino ad oggi hanno espresso pareri fortemente negativi per
l'approccio xenofobo e demagogico che lo caratterizza. La gran parte di
questo documento è infatti dedicata a quello che viene chiamato âcontrasto
dell'immigrazione clandestina. Alla base c'è una sorta di ossessione
securitaria, frutto di una cultura xenofoba che si vorrebbe egemone nel
nostro paese e da cui probabilmente si pensa di poter trarre vantaggi
elettorali. A questa logica rispondono per esempio le periodiche retate di
immigrati giustificate in nome della sicurezza e della lotta al terrorismo
che puntualmente si rivelano pure azioni di propaganda.
L'ARCI ha espresso un parere fortemente negativo su questo documento così
come sull'insieme dei provvedimenti e delle azioni del governo sia a livello
nazionale che europeo in materia di immigrazione.
Il proibizionismo, ossia le frontiere chiuse, l'impossibilità di accesso
legale sul territorio italiano, la gestione dei permessi di soggiorno come
corsa ad ostacoli, continua infatti a rimanere l'asse principale delle
politiche del governo.
Nessuno straniero sceglie di essere clandestino. Si fa ricorso all'ingresso
o al soggiorno illegale perche non ci sono altre strade e il desiderio di
star meglio, di vivere dignitosamente, così come quello di salvare la
propria vita fuggendo da situazioni di persecuzione, è piu forte di
qualsiasi legislazione.
Il proibizionismo in materia di immigrazione ha già mietuto troppe vittime.
Il prezzo pagato in termini di vite umane (in questi giorni si sta svolgendo
il dibattimento presso il tribunale di Siracusa sulla nave affondata nel
Natale del 1996 al largo di Porto Palo, con il suo carico di 283 morti, di
cui ancora si sa troppo poco), sfruttamento e persecuzioni (la detenzione
nei CPT, le espulsioni di massa, il lavoro nero e le percentuali altissime
di incidenti e morti sul lavoro) è diventato intollerabile.
Di fatto il centro destra sceglie di non governare un fenomeno complesso
come l'immigrazione, mettendo in campo regole impossibili da rispettare,
intervenendo solo sull'aspetto meno rilevante del percorso migratorio,
quello relativo alle irregolarità , che per questo assumono però un ruolo
determinante nella rappresentazione sociale e nella cultura politica. Non
c'è una gestione degli ingressi, che vengono lasciati all'iniziativa dei
singoli o delle organizzazioni criminali, oppure ai meccanismi illegali
consentiti (si pensi ad esempio alle centinaia di migliaia di persone che
entrano per motivi turistici e poi rimangono a lavorare in Italia),
prevedendo per legge un meccanismo unico di incontro tra domanda e offerta
di lavoro "a distanza" di cui tutti riconoscono l'inapplicabilità .
Del resto il governo stesso ne ha dovuto riconoscere implicitamente i limiti
visto che ha dovuto liberalizzare gli ingressi degli infermieri e lo stesso
dovrà fare per altre categorie di lavoratori.
L'unica strada e' la liberta' di circolazione, con un meccanismo semplice
di richiesta d'ingresso per ricerca di lavoro, senza quote e senza ulteriori
condizioni.
Le quote, come le frontiere chiuse, alimentano la clandestinità e i morti.
Oggi la sinistra, lo schieramento democratico, deve contrapporre alle
politiche proibizioniste e razziste del governo e della destra, un'idea
forte di libertà e giustizia, basata sulla verità .
Se sono state necessarie in 4 anni due regolarizzazioni (o sanatorie) che
hanno prodotto piu di 1 milione di domande, vuol dire che le quote e le
frontiere chiuse non hanno nessun impatto sulla realta , se non in termini
di negazione dei diritti umani e dei principi costituzionali, primo fra
tutti quello all'uguaglianza e al diritto d'asilo.
Il prossimo quattro dicembre saremo in piazza a Roma, insieme a un largo
schieramento di associazioni, comunita di migranti, organizzazioni
politiche e sindacali per chiedere liberta di movimento, diritti e giustizia
sociale per tutte e per tutti.
laura testoni
arci genova
via san luca 15/9
tel 010-2467506
fax 010-2467510
mob 347-8437722
testoni@???
www.arciliguria.it