[NuovoLaboratorio] iniziativa di lunedì 6 dicembre

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Autor: giulianogiuliani4@virgilio.it
Data:  
Assumpte: [NuovoLaboratorio] iniziativa di lunedì 6 dicembre
Tanto tuonò che piovve! Nella riunione di lunedì 29 novembre presso la Casa
per la Pace (presenti: Alfredo Beiso, Angela Brancati, Angelo Gandolfi,
Valerio Gennaro, Roberta Repetto, Sergio Tedeschi, Giancarlo Tegaldi, Stefania
Volonghi e lo scrivente) si è dato formalmente il via al Sondaggio Iraq.
Ci troviamo tutti quanti, con la gradita ulteriore partecipazione dei riceventi
la mail, alle ore 16.30 (più tardi per chi a quell'ora proprio non può)
a Piccapietra, dove è in corso il Mercatino di San Nicola. Schede elettorali,
urne di cartone e volantini c'è già chi se ne occupa. Lo stesso vale per
autorizzazioni (più che altro informazione) e avvisi alla stampa (in ogni
caso per questo secondo aspetto non è mai troppo che ciascuno, se può. faccia
il suo). Quanti più siamo meglio è, anche l'impatto visivo vuole la sua
parte! Pensiamo a quattro-cinque punti di raccolta voti, con altrettante
urne. Il punto esatto di raccolta è davanti alla COOP. Se ci fossero modificazioni
di orario rispetto al calendario del Mercatino sarà mia cura avvisarvi tempestivamente.
Qui di seguito trascrivo il testo del volantino che distribuiremo, con le
variazioni concordate nella riunione. Chiedo in particolare a Roberto Giardelli,
che aveva proposto i cartelli con le foto, di confermare questa sua disponibilità.
A presto, Giuliani


Sondaggio Iraq

    In Iraq le stragi di civili (oltre 100.000, in prevalenza donne e bambini,
come denunciano le Università statunitensi) continuano. Ma continua anche
l?illegittima e anticostituzionale presenza delle truppe italiane a Nassiriya
(l?articolo 11 della nostra Costituzione ripudia la guerra). Oggi c?è un
rischio in più, e cioè che questa presenza, inutile e pericolosa per gli
stessi soldati, si prolunghi indefinitamente. La nuova feluca (Fini, nominato
inopinatamente ministro degli esteri) dice che si sta lì fino a che ce lo
chiede il governo iracheno. Il cosiddetto primo ministro iracheno Allawi
(ricordiamo che è stato collaboratore della CIA, sostanziale ragione perché
Bush lo abbia nominato capo di un governo mai eletto dal popolo iracheno)
ha detto che i soldati italiani dovranno restare in Iraq anche dopo le elezioni,
previste (ma sarà vero!?) per il prossimo gennaio.


    Ma non basta. Il rieletto presidente degli Stati Uniti e la sua protesi
italiana continuano a ripetere che l?Iraq è pacificato e riportato alla
democrazia. In realtà, come anche la stampa e la televisione di regime sono
costrette ad ammettere tra le righe e tra i fotogrammi, in Iraq continua
una terribile carneficina che nessuna lotta al terrorismo può giustificare.


    La lotta al terrorismo si può fare efficacemente solo se si rimuovono le
cause delle ingiustizie terribili che affliggono gran parte del mondo. Dalla
guerra gli unici che traggono guadagnano sono l?industria e i mercanti delle
armi, e anche le compagnie private (oggi, già l?8% delle spese militari
dei paesi dell?Occidente vanno a imprese private che organizzano i mercenari).


Noi pensiamo
che le truppe debbano essere ritirate.
Subito!

Tu che ne pensi?

Puoi esprimere la tua libera opinione votando. Non è un sondaggio a campione,
è la verifica dell?opinione reale di molti cittadini genovesi. Aiutaci a
condurre questa verifica, che potrà suggerire dibattiti e confronti ulteriori
e un ruolo più efficace delle istituzioni, a partire da quelle locali. Grazie.
Lo scrutinio delle schede avverrà questa sera stessa, a partire dalle ore
20. Ognuno è invitato a partecipare.
    



Genova per la Pace


Ciclinpropr Casa per la Pace, piazza Palermo 10B, Genova