[Incontrotempo] Re:[Precog] 26 novembre: san precario a viad…

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Autor: Franco
Data:  
Assumpte: [Incontrotempo] Re:[Precog] 26 novembre: san precario a viadel corso
Dunque, al corteo del 6 c'erano circa 30.000 persone. Di queste circa 25.000
erano di Roma. Poi facciamo "assemblee cittadine" in 50. Qualcosa non
quadra. Smettiamola di chiamarle assemblee. Chiamiamole "riunioni", e poi
magari lavoriamo per la costruzione di assemblee pubbliche e pubblicizzate
che vedano una partecipazione numericamente dignitosa.
Altrimenti si fa ipocritamente finta di praticare metodi autogestionari, dal
basso, di condivisione, ecc, e invece si cade dentro logiche di
rappresentanza, di ceto politico che parla a nome di, ecc.
Insomma è vero che spesso si fa fatica a sapere dove ci si vede e per fare
che. Bisogna avere i numeri giusti dei cellulari di questo o quello. Ma
siamo matti? Ci vogliono luoghi pubblici conosciuti dove tutti sanno che si
prendono insieme e alla luce del sole decisioni condivise.
Ma naturalmente sono ingenuo. Si decide invece nelle segrete stanze di
appartenenza, poi si riportano queste decisioni nelle "assemblee" di cui
sopra e si dice "l'assemblea ha deciso".

Non ho soluzioni, ma insomma.....
----- Original Message -----
From: "rednikita" <rednikita@???>
To: "Ml di Incontrotempo" <incontrotempo@???>
Sent: Monday, November 29, 2004 6:07 PM
Subject: Re: [Incontrotempo] Re:[Precog] 26 novembre: san precario a viadel
corso


Su questa lista gli appuntamenti per costruire, discutere le azioni post 6,
sono sempre state comunicate. Ad ogni modo, condivido alcune delle cose che
dici... Ma il 26 non è andato poi così bene (parlo della gestione), perciò
il rischio (la realtà?) incombente è che ci si ritrovi nuovamente a lavorare
non nei propri territori, ma nei gruppi d'appartenenza (cosa ben diversa!).
Come striker, "il gruppo d'appartenenza" è una cosa che mi mette in
difficoltà.
Non riesco a ragionare sul 6 o sul post 6 in questi termini. Avrei il
desiderio di un confronto assembleare collettivo "a freddo" (noi abbiamo
avuto bisogno di tempo e tempi per elaborare), per capire dove va a finire
la GAP. Tuttavia, una discussione collettiva, serena e onesta, necessita la
presenza di "tutt@" I pezzi che il 6 hanno partecipato alle iniziative e la
scorsa volta non è stato così. Questo è stato un grosso limite.
Comunque... anche le discussioni successive in lista sul manifesto unitario
e come poi abbiamo, per gruppi, gestito la comunicazione il 26, rasentano la
schizofrenia: ci siamo autocensurati nell'utilizzare "le parole dei media"
(questo era stato il punto della discussione in lista: non stare sulla
difensiva) e poi abbiamo fatto l'esatto contrario (dico "abbiamo", perchè
considero le diverse azioni del 26, pezzi di una rete).
Insomma, REDDITO PER TUTT@, ma uno slogan condiviso non può reggere, da
solo, un percorso.
Ciao
Lidia




On 29-11-2004 13:53, "ginevrademaio@???" <ginevrademaio@???>
wrote:

> Ripropongo anch'io la domanda posta da mina sulla lista precog.
> Per quale motivo, in particolare dopo il 6 novembre, le azioni vengono
> comunicate solo dopo che sono avvenute?
> Io sono a Roma, ho cercato di sapere se ci sarebbero state azioni più o

meno
> comuni di comunicazione su precarietà e dintorni, ma, forse per mia
> incapacità, non ho avuto grosse info. Poi scarico la posta e leggo di

azioni
> già avvenute nella città in cui vivo e di cui non mi pare si sapesse

granchè.
> In particolare nell'ultima assemblea metropolitana romana (che risale ad
> almeno due settimane fa, o ci sono state altre assemblee, che non fossero
> incontri di pochi soggetti non comunicati sulle liste?), ci si era

riproposti
> di organizzare qualcosa per il 26 novembre, ma poi nulla si è più deciso,

più
> precisamente non ci si è più visti nella forma dell'assemblea

metropolitana (o
> mi sbaglio?).
> La sensazione che ho è che, di fronte al gap (l'unico per ora reale e
> palpabile) che si è prodotto il 6 mattina, qualcuno stia pensando che la
> soluzione possa essere tornare a parlarsi e ad agire solo nei singoli

gruppi
> di appartenenza, perchè purtroppo a me sembra che di questo si

tratti.Altro
> che post-identitarismo e linguaggio comune!
> Io penso che, sebbene più difficile da fare, urga un percorso comune sulla
> questione della precarietà e del reddito, un percorso non rinviabile,

credo
> ineludibile, il che non vuol dire necessariamente allontanarsi dai propri
> "territori", dipende da cosa intendiamo per territorio: la via di casa, il
> singolo quartiere, il proprio intergruppo, una macro area della città,

tutta
> la città, il Nord, il Centro, il Sud, l'Italia, l'Europa? O una

compresenza
> molto più complessa e articolata di tutti questi livelli?
> Non vorrei che dietro questa distinzione, che io ritengo falsa e

fuorviante,
> tra i territori e un livello che sarebbe invece astratto e sganciato dalla
> materialità dell'esistente, si nascondano divisioni e distinzioni di altro
> tipo, che evidentemente uno striscione comune sul diritto al reddito o uno
> slogan condiviso da tutti, o un'icona comune come quella del santo non

sono
> sufficienti a superare.
> Per quanto mi riguarda condivido la posizione espressa da fumagalli, i due
> livelli non sono sganciati o in opposizione, la presenza sui singoli

territori
> può e deve articolarsi attraverso azioni coordinate e simultanee, come si

è
> riusciti a fare il 30 e 31 ottobre in molte città.
> Se invece è prevalente la convinzione che in questo momento non sia

possibile
> un cammino comune di tutti i precari ma solo percorsi di affinità o di

singole
> aree, sarebbe almeno auspicabile che le azioni o inziative che ciascuno

decide
> di fare venissero comunicate il più possibile e, soprattutto, prima che
> accadano. Almeno chi non vuole identificarsi con un solo pezzo di

movimento ma
> aspira ad essere parte di una Grande Alleanza Precaria, può decidere se e

come
> partecipare.
>
> givra,
> precaria Lowcoast, nomade a Roma.
>
>
>
> ---------- Initial Header -----------
>
>> From      : precog-bounces+ginevrademaio=inwind.it@???
> To          : precog@???
> Cc          :
> Date      : Sat, 27 Nov 2004 17:35:45 +0100 (CET)

>
> Subject : [Precog] 26 novembre: san precario a via del corso
>
>>
>> 26 NOVEMBRE/GIORNATA DI COMUNIC/AZIONE METROPOLITANA
>>
>>
>> Una rumorosa processione di devoti di San Precario, al ritmo di samba, si

è
>> snodata per la via dello shopping natalizio nel centro di Roma. Sono

stati
>
>> distribuiti gratuitamente CD masterizzati, libri di giacenza e pasta
>> biologica (con
>> indicato il prezzo sorgente) e picchettati Ricordi MediaStore,

Messaggerie
>> Musicali e McDonald. Hanno fatto la loro apparizione le devote
>> della madonna ingravidata reclamando la maternità pagata.
>
>>
>>
>>
>>
>> Questo il testo del volantino distribuito nel pomeriggio
>>
>> BUY NOTHING (every)DAY
>> I precari producono ricchezzaS
>> ma non possono acquistare
>>
>> Il 26 Novembre torna ad apparire San Precario, protettore di tutti i
>> lavoratori flessibili, intermittenti, migranti, a tempo determinato.
>> Invocato da migliaia di devoti, San Precario riappare nelle strade di

Roma
>> nella giornata mondiale del non acquisto [BUY NOTHING DAY].
>>
>> Giornalisti e politici hanno infangato il suo nome, lo hanno definito

ladro
>> solo per aver ridotto il costo di alcuni beni comuni e per averli fatte
>> circolare liberamente, solo per aver miracolato alcuni suoi devoti e per
>> aver infuso nel paese la speranza di un reddito universale.
>>
>> Mentre inizia la grande fiera dello shopping natalizio, milioni di

precari,
>> migranti e cognitari non sono invitati alla festa. Siamo costretti a
>> guardare le vetrine da fuori senza poter comprare nulla o a guardarle da
>> dentro, vendendo prodotti che non possiamo permetterci.
>>
>> I prezzi aumentano, gli stipendi no.
>> Ma chi produce tutta questa ricchezza esposta in bella vista?
>> Perché le strategie di marketing e del commercio utilizzano i nostri

gusti e
>> stili di vita, senza darci in cambio nulla? Marchi, loghi e copyright
>> privatizzano produzioni comuni.
>> La pubblicità è l¹anima del commercio e consumare è diventato un pò
>> lavorare.
>> Oggi siamo tutti PROSUMATORI [produttori e consumatori allo stesso

tempo]!
>>
>> San Precario protegge questa nuova specie di devoti dagli strali
>> dell¹inquisizione e porta loro in dono pasta, libri e cd, saperi e

sapori,
>> cibo per la mente, informazioni per il cibo. Mette in atto il miracolo

della
>
>> possibile libera circolazione dei beni oltre le dure leggi del mercato
>
>> globale.
>>
>> San Precario torna a manifestarsi per riaffermare la santa verità.
>>
>> Prosumers of the world, let¹s unite !!
>> Reddito per tutti/e !!
>>
>> PS
>> A causa delle nuove leggi sul mercato del lavoro, quest¹anno San Precario
>> sarà sottoposto ad un contratto di ³jobsharing² e quindi dividerà il suo
>> lavoro con Babbo Natale Precario, suo collega di sventura e di doni
>>
>>
>>
>>
>>
>> Se io fossi a letto sognerei
>> ma se avessi paura mi nasconderei
>> e se mai divento pazzo
>> please don't put your wires in my brain
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