[Consumo critico - Milano Social Forum] CAMPAGNA PER LA DECR…

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Autor: Rossana Papagni
Datum:  
Betreff: [Consumo critico - Milano Social Forum] CAMPAGNA PER LA DECRESCITA
bello
si potrebbe ricavarne una stampa


> NEUROGREEN
> ecologia mentale, attivismo sociale X sovvertire l'europa zerozero
> http://liste.rekombinant.org/wws/subrequest/neurogreen


è questa la fonte?

rossana







> Da: andrea_cip@???
> Risposta: Gruppo Consumo critico - MSF <consumo-critico-msf@???>
> Data: Wed, 24 Nov 2004 14:45:02 +0100
> A: consumo-critico-msf@???, maltrainsema@???,
> bicig8@???
> Oggetto: [Consumo critico - Milano Social Forum] CAMPAGNA PER LA DECRESCITA
>
> da antipub (france)
>
> CAMPAGNA PER LA DECRESCITA
>
> I primi 10 consigli per entrare nella resistenza con la decrescita
>
> 1. Liberarsi dalla televisione
>
> Per entrare nella decrescita, la prima tappa è prendere coscienza dei
> propri condizionamenti. Il primo portatore di condizionamenti è la
> televisione. La nostra prima scelta sarà di liberarsene. Così come la
> società dei consumi riduce l'uomo alla sua dimensione economica -
> consumatore -, la televisione riduce l'informazione alla superficie,
> l'immagine. Media della passività, quindi della sottomissione, non smette
> di far regredire gli individui. Per sua natura, la televisione richiede la
> rapidità, non tollera i discorsi approfonditi. La televisione inquina al
> momento della sua produzione, durante l'utilizzo e poi come rifiuto. Noi le
> preferiamo la nostra vita interiore, la creatività, imparare a fare musica,
> fare ed assistere a spettacoli viventi.Per tenerci informati abbiamo delle
> scelte: la radio, la lettura, il teatro, il cinema, incontrare gente, ecc.
>
> 2. Liberarsi dall'automobile
>
> Più che un oggetto, l'automobile è il simbolo della società dei consumi.
> Riservata al 20% degli abitanti della terra, i più ricchi, porta
> inesorabilmente al suicidio ecologico per la distruzione delle risorse
> naturali (necessarie per la sua produzione) o per i diversi tipi di
> inquinamento tra cui l'aumento dell'effetto serra. L'automobile provoca
> guerre per il petrolio di cui l'ultima per data è il conflitto irakeno.
> L'automobile porta anche come conseguenza una guerra sociale che provoca un
> morto ogni ora solamente in Francia. L'automobile è uno dei flagelli
> ecologici e sociali del nostro tempo. Noi le preferiamo: il rifiuto
> dell'ipermobilità. La volontà di abitare vicino al luogo di lavoro.
> Camminare a piedi, andare in bicicletta, prendere il treno, utilizzare i
> trasporti collettivi.
>
> 3. Liberarsi dal telefonino
>
> Il sistema genera dei bisogni che diventano delle dipendenze. Ciò che è
> artificiale diventa naturale. Come numero di oggetti della società dei
> consumi, il telefonino è un falso bisogno creato apposta dalla pubblicità.
> "Con la telefonia mobile, siete mobilitabili in un istante". Assieme al
> telefonino butteremo via i forni a micro-onde, le falciatrici a motore, e
> tutti gli oggetti inutili della società dei consumi. Noi preferiamo al
> telefonino la posta, la parola, ma soprattutto cercheremo di vivere per noi
> stessi invece di cercare di riempire il vuoto esistenziale con degli oggetti.
>
> 4. Rifiutare l'aereo
>
> Rifiutare di prendere l'aereo, è prima di tutto rompere con l'ideologia
> dominante che considera un diritto inalienabile l'utilizzo di questo mezzo
> di trasporto. Però, meno del 10% degli esseri umani hanno già preso
> l'aereo. Meno dell'1% lo utilizza tutti gli anni. Questo 1%, la classe
> dominante, sono i ricchi dei paesi ricchi. Sono loro che detengono i media
> e fissano le regole della società. L'aereo è il mezzo di trasporto più
> inquinante per passeggero trasportato. A causa dell'alta velocità, sballa
> la nostra percezione delle distanze. Noi preferiamo andare meno lontano, ma
> meglio, a piedi, sul carretto a cavallo, in bicicletta o in treno, in barca
> a vela, con ogni veicolo senza motore.
>
> 5. Boicottare la grande distribuzione
>
> La grande distribuzione è inscindibile dall'automobile. Disumanizza il
> lavoro, inquina e sfigura le periferie, uccide i centri delle città,
> favorisce l'agricoltura intensiva, centralizza il capitale, ecc. La lista
> dei flagelli che rappresenta è troppo lunga per essere elencata qui. Noi le
> preferiamo: prima di tutto consumare meno, l'autoproduzione alimentare
> (l'orto), poi le botteghe di quartiere, le cooperative, l'artigianato.
> Questo ci porterà anche a consumare meno e a rifiutare i prodotti industriali.
>
> 6. Mangiare poca carne
>
> O meglio, mangiare vegetariano. Le condizioni di vita riservate agli
> animali di allevamento rivela la barbarie tecnoscientifica della nostra
> civiltà. L'alimentazione carnea è anche un grosso problema ecologico. E
> meglio nutrirsi direttamente dei cereali che utilizzare il terreno agricolo
> per nutrire animali destinati al macello. Mangiare vegetariano, o comunque
> mangiare meno carne ci porta anche una miglior igiene alimentare, meno
> ricca in calorie.
>
> 7. Consumare prodotti locali
>
> Quando si compra una banana delle Antille, si consuma anche il petrolio
> necessario al suo trasporto verso i nostri paesi ricchi. Produrre e
> consumare localmente è una delle condizioni migliori per entrare nel
> movimento di decrescita, non in senso egoistico, chiaramente, ma al
> contrario perché ogni popolazione ritrovi la sua capacità di
> autosufficienza. Per esempio, quando un contadino africano coltiva delle
> noci di cacao per arricchire qualche dirigente corrotto, non coltiva di che
> nutrirsi e nutrire la sua comunità (vedere il testo "Dieci forti obiezioni
> al commercio equo" http://ecolo.asso.fr/textes/20020314equiit.htm).
>
> 8. Politicizzarsi
>
> La società dei consumi ci lascia la scelta: tra Pepsi-Cola e Coca-Cola o
> tra caffè Lavazza e caffè "equo" di Max Havelaar. Ci lascia delle scelte da
> consumatori. Il mercato non è né di destra, né di centro né di sinistra:
> lui impone la sua dittatura finanziaria avendo come obiettivo di rifiutare
> qualunque contraddittorio o conflitto di idee. La realtà sarà l'economia:
> gli umani si sottomettano. Questo totalitarismo è paradossalmente imposto
> in nome della libertà, di consumare. Lo status di consumatore è addirittura
> superiore a quello di essere umano.. Noi preferiamo politicizzarci, come
> persone, nelle associazioni, nei partiti, per combattere la dittatura delle
> fabbriche. La democrazia esige una conquista permanente. Muore quando viene
> abbandonata dai cittadini. E' ora di propagare l'idea della decrescita.
>
> 9. Sviluppo della persona
>
> La società dei consumi ha bisogno di consumatori servili e sottomessi che
> non desiderino più essere degli umani a tutto tondo. Questi non possono più
> esistere che grazie all'abbrutimento, per esempio davanti alla televisione,
> ai "divertimenti" o al consumo di psicofarmaci (Prozac.) Al contrario, la
> decrescita economica ha come condizione uno sviluppo sociale ed umano.
> Arricchirsi sviluppando la propria vita interiore. Privilegiare la qualità
> della relazione con se stessi e con gli altri a detrimento della volontà di
> possedere degli oggetti che a loro volta vi possiederanno. Cercare di
> vivere in pace, in armonia con la natura, non cedere alla propria violenza,
> ecco la vera forza.
>
> 10. Coerenza
>
> Le idee sono fatte per essere vissute. Se non siamo capaci di metterle in
> pratica, serviranno solo a far vibrare il nostro ego. Siamo tutti a bagno
> nel compromesso, ma cercheremo di tendere alla maggior coerenza. E' la
> scommessa della credibilità dei nostri discorsi. Cambiamo ed il mondo
> cambierà. Questa lista sicuramente non è esaustiva. A voi completarla. Ma
> se non ci impegniamo a tendere verso la ricerca della coerenza, ci
> ridurremo a lamentarci ipocritamente sulle conseguenze del nostro stile di
> vita. Evidentemente non c'è un modo per vivere "immacolati" sulla Terra.
> Siamo tutti a bagno nel compromesso, e va bene così.
>
> ?@?@?@?@?@
> NEUROGREEN
> ecologia mentale, attivismo sociale X sovvertire l'europa zerozero
> http://liste.rekombinant.org/wws/subrequest/neurogreen
>
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> https://www.inventati.org/mailman/listinfo/consumo-critico-msf