PROGETTO: OFFICINA CULTURA
tre giorni di spettacolazione
Pisa, 1-2-4 dicembre 2004
un progetto del Collettivo di Lettere e Filosofia con
il supporto di Rebeldia
www.inventati.org/rebeldia/officina
www.collettivi.org/officina
PROGRAMMA DELLA TRE GIORNI
MERCOLEDI 1 DICEMBRE
ore 16,30 - Dipartimento di Storia delle Arti,
Museo di San Matteo, Lungarno
Mediceo
"Teatro, Università, Territorio"
interverranno
Concetta D'Angeli - docente di Drammaturgia
dell'Università di Pisa
Giovanni Guerrieri - Sacchi di Sabbia
Elena Lamberti - Centro Studi "La Città del Teatro",
Fondazione Sipario Toscana
Paolo Pierazzini - Direttore artistico del
CinemaTeatroLux (Pisa)
Gabriele Carli - Direttore artistico del Teatro
Sant'Andrea (Pisa)
ore 22 - Rebeldìa, Via Diotisalvi 633
Tragos - Spettacolo dei Sacchi di Sabbia
a seguire
incontro con la compagnia
GIOVEDI 2 DICEMBRE
ore 22 - Rebeldìa
Felicità - Spettacolo di Edgarluve liberamente
ispirato a "La morte felice" di
A. Camus
a seguire
incontro con la compagnia
SABATO 4 DICEMBRE
ore 16,30 - Facoltà di Lettere e Filosofia,
Palazzo Ricci, Via del Collegio
Ricci 10 (Piazza Dante)
"Giovani Compagnie: organizzazione, produzione,
circuitazione"
interverranno
Gerardo Guccini - CIMES, DAMS di Bologna
Massimo Paganelli - Direttore artistico di ARMUNIA -
Costa degli Etruschi (Livorno)
Gian Maria Tosatti - Progetto develop.net
Silvano Patacca - Teatro Verdi (Pisa)
ore 22 - Rebeldìa
BiancodaMorire/ I Studio - Spettacolo di BassiFondi
Teatro liberamente ispirato
a "Cecità" di J. Saramago
a seguire
incontro con la compagnia
IL PROGETTO
Anche se in versione ridotta, alla fine ce labbiamo
fatta e mandiamo in porto
il Progetto Officina Cultura che avevamo iniziato a
sviluppare nei mesi di
marzo-aprile e che abbiamo rinviato fino a dicembre
per reperire i fondi che il
Consiglio degli Studenti ci ha negato.
Il progetto, reperibile in versione originale su
www.collettivi.org/officina, si
sviluppa su due filoni:1) i dibattiti sul tema delle
giovani compagnie e del
rapporto università/territorio/formazione al teatro,
2) i tre spettacoli
teatrali di piccole compagnie locali.
Ciò che ci muove da un lato è il fare politica facendo
cultura, dallaltro la
necessità di aprire una riflessione sul rapporto tra
università e mondo del
lavoro nellambito della spettacolazione, ambito
spesso lontanissimo dalle
dinamiche del mondo del lavoro tradizionale -sia
esso il posto fisso o il
lavoro atipico e precario.
TEATRO, UNIVERSITÀ, TERRITORIO
Il primo incontro affronta l'intreccio tra Università,
spazio di promozione e
diffusione culturale con una forte valenza didattica,
Teatro, forma di
espressione artistica e culturale con una forte
vocazione di servizio per la
cultura, Territorio (città di Pisa), il contesto
all'interno del quale
l'incontro cerca di concentrare la sua riflessione.
L'obiettivo dell'incontro è quello di far convergere
in uno stesso appuntamento
soggetti portatori di esigenze e professionalità
diverse al fine di delineare
una possibile linea di indirizzo che potenzi il
rapporto tra Università, Teatro
e città di Pisa.
L'esigenza nasce dalla constatazione di una serie di
carenze che caratterizzano
la Facoltà di Lettere e soprattutto il CMT, deputato
per primo alla trasmissione
di una didattica pratico-teorica legata alle
discipline dello spettacolo. In
particolare l'incontro tenta di affrontare la
possibilità di pensare e delineare
una piattaforma di servizi rivolti agli studenti e
alle giovani compagnie
teatrali legate all'Università, oltre che fornire una
mappa di altri contesti
territoriali presenti sia sul territorio locale che
già operano in questa direzione.
L'incontro intende inoltre aprire una riflessione
anche su altre realtà, reti di
associazioni, contesti e spazi operativi che
rappresentano potenzialmente un
momento di apertura con i quali l'Università può
aprire un rapporto di
collaborazione fattiva e mirata ad implementare
servizi ed opportunità per gli
studenti stessi.
GIOVANI COMPAGNIE
Il secondo incontro chiude la sezione del progetto
legata agli incontri e
discussione sul sistema dello spettacolo e dei suoi
intrecci con il territorio
che abita.
Le tematiche che verranno discusse durante la giornata
affrontano, attraverso
l'esperienza professionale di due organizzatori
teatrali toscani, il rapporto
che c'è tra le giovani compagnie teatrali,
l'organizzazione di un sistema di
servizi adatto per le compagnie emergenti, e i
meccanismi di circuitazione che
li caratterizzano. L'incontro va nella direzione di
costruire un quadro
conoscitivo della situazione che sappia anche
innescare dinamiche di riflessione
e di individuazione delle criticità che attualmente
regolano questa sezione
della produzione culturale in Toscana ed in Italia. Un
aspetto sicuramente
interessante che merita di essere approfondito, in
special modo quando i
destinatari primi sono studenti e giovani operatori
del settore, è quello
inerente le dinamiche che caratterizzano il sistema
dello spettacolo. Quali
novità e cambiamenti stano avvenendo, che tipo di
conseguenze e reazioni avranno
certe scelte di politica culturale.
GLI SPETTACOLI
Tragos
La vita come in un film di Jacques Tati.
Un salotto, un nucleo familiare stralunato, gente che
mangia, parla, guarda la
TV. Gente tanto compressa da sembrare
bidimensionale. Tic, goffi tentativi di
liberarsi dalla routine, desideri mancati: questa è la
loro sostanza. La
sostanza di cui son fatti gli incubi.
Vorrebbero. Ciascuno a suo modo, vorrebbero.
Questo è il dilemma.
I rumori che goffamente producono sono la colonna
sonora della loro vita.
Stesso luogo, più tardi.
Stessi personaggi.
Si muore dal ridere.
Fine dello spettacolo
Felicità
Felicità è la chiusa di una trilogia che non porta a
una catarsi, ma
all'accettazione della mediocrità del nostro vivere:
dopo due tappe segnate da
un confronto con il tragico e dalla lotta solitaria di
un eroe negativo con il
mondo intero, si finisce in minore, con la messa in
scena di un miserabile
campione del glamour, con un abbassamento ironico dei
toni, con il ritorno alla
ostentata limitatezza del nostro know-how
esistenziale.
BiancodaMorire
La cecità è una metafora della società, una metafora
dell'individuo. Cieco è
colui che non vede. Che non distingue più, che ha
perso la capacità di
scegliere. Cieco è anche colui che non vuole vedere:
una mancata responsabilità
Un impiegato qualsiasi, occupato in un azienda
qualsiasi, un membro qualsiasi
del popolo della Partita Iva diventa improvvisamente
cieco mentre lavora. Vede
tutto bianco.
Poi la vista torna inaspettata, senza un motivo,
l'impiegato torna a vedere
nuovamente.
Forse la cecità ha mostrato la nostra vera natura, ci
ha scoperto di fronte al
mondo. Forse è stata semplicemente una punizione, o
così ci piace pensarla per
non doverne affrontare il vero significato.
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fermiamo tutte le guerre
stop all wars
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