Articolo Il Mattino
Quell'amato intramontabile don Chisciotte
Erri De Luca
Amo l'ultimo dei cavalieri erranti, arrivato a tempo scaduto a ripetere le
imprese dei grandi paladini, proteggere i deboli, riparare i torti. Il
mondo intorno a lui è freddo, non ha cuore per accorgersi che i mulini a
vento sono giganti minacciosi. Solo Chisciotte è vigile e pronto a ogni
sbaraglio.
Il suo coraggio è colossale perché mai scalfito dalle sonore batoste
subite a ogni avventura. Prende più colpi lui dei mille Filistei abbattuti
da Sansone con una mascella di asino, però mai che si arrenda e rinunci.
Per questo è il più indomito eroe delle letterature, perché non teme i
colpi e non teme il ridicolo. Le due virtù congiunte lo rendono
invincibile. Perché invincibile non è chi sempre vince, ma chi mai si fa
scoraggiare dalle sconfitte ed è pronto a rimettersi in piedi e a battersi
di nuovo.
Chisciotte ha febbre di giustizia e quando un torto gli traversa la strada
lui lo affronta. Ma perché si precipita a rispondere alle vicende che gli
passano accanto? Sono forse domande le disavventure del mondo, che
costringono a una risposta? Sì, per Chisciotte i malanni, le offese, le
prepotenze del mondo sono domande. I loro punti interrogativi non si
vedono, ma ci sono. I punti interrogativi hanno la forma dei ferruzzi a
uncino e s'impigliano nella coscienza, la fanno sanguinare, la spingono a
reagire. Per non correre i rischi di Chisciotte bisogna cancellare dalle
vicende del mondo i punti interrogativi, le loro richieste di aiuto. Fare
finta che non sono domande. Chisciotte, visionario di tutti e cinque i
sensi, le sente, gli chiedono: e tu? E lui risponde subito da pronto con
il suo eccomi, bello come un brindisi. A noi che ascoltiamo da spettatori
i notiziari della sera, farebbe un po' di bene sciacquare gli occhi con il
collirio visionario di Chisciotte, per essere un po' meno spettatori e un
poco membri di una cavalleria errante, commossa e irritabile. Le
volontarie italiane rapite in Iraq dimostrano che si può farne parte.
Sono quattrocento anni che uno scrittore ha regalato al mondo la figura
allampanata di Chisciotte.
Mi spiace che quelli nati prima del 1600 non abbiano potuto conoscerlo. È
per me una fortuna di lettore appartenere ai secoli che hanno potuto
acoltare il rumore degli zoccoli dello sgangherato galoppo di Ronzinante
lanciato da Chisciotte contro i mostri del mondo.
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