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Szerző: Radio Città Aperta
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Gli esorcisti

Gli esorcisti

Editoriale di Radio Città Aperta



Ormai è un fenomeno evidente: in Italia stanno prosperando gli esorcisti. Non ci riferiamo ai santoni e ai vescovi delegati a dare la caccia al demonio, ma alla diffusa pratica esorcistica contro il fantasma degli anni Settanta. E' questo lo spettro da esorcizzare sotto una crescente pletora di articoli e rituali, di minacce in Parlamento e di editoriali.

Dalle relazioni del Ministro degli Interni alle pagine de La Repubblica, dagli anatemi del Corriere della Sera o del Giornale alle pagine delle lettere del Manifesto, sono ormai in molti coloro che si stanno dedicando all'arte dell'esorcismo. Trattandosi di adoratori di totem e rendite di posizione consolidatesi negli ultimi 25 anni, costoro hanno individuato una lista di demoni da esorcizzare presto e possibilmente bene:

-         le spese proletarie e le occupazioni di case


-         gli scioperi al di fuori delle regole della concertazione previste da CGIL CISL UIL


-         Le critiche alla deriva governista di Bertinotti


-         Il diffondersi dell'idea che il meno peggio non è sempre il meglio delle nostre aspirazioni


Viene da chiedersi da dove e perché nasca, o meglio rinasca, questa paura del clima politico o di movimenti che in qualche modo richiamino le rotture politico-culturali e i conflitti degli anni Settanta.

In questi anni, nel nostro paese è stato costruito un sistema politico centrato sul totem della stabilità.

Il sistema maggioritario ha introdotto quel principio dell'alternanza tra due coalizioni incapace di introdurre cambiamenti significativi. E' un sistema forte nella proiezione esterna ma fragile nelle sue relazioni con la società. Tant'è che nella interlocuzione sociale si riduce ormai ad una categoria indefinita come "la società civile" per tenere dentro tutto e per tenere fuori gli interessi delle classi popolari. Di conseguenza il sistema dominante amplifica e sostiene il settore no profit come camera di compensazione tra liberismo e pubblica benevolenza in grado di attutire le contraddizioni e le aspettative sociali.

Ma la realtà, e la realtà sociale soprattutto, non sembra corrispondere più a queste camicie di forza.

L'impoverimento di ampi settori sociali, un carovita senza freni, un'emergenza abitativa che è diventata regola e non eccezione, la guerra, il buio sulle prospettive dei più giovani e dei meno giovani, come si possono continuare a mistificare e governare senza dare risposte vere alle aspettative?

La GAD sostiene che la risposta sta nella governance cioè nella capacità di amministrare sia la crisi che il conflitto sociale. Bertinotti propone il disarmo politico e culturale dei movimenti. Berlusconi e Fini propongono invece la galera per tutti (tranne che per i loro grandi elettori).

La destra esorcizza gli anni Settanta perché all'epoca era stata confinata dentro il recinto avvilente della maggioranza silenziosa. La GAD esorcizza gli anni Settanta perché teme che questa incubazione di conflitto sociale, questo rabbioso rumore di fondo, possa esplodere proprio quando potrebbe essere lei a governare, così come avvenne con il movimento del '77 che esplose durante il compromesso storico.

Ma a forza di esorcizzare i movimenti degli anni Settanta, gli esorcisti stanno creando una crescente curiosità ed attenzione in migliaia di ragazzi che sempre più spesso chiedono di sapere, di capire e per molti aspetti di recuperare una stagione della storia e del conflitto sociale assai più viva, vera ed entusiasmante di quella addomesticata, noiosa e ambigua che gli esorcisti vorrebbero continuare ad imporre come camicia di forza e orizzonte di questa società. A quella curiosità, a quella voglia di sapere e di lottare è tempo che si cominci a dare delle risposte.
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