http://www.ilmanifesto.it/Quotidiano-archivio/17-Novembre-2004/art60.html
Caserta, spesa sociale per la sopravvivenza
I lavoratori dell'Ixfin da tre mesi senza salario. In 500 protestano
all'ipermercato di Casoria contro il carovita
ILARIA URBANI
NAPOLI
Spesa sociale? Perché no. Anche i lavoratori dell'Ixfin di Marcianise, in
provincia di Caserta, ieri hanno protestato contro il carovita. Sono più di
950, e sono tutti senza stipendio da tre mesi. E così ieri mattina, intorno
alle undici, 500 lavoratori sono entrati al Carrefour di Casoria, in provincia
di Napoli, e hanno spiegato le loro ragioni. Senza toccare nessuno scaffale,
neanche una mela. A quel punto tutti, dal direttore dell'ipermercato all'ultimo
cliente entrato, storcendo un po' il naso, hanno solidarizzato con i lavoratori.
A fare breccia sarà stato il sentimento di precarietà ormai troppo diffuso da
queste parti o i volantini distribuiti dai lavoratori che riportavano il monito
dei loro figli ad un Berlusconi bambino con ciucciotto in bocca, dicendogli di
comportarsi «da grande». Non si sa. I lavoratori, in ogni caso, dopo aver
spiegato i motivi che li tengono da tre mesi senza neanche un centesimo in
tasca, hanno ricevuto la solidarietà da parte di tutti i presenti e, dopo
essere usciti pacificamente dall'ipermercato, hanno ricevuto tantissimi pacchi
di pasta direttamente dal direttore. «Il nostro è stato solo un modo per far
conoscere la vicenda a tutti, i pacchi di pasta li abbiamo dati al mittente -
spiega Luca Ippolito, 27 anni, impiegato al centro di ricerca Unicom dell'Ixfin
- è stata un'irruzione simbolica di cui mi sembra sia stato subito recepito lo
spirito dai presenti». Tutto si è svolto nel giro di poche ore e non c'è stato
alcun intervento delle forze dell'ordine che a pochi metri dal Carrefour
controllavano i lavoratori. «E' stato un'azione simbolica - spiega Mario
Avoletta della rete per il reddito - qualunque disoccupato, precario e futuro
precario ha diritto alla sua fetta di reddito garantito». I clienti
dell'ipercamento, nel frattempo, ieri si sono interessati alle sorti
dell'azienda e hanno chiesto informazioni ai lavoratori. I dipendenti della
fabbrica, ex Olivetti, che produce schede elettroniche per Marconi, Merloni e
Marelli, hanno cercato di spiegare le loro condizioni ma non hanno potuto certo
dire quale sarà il loro futuro. Neanche a loro è dato sapere. Dopo mesi di
trattative e riunioni fiume tra sindacati e istituzioni è infatti ancora
incerto il destino dell'azienda. L'Ixfin continua a ricevere commesse ma come
la 3M, la Finmek, la Barilla e altre aziende del casertano è a rischio
chiusura. L'ex Olivetti, infatti, pur avendo una buona produzione ha vissuto
due cambi al vertice nel giro di pochi mesi.
Il gruppo Luppi, nuovo proprietario da marzo, nonostante la pesante crisi
finanziaria che sta colpendo l'azienda, poco più di un mese fa si è tirato
indietro. Al suo posto è subentrato Luciano Faraon, certo di voler spendere
capitali per il riassetto aziendale. Anche Faraon però non ha mantenuto le
promesse e il futuro della fabbrica finirà nelle mani di un altro imprenditore
che con l'aiuto di Sviluppo Italia darà vita ad una nuova società. Le voci più
insistenti parlano di un ritorno di Pugliesi, ex proprietario dell'Ixfin, anche
se fino ad ora non c'è nulla di certo. Pugliesi, infatti, non è stato ancora
invitato al tavolo per la riapertura della vertenza che si terrà domani
pomeriggio al ministero delle attività produttive. «In verità non sono stati
invitati neanche i parlamentari della nostra zona - spiega Giosuè Bove,
segretario provinciali del Prc di Caserta - i lavoratori nutrono molte
aspettative in quell'incontro, ma già in passato tavoli del genere si sono
concluse con un nulla di fatto».