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Tárgy: [Cm-pisa] Come un ladro nella notte - L'universita' cambia le serrature di rebeldia!
Vi giro il comunicato che abbiamo mandato oggi ai giornali (in allegato
txt) e il volantino che distribuiremo da oggi (nella mail), lo stiamo
girando a tutte quelle realtà e singoli che ci hanno sostenuto o che
collaborano con noi.
Tutte queste realtà sono invitate:

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Mercoledì prossimo (17 Novembre)
alle 21.30
a Rebeldía (via Diotisalvi)
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per discutere tutti insieme, si tratta di un passaggio importante per la
difesa dello spazio perchè vorremmo che chi sta prendendo parte alla
costruzione dello spazio (GASP, Acklab, Parete...) possa partecipare alla
discussione sulla trattativa che comunque avrà una ricaduta anche su
questi progetti, raccomandiamo quindi la massima partecipazione possibile.

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Come un ladro nella notte...
L'università cambia le serrature di Rebeldía!

Nel giugno 2004 a Pisa è stato liberato e restituito alla città uno
spazio, di proprietà dell'università, lasciato fino ad allora
nell'abbandono e nel degrado. Questo è stato possibile grazie alla
cotruzione di un lungo percorso sul tema degli spazi che, attraversando la
città dalla Cittadella all'ex-Guidotti, è riuscito ad ottenere la
concessione da parte del Senato Accademico dell'Università dei locali
dell'ex-Etruria per consentire la realizzazione del Progetto Rebeldía
(l'ambulatorio migranti, le produzioni video, il gruppo sul precariato...).
In pochi mesi questo spazio è stato attraversato da migliaia di persone
che l'hanno abitato, vissuto e trasformato; gradualmente l'abbandono ha
lasciato spazio ad una molteplicità di iniziative: dai dibatti ai gruppi
di lavoro, dai corsi e tornei di scacchi alle proiezioni gratuite, dal
laboratorio informatico alla parete da arrampicata, dai concerti alla
collaborazione con i gruppi di acquisto solidale locali, e l'elenco
potrebbe continuare.
Da varie settimane sono in corso delle trattative per la conferma della
concessione dei locali il cui esito pareva favorevole e scontato, fino
agli avvenimenti di ieri: come ladri nella notte, i tecnici
dell'Università, su ordine del direttore amministrativo Riccardo Grasso,
hanno scavalcato il cancello, si sono introdotti nei locali ed hanno
sostituito la serratura della saracinesca, per poi tornare nell'ombra.
Tutto questo senza alcuna comunicazione, neanche informale, verso chi
partecipa al Progetto Rebeldía.
Chiediamo al Senato Accademico che si riunirà Martedì 16, che ci spieghi
cosa sta succedendo e per quale motivo improvvisamente il Rettore non
vuole più riceverci.
Chiediamo anche al Comune e alla Provincia di Pisa di riconvocare
urgentemente quel tavolo cittadino sugli spazi sociali che ha già saputo
dare una risposta politica ad un'istanza sociale.
Chiediamo a tutti e tutte di sostenerci, ora più che mai, attraversando,
vivendo e contribuendo a costruire uno spazio che vuole essere un piccolo
frammento di un altro mondo possibile.

Laboratorio delle disobbedienze Rebeldía
-------------- parte successiva --------------
agli organi di informazione


· Il Rettore non inserisce nel Senato accademico di martedì la richiesta di rinnovo di convenzione a Rebeldìa.
· Intanto i tecnici dell’ateneo cambiano le chiavi di alcune porte d’accesso all’ex-Etruria


Avvenimenti “inquietanti” sono avvenuti nell’Università di Pisa negli ultimi giorni in merito alla richiesta di rinnovo della concessione per l’utilizzo dello stabile ex-Etruria avanzata dall’ associazione “Pisa città aperta”, che dal mese di giugno qui svolge le proprie iniziative.
L’Università, nonostante gli impegni presi nell’incontro tenutosi il 2 novembre tra rappresentanti dell’ associazione “Pisa città aperta” e il direttore amministrativo dell’ ateneo, dott. Grasso, ed il prorettore agli uffici legali, prof. Barsotti, in qualità di delegati del Rettore, prof. Pasquali, non ha inserito nell’ordine del giorno del Senato Accademico di martedì 16 novembre la discussione sul Progetto Rebeldìa.
Ciò risulta a nostro giudizio gravissimo ed incomprensibile, vista la tempestività nella presentazione della richiesta per le attività future e della relazione sulle attività svolte. Ci chiediamo se l’ateneo veramente voglia chiudere le porte e il dialogo, senza nessuna comunicazione di alcun tipo, con le associazioni sostenitrici del progetto, con i numerosi docenti firmatari di un appello a sostegno della prosecuzione di questa sperimentazione nell’ex-Etruria, con i soggetti sindacali e gli abitanti del quartiere di Porta a Lucca che hanno scritto lettere di supporto al progetto e sostenendone l’importanza. Ciò sarebbe da parte di questa università un atto miope e prevaricatore. Registriamo e denunciamo, inoltre, un atto intimidatorio avvenuto in questi giorni: alcune serrature dello stabile sono state sostituite, su disposizione del Dott. Grasso, in modo furtivo senza che all’associazione fosse giunta alcuna comunicazione di una tale volontà. Ciò che rende ancor più grave questo episodio è che tale disposizione è stata data, come appreso ieri dall’ufficio tecnico su nostra richiesta, il primo novembre. Non possiamo che denunciare il doppiogiochismo e la mala fede di un funzionario pubblico come il dott. Grasso, che nel corso di un incontro ufficiale con l’associazione ha tenuto nascoste tali decisioni.
Questo assordante e tracotante silenzio dell’ateneo che cosa vuole significare? Noi non tolleriamo più di essere ignorati, che le nostre richieste non siano neanche prese in considerazione e che alle nostre domande non sia data alcuna risposta. L’università è il luogo del dialogo e del confronto, speriamo che l’ateneo non abbia un dejà-vu ripercorrendo le scelte sbagliate fatte per porre fine alle esperienze di autogestione degli spazi ex-Asnu ed ex-Guidotti.


Laboratorio delle disobbedienze - Rebeldìa