[NuovoLaboratorio] G8:Molotov riconosciuto in 3 foto

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Autor: antonio bruno
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Assunto: [NuovoLaboratorio] G8:Molotov riconosciuto in 3 foto
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MOLOTOV RICONOSCIUTO IN 3 FOTO

G8: prosegue il processo a carico dei 25 no global accusati di devastazione
e saccheggio della citta’

Uno dei manifestanti identificato nonostante il casco.

Senza contestazione alcuna ma con la continua e discreta sorveglianza degli
agenti tutt’attorno a palazzo di giustizia prosegue il processo a carico di
25 no global accusati di devastazione e saccheggio di Genova.
Al centro delle testimonianze di ieri le fasi delle giornate piu’ calde del
G8 2001 (venerdi e sabato di quel luglio) quando nella zona di corso
Torino, via Tolemaide vi furono gli scontri piu’ duri. E per quanto
riguarda gli scontri che sono stati precedenti alla morte di Carlo Giuliani
erano stati chiamati dall’accusa 2 funzionari di polizia che pero’ per
impegni di lavoro non hanno potuto raggiungere palazzo di giustizia.
L?avvocato Emanuele Tambuscio, difensore di uno delgi imputati, attendeva
queste importanti testimonianze per contrastare, dati alla mano, le accuse
nei confronti del suo assistito.
L’impegno difensivo e’ stato pero ‘rinviato alla prossima udienza.
Francesco Pugliesi, conosciuto con i soprannome di “molotov” e’ stato
riconosciuto in 3 foto da un poliizott odella Digoas di Palermo in servizio
a Genova nei giorni del G8. Il manifestante catanese e’ imputato di
devastazione, saccheggio e detenzione di materiale esplodente.
Pugliesi nelle immagini era parzialmente travisato da un casco di
antinfortunistica.
Sul banco dei testi dell’accusa si e’ presentato anche Maurizio Auriemma
attuale dirigente della caserma di Bolzaneto che era stato incaricato, come
funzionario di polizia, di seguire i vari spostamenti dei no global in
paizza paolo da Novi e nelle strade circostanti.
L’anno scorso, proprio a novembre, in un incontro on la stampa il nuovo
dirigente di Bolzaneto aveva detto “Non siamo la ‘caserma Auschitz’, non
siamo manganellatori folli.” Il dirigente del VI reparto mobile di
Bolzaneto aveva detto queste poche parole al termine di un incontro con la
stampa voluto nella caserma di Bolzaneto, divenuta nota durante il G8.
“Nessun odei miei uomini e’ indagato per quei fatti – disse auriemma – e lo
dico con orgoglio. Adesso dobbiamo inviare la gente a vedere la nostra
caserma a conoscerci di piu’.”
Sempre come testi sono stati interrogati da pm Andrea Canciani e Anna
Canepa due carabinieri della caserma di San Fruttuoso. Uno di loro ha
riferito che aveva fermato due ragazze che si erano presentate come
giornaliste, ma che avevano in mano un contrassegno stradale. Subito
sembrava che dovessero rispondere di ricettazione ma in seguito sono state
rilasciate.
Il secondo carabiniere ha aggiunto di avere arrestato 3 manifestanti, due
italiani e uno tedesco accusati di danneggiamento.
Sono stati ascoltati altri funzionari che hanno riferito degli scontri
avvenuti in corso Torino.
Immagini inedite su scontri, devastazioni e assalti erano state fornite da
una telecamera sistemata per controllare il traffico in paizza Atleti di
Italia.
Protagonisti dei filmati sono stati un no global con jeans sdruciti maglia
grigia travisato da una kefia e una ragazza in maglia verde probabilmente
dice l’accusa una dei 26 imputati.
Le varie immagini raccolte in un video dell’accusa proiettato nelle scorse
udienze senza sono ne’ commenti sono state collocate in sequenza spazio
temporale dal teste d’accusa VittorioCorda, l’ispettore dei vigili urbani
che ha assemblato i 3 dvd, presentati dai pm come prove a carico degli
indagati.
Il terzo video dell’accusa e’ appunto relativo alla giornata del 21 luglio.
Sono stati rivissuti i disordini di via Casaregis, corso Torino e piazzale
Kenendy


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"Eppure il vento soffia ancora...."

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antonio bruno FORUM AMBIENTALISTA MOVIMENTO ROSSO VERDE 339 3442011
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visitate il sito del Comitato Verita' e Giustizia per Genova
www.veritagiustizia.it su cui c'e' una rassegna stampa sull'argomento
Il Comitato Verità e Giustizia per Genova raccolgie fondi per la difesa
dichi e' rimasto vittima della violenza delle forze dell'ordine a Genova
nel luglio 2001.
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Genova
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