[Lecce-sf] dal Chiapas: un cafè a sabor rebeldia

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Autor: siempre@virgilio.it
Data:  
Assumpte: [Lecce-sf] dal Chiapas: un cafè a sabor rebeldia
Il primo gennaio 1994 le comunità zapatiste del Chiapas hanno rilanciato
la secolare resistenza dei popoli maya gridando al mondo che ?è meglio morire
combattendo che di fame e malattie?.



Dopo più di 10 anni, la lotta per il diritto a vivere secondo la cultura
dei loro padri e per un mondo dove TUTTI abbiano diritto di vivere con piena
dignità e diritti, continua, e soprattutto continua a fornire motivi di
riflessione per TUTTI quelli che in ogni parte di questo mondo ?globalizzato?
si oppongono al profitto a tutti i costi come principio fondante delle relazioni
tra individui e società.



Per questo l?obiettivo delle comunità zapatiste di rafforzare l?autonomia
economica (e quindi politica) dei loro municipi è tanto ostacolata dal governo
che cerca con tutti i mezzi di dividere le comunità comprando quelle disposte
a vendersi per poi usarle per provocare quelle decise a continuare la lotta.



Sperando che queste rispondano e giustificare così l?intervento dell?esercito
quale garante di uno ?stato di diritto? che esiste solo come strumento
di sfruttamento e repressione, e come regista di una sporca guerra di bassa
intensità, fatta di continue provocazioni e minacce, aggressioni individuali
e collettive, omicidi di leader civili dell?organizzazione e massacri di
donne e bambini , che hanno come obiettivo impedire di dimostrare che è
possibile costruirsi una vita degna senza dipendere da modelli imposti dall?esterno
per rapinarli delle loro risorse e delle loro vite. E quanto sia importante
sostenere il commercio equo prodotto dalle comunità zapatiste, se mai ce
ne fosse bisogno, lo prova la storia di Noél Pavél, uno studente di Città
del Messico, membro di una cooperativa impegnata a vendere il caffè dei
produttori del caracol della Garrucha, che dopo aver ricevute esplicite
minacce, è sparito il 19 aprile scorso ed è stato ritrovato dopo una settimana,
impiccato dopo aver subito torture e violenza.

Per tutto questo il ?progetto Tatawelo? è qualcosa di diverso dai tanti
progetti del commercio equo-solidale italiano. Diverso per la storia delle
comunità cui fa riferimento, ma diverso anche per il modo in cui si è sviluppato
grazie alla collaborazione tra Commercio Alternativo ed una rete di Botteghe
di Commercio Equo e solidale impegnate a sostenere con forza il progetto.



E diverso per l?impegno di tutti a cogliere questa occasione per rafforzare
il commercio Equo Solidale in generale, in modo che le vendite del caffè
Tatawelo non avvengano a scapito degli altri caffè Equo Solidali venduti
sin?ora.
Il che dipende dal contributo di tutti quanti pensano che ?l?altro mondo
possibile? non può che essere il risultato di tante piccole azioni quotidiane.


Anche qui e ora, a Lecce!

Centro Alex Langer - Bottega di Utopie Concrete
Via De Argenteris 3 (nei pressi delle scalze), Lecce
Infotel: 330-976464



BREVE SCHEDA SUL PROGETTO TATAWELO


OBIETTIVI del Progetto Tatawelo:
potenziare l?autonomia economica delle comunità mediante l?acquisto del
caffè ad un prezzo equo;

potenziare la rete di commercio locale fra i diversi municipi;

creare un centro di formazione zapatista per la coltivazione del caffè,
per offrire consulenza a tutti i piccoli produttori e alle cooperative comunitarie;


sostenere in modo equo lo sviluppo economico di differenti municipi autonomi.


creare una Rete italiana di sostegno al Chiapas (NEMI ZAPATA), che promuova
iniziative culturali di sensibilizzazione e diffusione di prodotti equosolidali
provenienti da comunita? zapatiste

Il CAFFE' TATAWELO viene prodotto da comunita' indigene zapatiste chiapaneche
di etnia tzotzil/tzeltal riunite nella Cooperativa Yochin Tayel Kinal (Entrando
en la Tierra) e da comunità quichè del Guatemala riunite nell?Associazione
Asipoi.
Il caffè viene coltivato ad un?altitudine di 600-800 m ed è stato chiamato
Tatawelo, che significa, ?avo antico", perché i campesinos pensano che la
coltivazione di tutti i prodotti della terra, tra cui il caffè, sia qualcosa
che è stato tramandato loro dagli avi più antichi.

In questo caffe' le donne e gli uomini di mais hanno racchiuso i loro sogni
e il loro futuro.

SCHEDA DI PREZZO TRASPARENTE:

Prezzo FOB pagato ai produttori ?...2,50?/kg
(gli intermediari locali, i cosiddetti "coyotes" pagano per un chilo di
caffe' solo 0,50? (dati 2003))
I produttori quindi vendendo al commercio equo, prendono circa 5 volte piu'
del mercato tradizionale.

Inoltre 2,50? al Kg e' piu' alto del prezzo FOB attuale (rispetto al 2004),
poiche' e' stato calcolato intenzionalmente sulla base del prezzo del caffe'
a maggio 2003.



SUL TOTALE DEL PREZZO DELLA SINGOLA CONFEZIONE DI CAFFE?:


valore in ? incidenza sul prezzo finale destinazione
0,78? 32% è pagato direttamente ai produttori
0,10? 4% è destinato per realizzare un centro di formazione sul caffe? intercomunitario
e per l? acquisto di nuovi macchinari
0,48? 20% copre il costo del trasporto, dei dazi e delle spese doganali

0,24? 10% copre le spese in conto capitale (Assicurazione, prefinanziamento
e spese di distribuzione)
0,24? 10% margine della centrale di importazione
0,58? 24% margine per la bottega del mondo
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2,42? 100%
0,48? iva
2,90? 100% prezzo finale al consumatore


Il 36% del prezzo finale di questo caffè và ai produttori.
Nel circuito tradizionale del caffe' (non equosolidale)
questa percentuale solitamente varia dal 4 al 6%.


Inoltre tutto il processo e' garantito da organizzazioni senza fini di lucro
facenti parte del circuito del commercio equo e solidale.




QUESTO CONTAINER DI CAFFE' E' STATO PAGATO INTERAMENTE IN EURO, CON LO SCOPO
DI CONTRIBUIRE ALLA COSTRUZIONE DI UN MONDO LIBERO DA INGIUSTIZIE ED ARROGANZA.