TOSCANA SENZA DISCRIMINAZIONI
di Giulio Maria Corbelli
(altri articoli dell'autore)
Mercoledì 10 Novembre 2004
Per la prima volta una Regione vieta la discriminazione per orientamento
sessuale. E detta norme che tutelano i cittadini glbt. Esultano sinistra
e associazioni: ora tocca al Parlamento.
FIRENZE - Multe salate per i datori di lavoro che discriminano in base all'orientamento
sessuale delle persone; specifiche politiche del lavoro per i transessuali
e la possibilità di delegare al proprio partner le decisioni sulla propria
salute in caso di incapacità. Questo sono solo alcune delle importanti norme
contenute nella legge intitolata "Norme contro le discriminazioni determinate
dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere" approvata oggi dal
consiglio regionale toscano con i voti favorevoli del centrosinistra e Prc
e il voto contrario dell'Udc. An e Fi non hanno partecipato al voto.
Contenuti 'rivoluzionari' della legge
Obiettivo della legge (clicca qui per il testo) è «consentire ad ogni persona
la libera espressione e manifestazione del proprio orientamento sessuale
e della propria identità di genere» e promuovere «il superamento delle situazioni
di discriminazione». L'articolo 7 riconosce il diritto, per chiunque, di
indicare chi debba prendere per lui decisioni riguardo i trattamenti terapeutici
in caso di malattia grave, e che il designato può anche essere un convivente
o il compagno.
Alle associazioni rappresentative dei diversi orientamenti sessuali è riconosciuto
il diritto di verificare il rispetto degli standard etici nelle aziende
che abbiano ottenuto la certificazione di Responsabilità sociale (Sa 8000).
La legge mira anche a favorire l'offerta di eventi culturali «aperti ai
diversi stili di vita».
Fra le altre cose si garantisce poi l'accesso, a parità di condizioni, agli
interventi e ai servizi forniti dalla Regione. Sono previsti interventi
per sostenere l'inserimento lavorativo delle persone discriminate per il
loro orientamento sessuale. I transessuali e i transgender saranno destinatari
di specifiche politiche regionali del lavoro, in quanto soggetti esposti
dal rischio di esclusione sociale. Ancora, con appositi fondi del piano
sanitario regionale, le Asl garantiranno interventi di informazione consulenza
e sostegno per «rimuovere gli ostacoli alla libertà di scelta della persona
circa il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere».
D'ora in avanti, infine, sarà severamente punito qualsiasi atto di discriminazione
nei pubblici esercizi e nei servizi turistici e commerciali della Toscana.
Una legge nata da una proposta delle associazioni
Il testo approvato è quello elaborato dalla giunta regionale in risposta
alla sollecitazione delle associazioni glbt toscane che due anni fa sottoposero
all'attenzione del governo regionale una proposta di legge analoga redatta
da Corrada Giammarinaro. Il testo licenziato non si discosta molto da quello
proposto dall'associazionismo, ed è stato giudicato soddisfacente anche
da quest'ultimo.
Scontro duro tra maggioranza e opposizione
La legge è stata approvata dopo un dibattito a tratti anche aspro tra centrosinistra
e centrodestra. Per la maggioranza «si tratta di una legge che fa fare un
passo avanti alla Toscana», l'opposizione la definisce invece «un manifesto
elettorale che non aggiunge niente alle norme già in vigore». Secondo alcuni
rappresentanti del centrodestra, inoltre, sarebbe stato meglio inserire
le norme antidiscriminatorie nelle leggi generali della Regione, mentre
in questo modo la giunta avrebbe voluto fare un regalo alle associazioni
gay per propiziarsi i voti degli omosessuali nelle prossime regionali.
«Non vedo come si possa parlare di provvedimento elettorale per un testo
che la giunta ha presentato due anni fa - ha detto il presidente della Regione,
Claudio Martini - e che è arrivato in aula oggi perchè è stato oggetto di
un lungo travaglio. E' vero, molto di quanto stabilito in questa legge si
può trovare in altri provvedimenti, ma oggi abbiamo l'opportunità di mettere
ordine in un insieme di norme che rispondono a un'esigenza sentita: la lotta
alle discriminazioni».
«Mi pare difficile negare che le discriminazioni esistano sempre - ha detto
Paolo Cocchi, capogruppo Ds - ci sono ministri che parlano di culattoni.
E' una legge manifesto, sì, perchè ha un contenuto limitato, ma quando si
parla di diritti delle persone, anche il poco conta». Anche per il capogruppo
del Pdci, Luciano Ghelli, «questa legge è importante e utile, perchè le
discriminazioni, purtroppo, esistono sempre», mentre per Giovanni Barbagli,
capogruppo del Prc, «questa legge va nella direzione della protezione sociale
e della difesa di quei diritti che vengono negati, non è una battaglia di
religione ma di civiltà».
Nel dibattito è intervenuto anche l'assessore regionale alla cultura, Mariella
Zoppi: «è vero che nell'articolo 3 della Costituzione c'è già tutto, ma
purtroppo è anche vero che bisogna legiferare perchè quell'articolo venga
applicato».
Esultano le associazioni glbt
Le associazioni omosessuali hanno salutato naturalmente con favore l'approvazione
della legge. «La Toscana manda un messaggio forte a tutto il paese perchè
si intervenga per superare le discriminazioni ed i pregiudizi verso gay,
lesbiche e trans». E' il commento di Alessio De Giorgi, presidente dell'Arcigay
Toscana. «E' una legge - aggiunge De Giorgi - analoga a molte altre in Europa
ma in Italia è la prima ed ad oggi l'unica nel suo genere. Fu proposta al
presidente Martini da Arcigay Toscana, insieme all'Agedo Toscana, al Mit
Toscana e all'associazione Ireos di Firenze. Alla maggioranza che governa
la Regione ed al presidente Martini in particolare va il nostro apprezzamento
per aver mantenuto la promessa di portare avanti la legge contro le discriminazioni».
Per Andrea Benedino, portavoce nazionale CODS Coordinamento Omosessuali
DS, «con questa legge la Toscana getta finalmente acqua sui roghi che ogni
giorno vengono accesi ai danni delle "streghe omosessuali", loro sì vittima
quotidianamente di abusi, discriminazioni e vessazioni. Auspichiamo che
presto altre regioni seguano l'esempio della Toscana e che a partire dalla
preparazione dei programmi per le prossime elezioni regionali, il centrosinistra
sappia assumere questa proposta come una delle proposte qualificanti la
propria piattaforma. Ci auguriamo che presto anche il Parlamento nazionale
possa approvare una legge antidiscriminatoria».
?Di fronte al governo italiano che falsifica le direttive europee discriminando
le persone omosessuali in certi settori lavorativi e al vicepresidente del
Senato, Domenico Fisichella, di Alleanza nazionale, che licenzia il capo
della sua segreteria perché è andato ad una festa gay, la risposta della
Toscana appare la più appropriata - è il commento di Sergio Lo Giudice,
presidente nazionale di Arcigay - L?Italia è uno dei pochissimi paesi europei
ad essere tuttora privo di una seria legge contro le discriminazioni. L?opportunità
offerta da una direttiva europea contro le discriminazioni sul lavoro è
stata stravolta dal governo di Silvio Berlusconi, che su proposta, tra gli
altri, del ministro Rocco Buttiglione, ha trasfigurato la direttiva europea
producendo un decreto legislativo che introduce nuove discriminazioni fondate
sull?orientamento sessuale, prima sconosciute all?ordinamento italiano?.
Il consiglio regionale toscano, prima del voto sulla legge «contro le discriminazioni
determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere», ha approvato
all'unanimità un ordine del giorno di Forza Italia con lo stesso titolo
della legge. «Con questo ordine del giorno - ha spiegato Maurizio Dinelli,
capogruppo di Forza Italia - abbiamo voluto sottolineare che siamo contro
le discriminazioni, che ancora esistono e che vanno combattute, ma che non
è con questa legge che si persegue questo obiettivo. Anche perchè si tratta
di una legge che in alcuni punti va fuori le competenze regionali».
- su questo argomento vedi anche -
'ECCO PERCHÉ LO LICENZIAI' - MATTIELLO: LICENZIAMENTO SURREALE - IL PACS?
UNA VERA METASTASI - IL SENATO MOBILITATO PER I GAY
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