[Consumo critico - Milano Social Forum] Storia dell'agricolt…

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Autore: xawcos@tin.it
Data:  
Oggetto: [Consumo critico - Milano Social Forum] Storia dell'agricoltore denunciato dalla Monsanto
Atti della 1a Conferenza Nazionale Comuni Antitransgenici

L'agricoltore canadese denunciato dalla Monsanto
dalla relazione di Gianfranco Torelli
enologo, vicesindaco di Bubbio

I "diritti" di Monsanto
PERCY SCHMEISER

Mi chiamo Percy Schmeiser. Sono un agricoltore canadese. Negli ultimi 50
anni mia moglie Louisa e io abbiamo coltivati 1.440 acri a Bruno, Saskatchewan
(stato della piana centrale del Canada, ndr). Vendevamo in tutto il mondo
semi di colza per l'olio alimentare e i mangimi animali. Come gran parte
degli agricoltori nel Canada occidentale, raccoglievo e conservavo i miei
semi. (...)
Nel 1997 ho irrorato come d'abitudine l'erbicida Roundup sulle erbacce e
piante di colza disperse ai bordi dei miei campi. Con stupore ho visto quante
piante di colza sopravvivevano. Ora mi rendo conto che quello era il primo
segno che i miei campi erano stati contaminati da colza geneticamente modificata.

I miei vicini e il 40% degli agricoltori del Canada occidentale piantano
colta transgenica. Dal 1993 Monsanto Canada è stata autorizzata a usare
tecnologia che rende la pianta resistente al suo erbicida glifosato, il
Roundup. Nel 1995 il Canada ha approvato la diffusione illimitata di colza
transgenica e nel '96 le aziende locali hanno cominciato a vendere sementi
di varietà transgeniche. Benché Monsanto sia proprietaria del gene e della
procedura tecnica, ha fatto ben poco per contenere la sua invenzione, una
volta entrata nell'ambiente. Nel 1998 ispettori della Monsanto sono entrati
nella mia terra senza permesso e hanno prelevato semi. Mi hanno accusato
di piantare colza transgenica senza licenza, e mi hanno fatto causa. (...)

La pianta transgenica si è piantata da sola sulla mia terra e ha impollinato
la mia colza tradizionale. (...)
In Canada nessuna legge impedisce di trasportare semi di colza su camion
aperti o di lasciare le piante tagliate sui campi. Questo permette ai picoli
semi di diffondersi. E poi, è impossibile impedire al polline di volare.
Il gene responsabile della resistenza al glifosato è un gene dominante,
e la colza è una pianta a impollinazione aperta. Quando una pianta transgenica
si incrocia con una tradizionale, la resistenza passa alla generazione successiva.
Nei miei campi la varietà transgenica era più frequente lungo la strada,
rada nel campo stesso.Quando ho ricevuto l'ingiunzione a presentarmi in
tribunale mi sono domandato perché qualcuno può pensare che ho deliberatamente
mescolato semi di colza transgenica ai miei.
L'unico vantaggio di coltivare colza geneticamente modificata è la sua resistenza
al Roundup: se un agricoltore spruzza quell'erbicida su un campo misto,
transgenico e non, può aspettarsi solo grandi perdite.
In mia difesa argomento che avere i semi non viola il brevetto Monsanto.

Diventa una violazione se spruzzo i miei campi con il Roundup e attivo l'innovazione,
ovvero quel gene che gli da la resistenza al glifosato. Semi e piante sono
proprietà dell'agricoltore. I semi di colza modificata hanno la capacità
di intrufolarsi dove non sono stati piantati, la capacità unica di replicare
se stessi.
Credo che Monsanto abbia perso il suo diritto all'esclusività nel momento
in cui ha perso il controllo della sua invenzione. Come può un agricoltore
evitare che la colza transgenica si insinui nei suoi campi?
Queste questioni sono ora discusse dalla Corte federale del Canada. Oggi
non possiamo vendere all'estero i nostri semi di colza, e anche altri prodotti
contaminati. Di recente l'Olanda ha respinto una partita di miele canadese
perché risultava contaminato da materiale transgenico. Gli agricoltori biologici
del nostro distretto hanno raccolti troppo contaminati da specie transgeniche
per ottenere la certificazione. I coltivatori temono le conseguenze finanziarie
di cause legali. Oggi io rischio spese legali di 160.000 più 40.000 dollari
canadesi. Le spese legali per Monsanto sono 400mila dollari. Se perdo, devo
pagare anche le spese di Monsanto.
Ma devo combattere. So, dal sostegno che ho ricevuto da tutto il mondo,
che gli agricoltori hanno bisogno di proteggere il proprio diritto di scegliere
quale tecnologia usano, cosa coltivano, quali semi conservano. (...) Ho
contro-denunciato Monsanto. So che molti agricoltori guardano come procede
il mio: potete tenervi al corrente su www.percyschmeiser.com .
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