Autore: danilo@acrobax.org Data: Oggetto: [Incontrotempo] Contributo sul 6 mattina
Il 6 Novembre è stata una di quelle giornate che segnano un passaggio nella vita
di molti, non perchè sia successo chissa cosa o perchè sia stata la più grande
tra le più grandi delle giornate di lotta, ma sicuramente è stata una grande
giornata di lotta.
Segna la vita dei 68, 70 o quanti saranno denunciati, per RAPINA, FURTO
AGGRAVATO, o chissà cos'altro inventeranno, segna la vita per tutta la vita
soprattutto per quelli che saranno alla loro prima esperienza giudiziaria,
segna la vita in negativo se questa svolta lascerà sole le persone, sia nel
proseguio della vicenda giuridica, sia nel percorso di lotta che ha visto nel 6
un passaggio di qualità inaudita.
Il passaggio di qualità, il valore aggiunto sta molto nella mattina, non solo
perchè sono giorni che stiamo sui giornali o sui telegiornali, ma perchè
finalmente si è partiti dalla constatazione che sono le nostre condizioni
comuni di vita che vanno messe al centro delle rivendicazioni, che è la nostra
vita nelle varie forme nella quale si manifesta e si riproduce che viene
ESPROPRIATA e che quindi è nella condizione di precarizzazione della vita che
tutt@ stiamo cominciando a riconoscerci.
Abbiamo messo mani e piedi nel cuore di un problema che la politica dell'alto
tratta come un problema di ordine pubblico, che la politica delega ai luoghi
privati carichi di telecamere e guardie private, ma costruiti su suoli
pubblici, con concessioni pubbliche da milioni di euro che nessuno ci
remunererà mai.
Abbiamo messo le mani e i piedi nella piaga del carovita praticando una modalità
pericolosa per chi tira i fili, perchè pratica collettiva, perchè esperimento di
contrattazione comune dal basso, perchè sintomo di una irriducibilità della
società al capitale.
Abbiamo affermata che noi, i produttori della ricchezza vogliamo dire la nostra
su dove vanno i nostri soldi e le nostre energie, noi i produttori della
ricchezza sociale, abbiamo detto che non ci sono sante alleanze alle quali
regalare deleghe o voti se non le nostre sante allenaze, fatte di
partecipazione, di organizzazione dal basso, fatte di pezzi di società che
producono microfette di altro mondo necessario.
Il valore aggiunto si diceva nelle assemblee di preparazione al 6 sarà di certo
la mattina ed eccolo il valore aggiunto, solo che ora dobbiamo saperlo usare
innanzitutto nella comunicazione sociale.
Nella comunicazione sociale si potrebbe fare un manifesto a carattere nazionale
che dia la nostra versione dei fatti, che dica che un'esproprio non c'è stato
perchè non era nelle nostre intenzioni e perchè non volevamo farlo. Un
manifesto che dica che c'è stato un tentativo di contrattazione sociale
collettivo che si è sperimentata tutta sul piano della riduzione del costo
della vita, e che dica che la partecipazione è stata profondamente eterogenea,
che non era espressione di una parte del movimento, ma che è stata
un'espressione di pezzi di società organizzata e che quindi è questa società
organizzata che stanno equiparando a terroristi e criminali.
Ancora si potrebbero organizzare iniziative ulteriori di sensibilizzazione sul
tema del carovita che vadano a chiedere ad altri pezzi di società organizzata e
non come trovare dei metodi e delle pratiche comuni, un volantino che rilanci
quindi su un percorso che vede al centro la rivendicazione di quel reddito che
ci è dovuto, ma che chiede risposte da subito contro l'aumento mostruoso dei
prezzi. Il piano del discorso dovrebbe essere questo a mio giudizio: se non
sono modalità di autoriduzione e contrattazione collettive allora cosa vogliamo
fare insieme per giungere a questo obiettivo? Come possiamo organizzarci per
contrastare da subito il carovita e per costruire un percorso in comune che ci
porti al reddito?
Infine immaginare il 27 del mese a partire da questo mese cercando di legare il
sistema repressivo che si è messo in moto a Cosenza con iniziative sul reddito
e sul carovita in TUTTA ITALIA così da rilanciare il percorso, magari mettendo
in moto la creatività da subito ed immaginando ovviamente iniziative nei luoghi
del consumo.
Per ora basta così auspicando che il livello del dibattito e della proposta
rimanga vivo.
NON UN PASSO INDIETRO.
GUERRA PER NESSUNO, REDDITO PER TUTT@!