[Forumlucca] Grande Alleanza Precaria

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Autor: rdblucca@inwind.it
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Betreff: [Forumlucca] Grande Alleanza Precaria


                             articoli da Rassegna Stampa 6 novembre 2004


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6 novembre 2004 - Ansa

LAVORO: SFILA A ROMA 'S.PRECARIO', ORA REDDITO SOCIALE
IN PIAZZA SINDACALISMO BASE E GALASSIA LAVORATORI FLESSIBILI

ROMA - La legge Biagi ha mandato in pensione i Co.co.co, ma il popolo dei precari torna in piazza, a Roma, per chiedere in nome di S. Precario l'istituzione del reddito sociale nella finanziaria, che si avvia ad approdare in Aula. ''Reddito per tutti, guerra per nessuno'' e' lo slogan dietro il quale hanno sfilato 11 carri musicali e alcune migliaia di persone della galassia di lavoratori flessibili insieme ai sindacati di base, ai Verdi e ai Giovani Comunisti. Si votano ad un santo tutto loro, quel S. Precario, che campeggia in testa al corteo nelle forme di una statua con 6 braccia ''perche' devi fare 6 lavori per avere un solo stipendio'' i manifestanti, arrivati nel primo pomeriggio da Cosenza come da Torino, da Napoli e da Bologna. Una manifestazione colorata, rumorosa e goliardica che non ha risparmiato nessuno: dal premier Silvio Berlusconi, incarnato in un fantoccio di cartapesta con l'inseparabile bandana bianca e la chitarra tra le braccia che sorreggono un cartello con su scritto ''Ve la do io l'America. Altro che reddito garantito''. A Fausto Bertinotti, finito nelle scritte con le quali giovanissimi writers hanno imbrattato i muri: ''Bertinotti, o sei dalla parte della soluzione o sei parte del problema''. Con la musica ad altissimo volume, diffusa dagli altoparlanti dei carri, interinali e lavoratori in nero, disoccupati e immigrati, Rdb-Cub e Cobas, coalizzati nella Rete per il reddito ed il diritto, si sono fatti sentire per rilanciare una vecchia battaglia, quella del reddito garantito, gia' sposata in Parlamento dai Verdi. ''E' giunto il momento - ha affermato il deputato dei Verdi Paolo Cento - di introdurre in Italia, come in tutti i Paesi d'Europa, un reddito sociale garantito per tutelare tutti contro disoccupazione e precarieta'. Questo e' un movimento che vuole combattere il carovita e che porta l'Italia dentro l'Europa. Noi Verdi abbiamo depositato un emendamento alla legge finanziaria per aprire in Parlamento il dibattito sul reddito sociale di cittadinanza''. E Don Vitaliano, il sacerdote no-global, ha puntato il dito contro ''il ritardo della Chiesa, che tante volte ha anticipato i tempi nel ragionare sui problemi'' nell'affrontare il problema del precariato. E se il corteo si e' svolto in modo pacifico, qualche tensione c'e' stata la notte scorsa nella stazione di Bologna, dove un gruppo di no-global e' entrato in contatto con le forze dell'ordine dopo aver cercato di salire gratis sul treno, ribattezzato 'S.Precario Express'. La gratuita' del biglietto e' diventato un ''prezzo politico'' come quello applicato ad un centinaio di disobbedienti che con un blitz sono entrati stamattina in un supermercato per fare la spesa. Forme di protesta in linea con gli slogan urlati poi nel corteo romano per chiedere la garanzia del reddito e dei servizi sociali. Perche', alla fine, tranne che per S. Precario, le braccia umane restano due.


LAVORO: PARTITO A ROMA CORTEO DISOCCUPATI E PRECARI

ROMA - E' partito da piazza della Repubblica, a Roma, il corteo organizzato dalla rete per il reddito e i diritti, che comprende, tra gli altri, le Rdb-Cub, i Cobas, il Sindacalismo di base, nonche' i Centri sociali autogestiti, Disobbedienti, Action, Giovani comunisti e anche immigrati. In testa al corteo uno striscione con lo slogan della manifestazione ''Reddito per tutti e guerra per nessuno'' assieme ad un carro sul quale e' stata posta la statua di 'san Precario'. Lo striscione con lo slogan della manifestazione e' innalzato da uomini sandwich con al collo dei cartelli con l'effigie del 'santo' e brevi slogan.

TORNA LA SPESA PROLETARIA, OGGI A ROMA COME NEL '77
DISOBBEDIENTI ASSALTANO IPERMERCATO, 'NON SI PAGA'

ROMA - I pantaloni a zampa d' elefante, la disco-music e...la spesa proletaria. A volte ritornano. Oggi Roma ha vissuto un flashback del 1977, quando tra i giovani del movimento era di moda la ''spesa proletaria''. Teatro dell' amarcord e' stato un supermercato della Capitale, ''assaltato'' da un centinaio di disobbedienti al grido ''oggi non si paga''. Tra gli altri, c' erano Luca Casarini, Nunzio D' Erme e Guido Lutrario. E quello di oggi non sembra un episodio isolato, ma una precisa strategia del mondo antagonista per - come si legge sul sito Indymedia - ''sperimentare forme di riappropriazione del reddito''. Gia' una settimana fa c' era stato un precedente ad Afragola (Napoli). Circa 200 manifestanti, tra i quali disoccupati di Napoli e Acerra, Disobbedienti ed aderenti alla Rdb, si erano presentati alle casse di un grande supermercato con i carrelli pieni di roba chiedendo di non pagare la merce. La protesta e' finita quando la direzione dell' esercizio commerciale ha concesso 200 chili di pasta, altrettante bottiglie di salsa e numerose confezioni di acqua. Il leader campano dei Disobbedienti, Francesco Caruso, aveva parlato di ''lotta per avere il reddito garantito per tutti. Questa e' solo una delle tante iniziative per la lotta dei diritti ed il reddito sociale''. Caruso aveva dato appuntamento per oggi a Roma, sottolineando che ''ad ogni fine mese chiederemo a qualche supermercato di aiutare chi non ha reddito''. E, puntualmente, stamattina, in un supermercato della Capitale (zona Monti Tiburtini), la scena si e' ripetuta. Circa cento Disobbedienti, dopo aver riempito i carrelli di merce, si sono presentati alle casse pretendendo di pagare un ''prezzo politico'', e cioe' il 30% di quanto indicato. Ottenuto il via libera dalla direzione del grande magazzino, sono usciti dal supermercato, per poi distribuire gli articoli alle persone che si trovavano sul posto. Peraltro, secondo quanto riferito da alcuni dei presenti, la direzione del supermercato avrebbe anche concordato con i Disobbedienti alcuni prodotti da poter portare via senza pagare. Lutrario ha spiegato che con il blitz si e' voluto ''contestare il livello troppo alto del costo della vita, che ormai e' diventato insopportabile. Anche se si ha un lavoro, seppur precario, non si ha garantito il diritto di vivere per tutto il mese''.


LAVORO: SFILA UN CORTEO COLORATO, QUELLO DI S. PRECARIO

ROMA - Un corteo colorato quello che da piazza della Repubblica, a Roma, raggiungera' piazza Navona. Musica, canti e balli per dire no al precariato. Il mondo dei precari di tutta Italia e' sceso oggi in piazza. Tra i manifestanti anche alcuni dei leader dei ''disobbedienti'': D'Erme, Lutrario, Casarini e Caruso.
In testa al corteo la statua di S. Precario, una donna con sei braccia, uno dei tanti carri allegorici che stanno sfilando nella capitale. Sono gli studenti universitari di scienze politiche del gruppo ''Sapienza pirata'' e quelli del centro sociale Strike di Portonaccio che dai loro furgoni, con l' immagine femminile, quella di una donna che allatta e della donna con sei braccia, ''vogliono riappropriarsi della cultura e del sapere contestando il potere e schierandosi dalla parte dei piu' deboli''.
E poi c' e' il carro di ''Radici'', con un Berlusconi di cartapesta, con bandana bianca in testa e la chitarra tra le braccia che sorregge un cartello con su scritto ''Ve la do io l' America. Altro che reddito garantito''. Ancora un furgone dei Cobas di Cosenza, un grande striscione di Action con su scritto ''Casa, reddito, diritti e dignita' ''.
A sfilare ci sono anche i Cub di Messina e quelli di Torino, insieme alle tante bandiere dei sindacati, tra cui in tantissimi quelli che sorreggono quelle della federazione delle rappresentanze sindacali. Ci sono anche i lavoratori socialmente utili del Lazio che portano lo striscione ''Basta: dopo otto anni di precarieta' ''. Anche un camion con sopra una vera e propria banda, con tanto di chitarra e batteria, che suona. Sono i 'Suoni Boodoo'.
Musica ad altissimo volume, diffusa dagli altoparlanti dei carri, ragazzi e ragazze dei centri sociali che attaccano sui muri locandine e volantini con su scritto ''No job/no cry'' mentre giovanissimi ''writers'' imbrattano muri e serrande di negozi con slogan contro la disoccupazione: ''Bertinotti, o sei dalla parte della soluzione o sei parte del problema'' e' uno degli striscioni che sfilano per le vie del centro di Roma.
Un grande cartello e' stato appeso da alcuni manifestanti da una terrazza che affaccia su via Cavour: ''Di lavorare mi sono stancato, reddito per tutti incondizionato'' si legge.
''Contro la precarieta' delle politiche sociali'' e' lo striscione del collettivo Operatori sociali Napoli. ''Tutto il Sud e' ribelle'' e' lo slogan dell' Area antagonista partenopea; ''No alla precarieta' e contro il carovita'' e' lo striscione della Rete per il reddito e i diritti; ancora, ''Per il salario garantito'' e' lo slogan del coordinamento Lotta per il lavoro.


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6 novembre 2004 - Apcom

PRECARI/ ALCUNE MIGLIAIA IN PIAZZA A ROMA PER IL REDDITO SOCIALE
Partita da piazza della Repubblica manifestazione della Gap

Roma - "Reddito per tutti, guerra per nessuno". Si apre con questo striscione il corteo organizzato dalla Rete per il reddito e dalla Rete Precog, partito da piazza della Repubblica a Roma per manifestare contro la precarietà, per il diritto alla casa, e anche contro la guerra. Alla manifestazione partecipano alcune migliaia di persone, in gran parte attivisti di centri sociali (Disobbedienti e Autonomi), sindacati di base (Cub e Rdb). Subito dietro lo striscione di testa, viene 'portata in processione' la statua in cartapesta di San Precario, il patrono inventato dai movimenti che chiedono il "reddito sociale" quale punto di riferimento ironico per tutti i precari. Per la giornata di oggi la Rete per il reddito e la Rete Precog (quest'ultima raggruppa i precari del mondo dei saperi, 'precari cognitivi') si è data il nome di Gap, Grande alleanza precaria, contrapposta alla Gad, la Grande alleanza democratica fondata sull'asse Prodi-Bertinotti che pure sarebbe scesa in piazza oggi contro la Finanziaria se Romano Prodi non fosse rimasto a Bruxelles dopo il rinvio dell'insediamento della Commissione europea Barroso. In corteo, sfilano i disobbedienti del Nordest guidati dal portavoce Luca Casarini, i campani con Francesco Caruso, i romani con Guido Lutrario e Nunzio D'Erme. Alla manifestazione aderiscono anche Verdi e Prc con i rispettivi parlamentari Paolo Cento e Giovanni Russo Spena.



PRECARI/ BLITZ PANORAMA, INDIVIDUATI DALLA DIGOS 78 MANIFESTANTI
Giornata si chiude con 'spesa proletaria' a Feltrinelli e corteo

Roma - Sono 78 le persone individuate dalla Digos di Roma tra i manifestanti della Rete per il reddito e 'Precog' (Disobbedienti, sindacati di base) che questa mattina sono stati protagonisti di un blitz al centro commerciale Panorama nel quartiere di Pietralata a Roma, organizzato come forma di protesta contro il caro vita. Si tratta, si apprende da fonti della Digos, di volti già noti alle forze dell'ordine, in gran parte attivisti di centri sociali romani. Al momento non si sa se nei loro confronti scatteranno denunce penali per furto (o rapina). Secondo la legge, il direttore del centro commerciale ha 90 giorni di tempo per esporre denuncia e sembrerebbe intenzionato a farlo non per i generi alimentari portati via dai manifestanti, ma per i prodotti prelevati dal reparto hi-fi. Dopo l'esordio a Panorama, la giornata "per il reddito sociale, diritto alla casa, no alla precarietà" è proseguita con un corteo da Piazza della Repubblica a Piazza Navona. Hanno sfilato 50 mila persone, secondo gli organizzatori che si riconoscono nella 'Gap', Grande Alleanza Precaria, logo giocoso che ironizza e critica la Grande Alleanza Democratica di Prodi e Bertinotti. Otto mila i partecipanti, secondo le stime della questura. Tra di loro, i leader Disobbedienti Luca Casarini, Francesco Caruso, Nunzio D'Erme, Guido Lutrario. In corteo anche i parlamentari Giovanni Russo Spena (Prc), Paolo Cento (Verdi), il leader dei Cobas Piero Bernocchi, le Rdb, Cub, i disoccupati campani. Prima della conclusione della 'street parade' in Piazza Navona, il gruppo degli "studenti precari" non si è fatto sfuggire l'occasione per 'agire' con un blitz "contro il copyright e il caro libri" alla Feltrinelli di Largo Argentina. 'Spesa proletaria' (di libri) anche qui, dunque. Non è mancata la protesta di qualche cliente ("Ladri!"), mentre i responsabili del negozio, costernati, hanno lasciato fare, forse per evitare il peggio.


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6 novembre 2004 - Kataweb news

Roma, 15:28 - Partito il corteo dei disoccupati e dei precari

E' partito da piazza della Repubblica, a Roma, il corteo organizzato dalla rete per il reddito e i diritti, che comprende, tra gli altri, le Rdb-Cub, i Cobas, il Sindacalismo di base, i Centri sociali autogestiti, Disobbedienti, Action, Giovani comunisti e immigrati. In testa al corteo uno striscione con lo slogan della manifestazione: "Reddito per tutti e guerra per nessuno".


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6 novembre 2004 - Gazzetta del Mezzogiorno

Lavoro - L'Italia in piazza per «San Precario»
Si votano ad un santo tutto loro i manifestanti, arrivati a Roma da tutto il Paese, per chiedere l'istituzione del reddito sociale

ROMA - La legge Biagi ha mandato in pensione i Co.co.co, ma il popolo dei precari torna in piazza, a Roma, per chiedere in nome di S. Precario l’istituzione del reddito sociale nella finanziaria, che si avvia ad approdare in Aula. «Reddito per tutti, guerra per nessuno» è lo slogan dietro il quale hanno sfilato 11 carri musicali e alcune migliaia di persone della galassia di lavoratori flessibili insieme ai sindacati di base, ai Verdi e ai Giovani Comunisti.
Si votano ad un santo tutto loro, quel S. Precario, che campeggia in testa al corteo nelle forme di una statua con 6 braccia «perchè devi fare 6 lavori per avere un solo stipendio» i manifestanti, arrivati nel primo pomeriggio da Cosenza come da Torino, da Napoli e da Bologna. Una manifestazione colorata, rumorosa e goliardica che non ha risparmiato nessuno: dal premier Silvio Berlusconi, incarnato in un fantoccio di cartapesta con l’inseparabile bandana bianca e la chitarra tra le braccia che sorreggono un cartello con su scritto «Ve la do io l’America. Altro che reddito garantito». A Fausto Bertinotti, finito nelle scritte con le quali giovanissimi writers hanno imbrattato i muri: «Bertinotti, o sei dalla parte della soluzione o sei parte del problema».
Con la musica ad altissimo volume, diffusa dagli altoparlanti dei carri, interinali e lavoratori in nero, disoccupati e immigrati, Rdb-cub e Cobas, coalizzati nella Rete per il reddito ed il diritto, si sono fatti sentire per rilanciare una vecchia battaglia, quella del reddito garantito, già sposata in Parlamento dai Verdi.
«E’ giunto il momento - ha affermato il deputato dei Verdi Paolo Cento - di introdurre in Italia, come in tutti i Paesi d’Europa, un reddito sociale garantito per tutelare tutti contro disoccupazione e precarietà. Questo è un movimento che vuole combattere il carovita e che porta l’Italia dentro l’Europa. Noi Verdi abbiamo depositato un emendamento alla legge finanziaria per aprire in Parlamento il dibattito sul reddito sociale di cittadinanza». E Don Vitaliano, il sacerdote no-global, ha puntato il dito contro «il ritardo della Chiesa, che tante volte ha anticipato i tempi nel ragionare sui problemi» nell’affrontare il problema del precariato.
E se il corteo si è svolto in modo pacifico, qualche tensione c’è stata la notte scorsa nella stazione di Bologna, dove un gruppo di no-global è entrato in contatto con le forze dell’ordine dopo aver cercato di salire gratis sul treno, ribattezzato "S.Precario Express". La gratuità del biglietto è diventato un «prezzo politico» come quello applicato ad un centinaio di disobbedienti che con un blitz sono entrati stamattina in un supermercato per fare la spesa. Forme di protesta in linea con gli slogan urlati poi nel corteo romano per chiedere la garanzia del reddito e dei servizi sociali. Perchè, alla fine, tranne che per S. Precario, le braccia umane restano due.




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