[Incontrotempo] 6x novembre Reclamiamo reddito

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6x novembre Reclamiamo reddito



Ci dicono che c'è la crisi, dell'Alitalia, della Fiat, dell'economia.

Ci dicono che i prezzi delle case aumentano, che bisogna fare l'assicurazione sulla vita perché non ci sarà più alcuna pensione, perché non avremo più la sanità garantita e gratuita.

Ci dicono che privatizzare è meglio e che quindi anche le garanzie, le forme di welfare saranno in mano a privati onesti e generosi che con un semplice bancomat ci daranno servizi e assistenza.

Ci dicono che il lavoro è cambiato, che è meglio lavorare tre mesi l'anno che niente, che bisogna accettare il contratto così com' è perché è il migliore possibile.

Ci dicono che la globalizzazione significa che se noi scioperiamo, lottiamo, ci opponiamo, sposteranno la fabbrica in Romania e addio stipendio di 800 euro al mese.

Ci dicono che in periodi di guerra non ci si può lamentare.

Ci fanno firmare accordi sindacali in cui il gioco al ribasso è l'unica contrattazione possibile, in cui sembra in fondo un buon accordo lavorare di più e guadagnare di meno.

Ci dicono che bisogna produrre e consumare e produrre ancora di nuovo.

Ci dicono addirittura grazie in televisione perché se facciamo la spesa aiutiamo l'economia.

Ci dicono che anche quando consumiamo in effetti produciamo.

Ci chiedono di condividere il rischio d'impresa collaborando, ma non dividono con noi gli utili.

Ci fanno aprire partite iva per poi dire che sono nate migliaia di nuove imprese.

Ci dicono che per stare al passo con i tempi, nell'era dell'informazione e della comunicazione dobbiamo essere perennemente connessi ma la connessione ce la fanno pagare cara.

Ci dicono che è ora di riavere dal calcio quello che al calcio abbiamo dato. Che bisogna giocare la schedina per riavere il maltolto.

Non contate su di noi, perché ora vogliamo vincere tutti!

Reclameremo un reddito garantito, sganciato dall'obbligo del lavoro, perché ci vogliamo riprendere il tempo e non essere più ricattabili.

Reclameremo reddito perché vogliamo la redistribuzione delle ricchezze che produciamo. Reclameremo reddito perché vi vogliamo togliere i soldi con cui ci fate guerra in tutto il mondo.

Lo reclameremo non come elemosina, ma come messa in discussione dei modelli di produzione, perché visto che siamo in continua produzione, vogliamo decidere cosa, quanto e come produrre.

Non contate su di noi per risolvere le vostre crisi, non accetteremo più ricatti, non ci faremo incantare dalle pubblicità che ci dicono grazie se aiutiamo l'economia. Il vostro modello di sviluppo produce precarietà di vita, rende instabili le condizioni ambientali del pianeta, guadagna dalle disuguaglianze sociali e alimenta crimini efferati e repressione: il vostro modello non ci piace; per questo puntiamo ai soldi, perché vogliamo cominciare a rompere la catena con cui ci stringete il collo.

Reclamiamo un reddito che non sia nè minimo nè condizionato, ma tanto e incondizionato, per tutti.

Per i precari, per i pensionati, per i giovani e i lavoratori. Lo reclamiamo perché siamo stufi di essere ricattati e senza garanzie, ma lo reclamiamo anche perché siamo stufi di fare lo stesso lavoro per 20 anni. Abbiamo voglia di vivere altro nella vita che non lavorare per pagare il mutuo di casa. Lo reclamiamo perché vogliamo poter scegliere cosa fare di noi stessi.

Lo reclamiamo per noi e per tutti quelli come noi, ovunque essi si trovino, in Italia come in Romania, perché vogliamo rompere il ricatto che ci costringe tutti a dover accettare le regole dello sfruttamento.

Reclameremo reddito in mille forme diverse, perché vogliamo tanto e non ci bastano solo i soldi.

Reclamiamo case in cui poter vivere, strade in cui poter camminare, un pianeta libero di essere attraversato dagli uomini e dalle donne, reclamiamo libertà di comunicare, di condividere i saperi che servono a migliorare la nostra vita e non ad arricchire le imprese civili e militari.

Reclamare i nostri bi\sogni è quello che vogliamo e per questo abbiamo bisogno del nostro tempo, in controtempo.

Non ci bastano norme e regole, ci interessa sparigliare le carte, fare il nostro gioco e nel nostro gioco la regola è la mancanza di competizione, la vittoria assicurata per tutti: un reddito garantito lavoro o non lavoro.



Il 6 novembre saremo in piazza a Roma per reclamare reddito.





Infoxoa rivista di quotidiano movimento.

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