[Forumlucca] Econews - 4 novembre 2004

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Szerző: Federazione dei Verdi di Lucca
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Tárgy: [Forumlucca] Econews - 4 novembre 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Ogm. De Petris: Veronesi dovrebbe conoscere il principio di precauzione
- Usa 2004. Pecoraro Scanio: si vince con più coraggio riformatore
- Voto Usa. Cento: perché importare le primarie?
- Voto Usa. Verdi a PE: ora UE forte deve fare da contrappeso
- Giustizia. Zancan: Governo non ha diritto di citare Falcone
- Berlusconi. Zanella: quel regalo a Putin non rappresenta l’Italia
- Università. Cento: reazione spropositata della destra su contestazioni a Fini
- Indymedia. Cortiana: sottovalutato da troppi, a sinistra, il sequestro dei
server in Inghilterra
Econews dalle agenzie estere:
- WHO: Africa needs 10-fold more cash to fight malaria (reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/27983/story.htm
- Arctic melt accelerates (Reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/27981/story.htm

Ogm. De Petris: Veronesi dovrebbe conoscere il principio di precauzione


"Ci meraviglia, anche se le posizioni di Veronesi sono gia' ben note, che un ex
ministro della salute e un autorevole medico possa dire un tale cumulo di
sciocchezze, proponendo ai consumatori di scegliere tra mais transgenico e mais
cancerogeno". Lo dichiara la senatrice Loredana De Petris, capogruppo dei Verdi
in Commissione agricoltura. "Il dottor Veronesi dovrebbe conoscere almeno un
principio: quello di precauzione. Infatti, il punto non e' se lui puo'
scegliere
(questo puo' gia' farlo), ma se il nostro paese e tutti suoi agricoltori, che
hanno scelto la strada della qualita', debbano essere privati della liberta' di
scelta e subire la contaminazione delle colture ogm. Siamo abituati - continua
l'esponente del sole che ride - a contrastare queste argomentazioni sostenute
solitamente dalle grandi lobby del biotech". Prima di dire "simili sciocchezze
il dottor Veronesi dovrebbe consultarsi con i tanti esperti di agricoltura che
da anni contrastano con argomentazioni scientifiche serie l'agricoltura ogm".
Infine, aggiunge, "vorrei sottolineare che la questione non e' chi e' 'pro' e
chi 'contro' la ricerca scientifica ma chi e' per un modello agricolo legato
alla qualita', al territorio, al biologico e chi, invece, e' per un modello
basato sull'omologazione e la dipendenza delle grandi multinazionali delle
sementi ogm, che porterebbe l'Italia fuori da ogni possibilita' di competizione
a livello internazionale". (Dire)

Usa 2004. Pecoraro Scanio: si vince con più coraggio riformatore

“La sconfitta di Kerry deve far riflettere sulla necessità di un maggior
coraggio riformatore nelle forze di centrosinistra”. Lo ha detto il presidente
dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio aggiungendo che “in ogni caso sono fuori
luogo
i trionfalismi per la vittoria di Bush, un presidente in carica che ottiene una
maggioranza risicata”. “Bush va incalzato perché modifichi la folle politica
bellicista degli ultimi anni e perché tenga conto del fatto che oltre ad avere
la metà della popolazione statunitense contro ha anche la stragrande
maggioranza
di cittadini del pianeta che chiedono pace e non più guerra”.

Voto Usa. Cento: perché importare le primarie?

''Dopo l'esito del voto negli Stati Uniti e la sconfitta di Kerry, dobbiamo
riflettere sulla reale opportunità di importare nel nostro paese le primarie''.
Lo dice il deputato Paolo Cento, coordinatore dei Verdi, secondo il quale ''il
meccanismo delle primarie rischia di portare gli elettori al voto per la scelta
del proprio leader ma di lasciarli poi a casa nel momento più importante, cioè
quello della sfida con l’avversario. Il centro sinistra il leader già lo ha:
dobbiamo saper valorizzare ­ aggiunge Cento - il ruolo di prodi in relazione a
ciò che ha fatto in Europa perche', proprio all’indomani di questo voto negli
stati uniti, in Italia la competizione sara' sul ruolo del continente anche
rispetto alla politica americana”.

Voto Usa. Verdi a PE: ora UE forte deve fare da contrappeso

"Il ruolo dell'Unione europea come contrappeso alla politica americana sarà più
importante nel corso dei prossimi quattro anni". E' quanto hanno dichiarato i
co-presidenti del gruppo dei Verdi al Parlamento europeo, Daniel Cohn Bendit e
Monica Frassoni, i quali hanno espresso il loro "rammarico che il cambio
auspicato da molti europei in materia di politica estera e di sicurezza, di
politica sociale e ambientale da parte degli USA sia ormai poco probabile". A
giudizio dei due esponenti verdi "solo una Unione europea forte e capace di
agire sarà in grado" di fare da contrappeso agli usa. "e' per questo - hanno
sottolineato - che una rapida ratifica della costituzione europea deve
diventare
una priorità assoluta. Far fallire la Costituzione europea fornirebbe al
governo
Bush l'occasione per stappare lo champagne".(Ansa)

Giustizia. Zancan: Governo non ha diritto di citare Falcone

"Questo è un Governo che ha fatto leggi ad personam. Dovrebbe avere il
buongusto
di non parlare di Giovanni Falcone". Lo afferma il senatore dei Verdi,
Giampaolo
Zancan, tornando sulle polemiche che hanno fatto seguito al dibattito, ieri in
aula, al Senato, durante l'esame della riforma dell'ordinamento giudiziario.
"Non è possibile che si strumentalizzi da parte di questa maggioranza e di
questo governo la figura di Falcone. Non l'accetto. Non voglio entrare nel
merito della vicenda - aggiunge Zancan - ma ritengo che questo Governo non
possa
parlare di falcone perché ne ha perso il diritto nei fatti della sua
legislazione". (Ansa)

Berlusconi. Zanella: quel regalo a Putin non rappresenta l’Italia

“Quel regalo rappresenta la persona di Berlusconi ma non l’Italia”. Luana
Zanella, deputata verde, sostiene che il fucile da caccia Beretta dato in
omaggio da Berlusconi a Putin è stata una scelta “quanto mai infelice, una
istigazione a sparare che contrasta con l’immagine dell’Italia nel mondo e
persino di cattivo gusto, se si pensa alla dimestichezza di Putin con le armi.
Certamente è un regalo in linea con l’aggressione alla fauna perseguita dalla
Cdl che in Parlamento sta cercando in ogni modo di sfidare gli ambientalisti ed
il buon senso con i tentativi di smantellare la legge sulla caccia”.

Università. Cento: reazione spropositata della destra su contestazioni a Fini

Il deputato verde Paolo Cento, commentando la decisione del vicepremier Fini di
non partecipare al convegno in programma alla sapienza di Roma sulla
costituzione europea, ha dichiarato: “e’ normale che un leader politico con
responsabilità di governo come Fini corra il rischio di essere contestato
dentro
l’università anche perché le sue leggi, da quella sull’immigrazione a quella
sulla proibizionismo per le droghe leggere, hanno suscitato un forte e
legittimo
movimento di opposizione in particolare tra i giovani. Le reazioni della destra
ai fatti di ierimattina all’università la Sapienza di Roma sembrano del tutto
sproporzionate agli eventi . Le università nel nostro paese sono ancora luoghi
dove deve essere possibile esprimere il diritto di critica e contestazione e se
fini ha deciso di non andare al convegno ha fatto le sue valutazioni e le sue
scelte”.

Indymedia. Cortiana: sottovalutato da troppi, a sinistra, il sequestro dei
server in Inghilterra

“Ciò che è accaduto ad Indymedia mette in luce alcuni aspetti che è bene
riconoscere al fine di agire in modo efficace - scrive in un articolo
pubblicato
da Il Manifesto il verde Fiorello Cortiana. Il sequestro del server in
Inghilterra si inserisce nella logica della guerra permanente preventiva quale
modello di gestione delle relazioni politiche e sociali su scala planetaria. Il
Patriot act ha trasformato ogni cittadino americano da soggetto detentore di
diritti, il quale cede quote di rappresentanza, in soggetto da controllare e da
ricondurre a standard comportamentali definiti, questo sì che è il grande
fratello orwelliano. Con il sequestro del server di Indymedia il patriot act è
andato molto più in là non solo intervenendo in un paese europeo, ancorché suo
alleato in Iraq, ma intervenendo sulla rete di internet con una logica di
controllo estensiva ed espansiva proporzionata alla sua potenza militare e alla
sua prepotenza politica. Anche le componenti più avvertite nel centrosinistra,
italiano ed europeo, hanno sottovalutato e relativizzato ciò che è
accaduto, non
capendo che la cosa ha una immediata implicazione politica e costituisce un
precedente che riguarda la libertà di tutti. Non basta reagire sottoscrivendo a
decine di migliaia la petizione contro la Legge Urbani, che equipara il peer to
peer alla pirateria, o a centinaia di migliaia, in Europa, contro la
proposta di
brevettabilità del software: la libertà nella rete e la libertà della rete
rischiano di essere comunque compromesse. Una delle questioni rimaste
aperte per
la seconda sessione del Wsis a Tunisi 2005 (la Conferenza mondiale dell'Onu
sulla società dell'informazione) è la questione della «governance» della rete e
a questo punto è evidente che non sono solo i paesi autoritari, come Cina ed
Iran, a volere un controllo diretto della rete da parte degli stati. E'
bene dar
vita ad un'azione capace di coinvolgere l'Europa e le sue istituzioni, a
partire
dal suo Parlamento. Se due terzi dei parlamentari europei sottopongono alla
commissione presieduta da barroso una proposta di direttiva, la commissione
deve
istruire una proposta da portare al Parlamento, se il popolo della rete saprà
sensibilizzare i parlamenti ed i parlamentari europei sarà possibile avere una
maggioranza qualificata che approvi un testo per il pluralismo informatico e la
libertà dell'alfabeto telematico, ma anche per l'indipendenza della rete e per
una «carta dei diritti» degli utenti della rete, un vero e proprio «bill of
rights» per internet. Occorre insomma che le sensibilità sociali, culturali ed
imprenditoriali legate alla critica dei brevetti e della proprietà
intellettuale
per il mondo immateriale in connessione planetaria, vera e propria impresa
cognitiva collettiva, abbiano la consapevolezza di doversi costituire come un
blocco sociale per l'innovazione qualitativa, protagonista della definizione
delle regole costitutive per le relazioni sociali nell'era digitale. Altrimenti
anche i loro interessi e le loro pratiche particolari non avranno a lungo
cittadinanza.”

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