Auteur: siempre@virgilio.it Date: Sujet: [Lecce-sf] FW: contro la creazione di campi alle frontiere dell'Europa
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>APPELLO
>contro la creazione di campi alle frontiere dell'Europa
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>L'idea di creare dei centri di elaborazione delle richieste di asilo al >di là delle frontiere - rifacendosi al vertice europeo di Tessalonica
>del 2003 - sembra avere fatto un grande passo in avanti durante la
>riunione dei Ministri degli Interni della UE del 1 ottobre. Con il nome >più tranquillizzante di "portali dell'immigrazione" o di "centri di
>assistenza" si tratterebbe, in effetti, di creare nei paesi contigui
>della Unione Europea dei campi, in cui sarebbero depositati, addirittura
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>rinviati tutti gli stranieri che tentano di accedere al territorio
>europeo, chiedendo asilo o per altri motivi, per cercarvi una protezione
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>o una vita migliore. A tale scopo sembra ormai acquisito il principio
>dello sblocco di crediti importanti. Secondo le dichiarazioni dei
>dirigenti della UE, l'esternalizzazione delle procedure di asilo e
>d'immigrazione risponderebbe ad una preoccupazione "umanitaria": per
>salvare la vita di coloro che, settimana dopo settimana tentano di
>raggiungere le coste europee, sarebbe sufficiente rinchiuderli in dei
>campi dall'altro lato del Mediterraneo.
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>Se tale proposta dovesse essere concretizzata, essa rappresenterebbe un >regresso senza precedenti per il modo in cui l'Europa intende assumersi >le sue responsabilità nei confronti delle popolazioni che fuggono via
>dai conflitti, dalle violazioni dei diritti dell'uomo e dalla povertà. >Tale proposta sarebbe il prolungamento di una logica cinica, che lungi >dal tener conto delle cause di tali migrazioni per apportavi delle
>risposte, cercai ormai, da dieci anni a questa parte, soltanto di
>proteggere l'Europa dalle vittime dei disordini mondiali, con il rischio
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>di vedere risorgere come negli anni 30 o durante la guerra della Bosnia >dei campi di rifugiati di sinistra memoria.
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>Il 5 novembre i venticinque Capi di Stato e di governo della UE dovranno
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>pronunciarsi sul futuro della politica d'immigrazione e di asilo. Le
>loro scelte ci riguardano tutti. L'Europa che vogliamo non può liberarsi
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>dalla responsabilità cui è soggetta in virtù degli impegni
>internazionali che essa ha ratificato (Dichiarazione universale dei
>diritti dell'uomo, convenzione di Ginevra, Convenzione europea dei
>diritti dell'uomo). L'Europa che vogliamo, deve mettere fine alla deriva
>
>insensata, in cui essa è invischiata nei confronti degli emigranti e dei
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>rifugiati.
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>Non vogliamo dei campi alle frontiere dell'Europa. Chiediamo ai fautori >di questa idea di rinunciarvi e agli altri capi di Stato di opporvisi
>con la più grande fermezza.
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>12 octobre 2004
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>Primi firmatari:
>CCME (Comitato delle Chiese pr i Migranti in Europa - Comité des Eglises
>
>pour les Migrants en Europe), FIDH-AE (Fédération Internationale des
>Droits de l'Homme - Affaires Européennes),
>Germania : Pro-Asyl,
>Belgio: MRAX (Mouvement contre le Racisme l'Antisémitisme et la Xénophobie),
>Gran Bretagna : JCWI (Joint Council for the Welfare of Immigrants),
>Spagna : SOS-Racismo, APDHA (Associacion Pro Derechos Humanos de
>Andalucia),
>Francia: Cimade, GISTI, LDH (Ligue des Droits de l'Homme),
>Italie : ARCI, FCEI (Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia),
>dont un certain nombre participe au réseau MIGREUROP
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>Al momento sostengono l'appello anche i parlamentari europei: Daniel
>Cohn-Bendit (Verdi), Hélène Flautre (Verdi), Adeline Hazan (PSE)
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>per aderire no-camps@???
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