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Autor: Crocenera A
Data:  
Asunto: [Badgirlz-list] [tml] Fwd: Proteste nella sezione femminile del carcere di Rebibbia
riceviamo e inoltriamo

> Proteste nella sezione femminile del carcere di Rebibbia
>
> Dal 18 ottobre è in atto una protesta ad oltranza in varie carceri

italiane, la protesta andrà avanti fino a quando il parlamento
italiano non si deciderà ad affrontare il problema carcere.
> La associazione Papillon ha diffuso un comunicato in cui chiede:
> - l'applicazione dei benefici della legge "Gozzini" a tutti i detenuti
> - provvedimenti che limitino la carcerazione cautelare
> - provvedimenti d'amnistia e di indulto
>
> La protesta ad oltranza prevede vari momenti di lotta come:
> - sciopero della fame portato avanti da piccoli gruppi di detenuti (3 o

4) che si alternano dopo alcuni giorni
> - nel frattempo altri detenuti rifiutano il carrello o il lavoro,

prolungano l'ora d'aria, revocano gli avvocati, rifiutano l'acquisto
della spesa, rinunciano ai colloqui, ecc.
> Ogni carcere decide in piena autonomia le forme di protesta.
>
> In merito a detta protesta, alcune compagne detenute nella sezione

femminile del carcere di Rebibbia (Roma) hanno inviato una lettera a
Papillon in cui dichiarano di considerare, in questa lotta, lo sciopero
della fame una forma di inutile autolesionismo, tanto più in quanto
prigioniere. Inoltre prendono le distanze sia sull'accostamento dei
Radicali a questa lotta, che invece stanno strumentalizzando, che dei
sindacati di polizia penitenziaria, anch'essi in lotta.
> Ma lo stesso affermano di partecipare appieno alla lotta in atto.
>
> Le compagne stanno rifiutando il carrello (vitto carcerario) e battono

le sbarre per 3 volte al giorno. I prossimi passi saranno lo sciopero
della spesa, altrimenti il rifiuto del carrello si trasformerebbe in uno
sciopero della fame per le detenute che non hanno mezzi. Inoltre il
rifiuto della spesa servirà per mettere in discussione la speculazione
esercitata dai fornitori del carcere.
> L'intenzione delle compagne è quella di portare avanti la protesta il

più a lungo possibile.
>
>
> da una lettera di alcune compagne detenute a Rebibbia
>