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Autor: Amnesty International - Lucca
Data:  
Asunto: [Forumlucca] Tunisia: Amnesty chiede al presidente Ben Ali maggiore rispetto per i diritti umani
COMUNICATO STAMPA
CS149-2004

TUNISIA: AMNESTY CHIEDE AL PRESIDENTE BEN ALI MAGGIORE RISPETTO PER I
DIRITTI UMANI

All'indomani della sua rielezione per un quarto mandato con oltre il 94%
dei voti, Amnesty International ha chiesto al presidente tunisino Ben Ali
di rispettare gli obblighi previsti dal diritto internazionale dei diritti
umani e dalle stesse leggi nazionali e porre fine alle violazioni dei
diritti umani che hanno pervaso il paese per piu' di dieci anni.

Dall'inizio degli anni '90 la liberta' di espressione, di associazione e
di riunione e' stata ampiamente limitata. Le organizzazioni indipendenti
per i diritti umani si sono viste negare il riconoscimento legale o hanno
subito forti restrizioni. La liberta' di stampa e' praticamente
inesistente e il governo ha ripetutamente bloccato l'accesso a numerosi
siti internet.

Amnesty International ha ricevuto, negli ultimi tempi, denunce di attacchi
nei confronti di oppositori politici e persone che osano criticare il
governo. Jallel Zoughlami, fondatore del mensile non autorizzato 'L'arco
della dignita'', e' stato arrestato il 22 settembre insieme al fratello
Nejib e accusato di tre distinte fattispecie penali. Poco prima i due
erano stati assaliti a Tunisi, in pieno centro, da persone sconosciute poi
allontanatesi indisturbate. Amnesty International teme che l'episodio sia
stato orchestrato dalle autorita' che cercavano il pretesto per arrestare
un noto critico del governo di Ben Ali.

La liberta' di movimento degli oppositori politici e' soggetta a
limitazioni. Il 13 ottobre Moncef Marzouki, leader del Congresso
repubblicano (un partito politico non autorizzato) e' stato fermato e
interrogato per tre ore all'aeroporto di Tunisi mentre era in procinto di
partire per Parigi, dove si sarebbe svolta una riunione dell'opposizione
tunisina. E' stato poi autorizzato a partire ma e' stato incriminato per
'partecipazione a riunione non autorizzata', 'direzione di un partito
politico non riconosciuto' e 'attacco al morale della nazione'.

L'11 ottobre Hamma Hammani, leader del Partito comunista dei lavoratori
tunisini (un'altra formazione politica non autorizzata) e' stato aggredito
da un gruppo di uomini in borghese, ritenuti agenti di polizia, che gli
hanno strappato la maglia, gli hanno rotto gli occhiali e lo hanno
sottoposto a pesanti insulti.

Questi episodi si verificano in un contesto di disprezzo per la legge e
per gli standard internazionali sui diritti umani da parte delle autorita'
tunisine. Da anni Amnesty International esprime preoccupazione per le
sistematiche violazioni dei diritti umani, gli attacchi ai difensori dei
diritti umani, la tortura e i maltrattamenti in detenzione, le
irregolarita' nei processi di natura politica, i provvedimenti
discriminatori e arbitrari adottati nelle prigioni e le intimidazioni nei
confronti degli ex prigionieri politici e delle loro famiglie.

La criminalizzazione di pacifiche iniziative politiche, infine, potrebbe
derivare anche dalla legge 'anti-terrorismo' introdotta nel dicembre 2003.
Questo testo contiene una definizione molto ampia di 'terrorismo', che
puo' determinare carcerazioni ingiuste, consente l'estensione a tempo
indeterminato della detenzione preventiva ed e' priva di garanzie riguardo
alle persone che potrebbero essere estradate verso paesi in cui
rischierebbero gravi violazioni dei diritti umani. La legislazione
attualmente in vigore sul 'terrorismo' ? soprattutto l'art. 123 del codice
di giustizia militare e l'art. 52 del codice penale ? e' stata utilizzata
per criminalizzare attivita' pacifiche dell'opposizione.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 27 ottobre 2004

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