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From: Luisa Conte
To: forumsociale-ponge@???
Sent: Saturday, October 23, 2004 9:43 AM
Subject: G. Casarino: l'ONU appoggerà/lancerà "guerre preventive"?
Dal Manifesto del 22 ottobre, pag. 2
Rapporto riservato: l'Onu attratta dalle guerra preventiva
L'Onu potrebbe in futuro appoggiare interventi militari preventivi in presenza di un «pericolo chiaro ed evidente». Lo afferma la bozza di un rapporto ad alto livello sulla riforma dell'Onu che dovrebbe essere presentato al segretario generale Kofi Annan entro il prossimo dicembre. Il documento è «fuggito» dalle segrete stanze che lo hanno redatto a opera del quotidiano tedesco Die Tageszeitung, ripreso ieri dal Financial Times. Il rapporto è il frutto di una commissione composta da 16 autorevoli consiglieri internazionali, incaricata dallo stesso Annan.
Il passo che prevede l'intervento militare delle Nazioni unite in via peventiva è naturalmente il più clamoroso, in quanto mostrerebbe l'evidente «infezione» sparsa dalla dottrina di sicurezza dell'attuale amministrazione americana, che ha condotto alla disastrosa guerra contro l'Iraq. La formulazione riguardante la «qualità» del pericolo che giustificherebbe la presa delle armi allarma ancora di più, dal momento che il rapporto non definisce con chiarezza tale pericolo, né specifica quali autorità avrebbero il potere di prendere una decisione tanto grave. Si limita a dire che l'autorizzazione del Consiglio di sicurezza non dovrebbe essere necessariamente richiesta. Secondo un anonimo funzionario citato da Die Tageszeitung, definito vicino alla commissione di esperti che hanno scritto la bozza di rapporto, «è assai improbabile» che la bozza subisca sostanziali modifiche prima della sua uscita ufficiale.
Il documento si occupa anche di un altro aspetto della riforma Onu, la modifica eventuale del Consiglio di sicurezza, altro tema assai «sensibile» tra gli occupanti dell'incrinato Palazzo di etro. Anche qui, le raccomandazione dei saggi non parrebbero brillare per chiarezza, limitandosi a presentare una serie di modelli di cambiamento dell'organismo. L'unica cosa chiara è che non sostiene le proposte di Germania, Giappone e altri paesi che vorrebbero aggiungere altri seggi permanenti al Consiglio, e possibilmente il proprio, ai cinque esistenti. Sull'argomento tuttavia la commissione riconosce che potrebbe anche non raggiungere un accordo.Tra i modelli elencati, un modello tripartito che prevederebbe un diritto di veto temporaneo per altri paesi membri.
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