[Cerchio] RIFIUTOPOLI - RAVENNA

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著者: clochard
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RIFIUTOPOLI - RAVENNA

22 ottorbre
Via cavour - mercato coperto
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Volantino

RIFIUTOPOLI : rompiamo il silenzio !
Fanghi tossici, rifiuti, inceneritori, acqua, energia:
"L´HERA" delle privatizzazioni nuoce gravemente alla salute e alle tasche di
lavoratori e cittadini!

La privatizzazione delle aziende ex-municipalizzate è in Emilia Romagna uno
degli aspetti più macroscopici del pensiero unico del centro-sinistra (come
del centro-destra), convinto sostenitore dello smantellamento dello stato
sociale e della trasformazione dei servizi in merce.
L´inchiesta sui rifiuti tossici/fanghi industriali scaricati nei campi
spacciandoli per concimi ha aperto uno squarcio drammatico sulle conseguenze
di queste politiche. Per evitare un insabbiamento occorre sviluppare un
informazione più corretta e mantenere desta l´attenzione dei cittadini. Ed è
quello ci proponiamo di fare organizzando assemblee, iniziative,
mobilitazioni.

Questa vicenda, che ha portato nelle Province di Forlì e di Ravenna a
decine di arresti e denunce di funzionari, dirigenti di vari enti locali e
imprenditori, allo stato attuale, non fa che confermare quanto andiamo
dicendo da anni: tutti i territori della Romagna, sono soggetti a un
vorticoso e isterico turbo-capitalismo, fatto di omertà e complicità quasi
in stile mafioso (molti sanno ma nessuno parla), che si riproduce e prospera
attraverso una prassi di "illegalità", ormai divenuta norma, che attacca e
distrugge salute, ambiente e diritti.
E' bastato, per una volta, che un magistrato sollevasse uno dei tanti
coperchi affinché emergesse la realtà drammatica - questa volta ancora più
drammatica perché si tratta di un danno ambientale enorme - che si nasconde
dietro il "marketing politico" dalle facce pulite, moderne e sorridenti, di
"sinistra" e "cattoliche"; per mostrare il vero volto dell'
"aziendalizzazione" dentro cui nuotano tecnocrati e managers di partito.
Quanto è avvenuto insieme ai soggetti economici e politici coinvolti in
questa criminale e vasta opera di avvelenamento (4.000 tonnellate di rifiuti
tossici sparsi per le campagne come fertilizzanti) non ci sorprende e non
deve essere letto come una semplice "sbavatura": NON E' un caso isolato !

Ricordate quello che accade a Ravenna alcuni anni fa?

A seguito dell'intesa firmata fra la Regione Emilia-Romagna e la Lombardia,
per il mutuo soccorso in caso di emergenza rifiuti, la Provincia di Ravenna
autorizza Area a stoccare in un capannone (Fertildocks)delle Bassette
rifiuti "secchi" provenienti dal Consorzio Milano Pulita con la mediazione
della società Sea. Dopo il trattamento, detti rifiuti dovevano essere
ritirati dalla Sea e passare all'ENEL per un esperimento di recupero
d'energia attraverso la termo-distruzione. L'utilizzo da parte dell'ENEL era
però sottoposto a determinate condizioni relativamente alla qualità dei
rifiuti stessi, condizioni che sono venute a mancare provocando "piogge"
oleose a Marina e dintorni. Pertanto in base al contratto sottoscritto,
dovevano essere restituiti alla Sea, ed essere smaltiti al di fuori della
Provincia di Ravenna. L'Amministrazione, la Provincia ed Area il 19 maggio
1998, pomeriggio, chiedono alla Sea di riprendere i rifiuti; il costo dello
smaltimento a carico Sea si aggira intorno agli 800 milioni. Il 19 maggio
1998 -notte- viene appiccato l'incendio nel capannone della Fertildocks,
dove quegli ormai scomodi e costosi rifiuti erano stati depositati.
Seimila tonnellate di rifiuti vanno in fumo e ricadono su tutta la città
...diossina?...e che altro?...un bel risparmio ...ma per chi?...CHI ? .
"Siamo di fronte a decine di aziende emiliano-romagnole autorizzate a
prendere rifiuti per riciclare e per questo ricevono aiuti dallo Stato.
Queste stesse aziende risultano conferire materiale in discariche che
appaiono preoccuparsi più dei soldi che incassano che della qualità del
materiale che viene depositato nei loro impianti. La Regione si dichiara
preoccupata, le provincie anche, ma i rifiuti continuano ad accumularsi.
Alcune aziende che figurano ufficialmente come aziende di lavorazione
rifiuti per il riuso ed il riciclaggio avanzano richieste di aumentare i
loro stoccaggi "provvisori", che comprendono materiali pericolosi.
Un'azienda di Bologna ha chiesto poco tempo fa alla Provincia -
l'autorizzazione alla riorganizzazione dell'impianto di stoccaggio
provvisorio di rifiuti speciali pericolosi, speciali non pericolosi ed
assimilabili agli urbani prodotti da terzi -.
E' più che un impressione che le autorità locali giochino allo scaricabarile
invece di affrontare all'origine il problema della produzione dei rifiuti
intervenendo ad esempio sulla diminuzione della produzione degli
imballaggi." (maggio 19998)

E' nostra opinione che dai rifiuti passando per la sanità e l'urbanistica
sarebbe un pozzo senza fondo...
Di fronte a un problema che è prima di tutto politico anche un magistrato
"volenteroso" può fare ben poco.

Solo la ricostruzione di un pensiero, di una cultura e di una pratica
politica anticapitalista, che metta al primo posto la natura, le persone, la
qualità della vita e non il profitto, può spazzare via questa marmaglia di
opportunisti, cialtroni e delinquenti incravattati che hanno ancora il
coraggio di trovare giustificazioni morali ed etiche di fronte al loro
operato e di proporsi come "alternativa" al berlusconismo.

E' ora che lo si capisca e lo si gridi nelle piazze delle nostre città.
Non è una questione "ideologica" ma, a questo punto, di sopravvivenza:
è in ballo la nostra salute, la natura della nostra terra, la qualità della
vita.

Nell'attesa che voi incominciate a preoccuparvi realmente della salute di
tutti ed a lottare per una vita migliore, iniziando a chiedersi perché
proprio la nostra zona ha il primato italiano di morti per tumore, la nostra
intenzione è quella di opporci alla politica intrapresa dai capitalisti e
dalle amministrazioni locali, gridiamo:

NO alle produzioni di morte già esistenti in questo territorio, e tanto più
NO a quelle che dovranno andare in funzione.
NO al raddoppio del mega inceneritore!      La nostra vita deve venire prima
di tutto.


Collettivo Red Ghost
Laboratotio Sociale

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RIFIUTOPOLI - 2 - CESENA

Rompiamo il silenzio!

Fanghi tossici, rifiuti, inceneritori, acqua, energia: "L´HERA" delle
privatizzazioni nuoce gravemente alla salute e alle tasche di lavoratori e
cittadini! La privatizzazione delle aziende ex-municipalizzate è in Emilia
Romagna uno degli aspetti più macroscopici del pensiero unico del
Centro-sinistra (come del centro-destra), convinto sostenitore dello
smantellamento dello stato sociale e della trasformazione dei servizi in
merce.
L´inchiesta sui fanghi tossici ha aperto uno squarcio drammatico sulle
conseguenze di queste politiche. Per evitare un insabbiamento occorre
sviluppare un informazione più corretta e mantenere desta l´attenzione dei
cittadini.

Venerdì 29 Ottobre h.21.00
presso sala AVIS
Via Serraglio - Cesena

Assemblea pubblica

Interverranno:
Gianni Tamino (docente di Biologia - Università di Padova)
Davide Fabbri (consigliere comunale Verdi Cesena)
Raffaella Pirini (Clan-destino Forlì)
Un rappresentante della Confederazione COBAS
Un rappresentante del WWF Forlì-Cesena

Promuovono e aderiscono :
Gruppo consigliare dei Verdi di Cesena
Associazione Pellerossa Cesena
AMR "Progetto Comunista" (Forlì-Cesena)
Confederazione COBAS
PRC Circolo "Silvano Rossi" Meldola
WWF Forlì-Cesena

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