Continua la persecuzione contro i rifugiati politici italiani in Francia
"Sono finito sulla lista dei ricercati senza esserlo" dichiara uno dei veterani dell'esilio politico degli anni dell'emergenza
"E' una vendetta dello Stato contro di noi perché venti anni fa siamo fuggiti in Francia" è questa la conclusione dell'intervista rilasciata all'emittente Radio Città Aperta da Giovanni Miagostovich, uno dei "veterani" della comunità dei rifugiati politici italiani in Francia. Miagostovich racconta però una storia particolare ed in un certo senso esemplare del clima di persecuzione politico-giudiziaria contro i rifugiati. In occasione del rinnovo del passaporto per uno dei due figli, ha scoperto presso il consolato italiano a Parigi, dove tuttora risiede, di essere sottoposto a 'riservata vigilanza', una misura che lo pone di fatto tra le persone ricercate e che ha comportato che la Questura di Roma inviasse un apposito nullaosta che autorizzasse il rinnovo del documento.
"Tutto questo con mia grande sorpresa" ha affermato Miagostovich " perché l'unica pendenza che ho con lo Stato italiano è la mia richiesta di risarcimento per il periodo che ho passato in carcere visto che sono stato assolto dal reato di insurrezione armata nei confronti dello Stato". Miagostovich infatti, dal 1990 non ha più alcun carico pendente sul piano giudiziario verso l'Italia, vive a Parigi da ventuno anni, si è sposato, ha due figli e lavora come infermiere in un ospedale pubblico parigino. "Sono sulla lista dei ricercati senza essere ricercato o meglio sono finito in una lista di riservata vigilanza che ti complica la vita quando devi rinnovare i documenti o viaggiare in Italia o negli altri paesi dell'Unione Europea".
Sul caso di Giovanni Miagostovich il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli ha presentato una interrogazione parlamentare che attende ancora una risposta.
Radio Città Aperta/news, Roma
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