http://italy.indymedia.org/news/2004/10/666587.php
graziano predielis
okkei ecco la mia proposta:
indiciamo la giornata provos di roma, una volta al mese, ci si vede a piazza
masse critiche, ognuno porta un catorcio,
chessò, con 5 euri in alcuni negozi si trovano, o raccogliendole alla
raccolta dei rifiuti ingombranti, ogni due domeniche nei vostri municipi di
zona.
(seguiranno informazioni su questa iniziativa.)
poi si riparano, le due ciclofficine potrebbero forse unire le forze e gli
utensili, riparando on the fly le bici.
poi si dipingono di bianco, gli si attacca un foglietto plastificato, che
spiega cos'è questa bici bianca, cosa fa, come si può usare, etc....
poi, infine...
per evitare i problemi con i pulotti
"Ma il segnale più evidente del successo del piano biciclette bianche è la
risposta della polizia. Le autorità reagiscono immediatamente e in modo
ridicolo: vengono sequestrate una cinquantina di bici in giro per la città"
ci serviremo dei semplici lucchetti a tre numeri. la password sarà decisa
comunemente, e piano piano rilasciata ad amici, conoscenti, etcetera.
(in ogni caso la password è password... a tre cifre, le soluzioni sono
poche, e semplici, no, chiaro?)
da li in poi il concetto è semplicissimo. la bici è di ognuno la voglia
usare, per il percorso necessario, poi quando non serve piu, la lasci in un
posto, e la richiudi. qualcun'altro la prenderà, oggi, domani, tra qualche
secondo magari, offrendoti un caffè, e conversando allegramente.
che ne dite?
una cinquantina di bici comunitarie, contro lo zozzo petrolio e le sue zozze
figliole, anche quel grassone del SUV,
bianca come la libertà, come una sposa graziosa, come santa graziella, come
l'anarchia, come le nuvole.
e poi diamo vita al comunicato stampa, eh, bellino@adnkronos?
giuso
il ciclocuoco tutto vestito di bianco.
ricicliamo ciò che è stato pensato, as well as ciò che è stato prodotto.
