i compagni non sanno, però, che una città menzognera poteva produrre solo una lotta menzognera come i peperoni rossi dei manifesti della festa dei DS...
Il Manifesto, 16 ottobre 2004
Carovane e digiuni: protesta migrante
EMILIANO VICCARO
Assemblee, manifestazioni, occupazioni e scioperi della fame: si moltiplicano di giorno in giorno le iniziative dei migranti, e dei loro amici, per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza. La protesta, a partire dall'odiosa legge Bossi-Fini, sta investendo diversi punti critici della condizione di migrante: la difficoltà del rinnovo del permesso di soggiorno, la barbarie dei Centri di permanenza temporanei, le disastrose politiche d'accoglienza per i richiedenti asilo. Da Roma a Messina, a Milano corre una staffetta di solidarietà che ha ripreso e diffuso la protesta del Comitato immigrati d'Italia, in sciopero della fame fin dal 3 ottobre: decine di esponenti della società civile siciliana, di associazioni, sindacati e forze politiche, già impegnati nella vicenda delle deportazioni illegali di massa da Lampedusa, hanno raccolto il testimone. Due vicende assumono un ruolo esemplare: il processo contro il direttore e i collaboratori del Cpt «Regina Pacis» di San Foca [Lecce] e l'occupazione, promossa da centinaia di rifugiati politici eritrei ed etiopi a Roma.
Il prossimo 26 ottobre riprenderà il processo contro don Cesare Lodeserto, responsabile del Cpt salentino, e di 17 suoi collaboratori: «volontari», personale medico e forze di polizia. Si tratta del primo processo, in Italia, contro i gestori di un Cpt; nello specifico, a causa delle violenze a danno di undici giovani maghrebini, nel novembre del 2002. Pesantissimi i capi d'accusa: percosse, violenza privata, violenza a sfondo etnico (alcuni ragazzi musulmani furono stati costretti a mangiare carne di maiale cruda), lesioni gravi, ingiuria, abuso di strumenti di correzione, abuso di ufficio, redazione di falsi referti medici. E il Laboratorio migranti, la rete che raccoglie diversi gruppi laici e religiosi (come i comboniani) di molte città (Venezia, Rovigo, Firenze, Caserta, Castel Volturno, Avellino, Reggio Calabria), intende promuovere una «carovana per la verità e la giustizia» in occasione del dibattimento di Lecce. Altra questione scottante, le politiche di accoglienza per i rifugiati. L'Italia, com'è noto, è ancora sprovvista di una legge organica in tema di asilo politico; questo vuoto normativo esaspera ancor di più le condizioni di vita degli immigrati. Per queste ragioni, martedì 12 ottobre, duecento richiedenti asilo, eritrei ed etiopi, con il sostegno di Action (l'agenzia «disobbediente» per il diritto alla casa), hanno occupato un palazzo abbandonato di proprietà del ministero del tesoro, nella periferia romana.
I migranti hanno inviato una lettera al prefetto Serra, per spiegare le ragioni del loro gesto, dichiarandosi disponibili ad un incontro pubblico nello stabile di via Collatina. Il prefetto ha accettato simbolicamente l'invito e ha proposto un tavolo di confronto tra governo, comune, migranti e movimenti.
Su questi temi, venerdì 22 novembre, presso l'aula consiliare del municipio X di Cinecittà, si svolgerà un'assemblea cittadina sulle politiche metropolitane d'accoglienza, cui parteciperanno le comunità migranti, il comune di Roma, diversi municipi, associazioni e movimenti per i diritti di cittadinanza. Altre importanti mobilitazioni sono in cantiere in tutto il paese: il Sinodo Valdese ha incluso nel suo ultimo documento un appello contro i Cpt e la Bossi-Fini; i comboniani di Castel Volturno organizzano una «crociera» della solidarietà che, utilizzando un'imbarcazione stile «carretta del mare», toccherà vari porti italiani per denunciare la condizione dei migranti e dei Cpt; gli antirazzisti di Reggio Calabria propongono la costruzione di monumenti in memoria dei migranti morti in mare. Infine, l'appuntamento di sabato 30 ottobre, a Roma, alla manifestazione nazionale per la pace e per i diritti dei migranti.
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