Autore: Andrea Agostini Data: Oggetto: [NuovoLaboratorio] italia sotto i rifiuti
MARINO RUZZENENTI
L'Italia sotto i rifiuti,
Jaca Book, Milano ottobre 2004, pp. 250 - ? 15.00
Se la quantità dei rifiuti prodotti è l'indice del grado di "sviluppo" o,
meglio, del livello "consumistico" raggiunto da una certa società, il modo
come questi vengono trattati ne è invece l'indicatore del grado di civiltà e
cultura.
L'Italia giunge in grave ritardo ad affrontare una corretta gestione del
problema rifiuti. Dopo decenni del "tutto in discarica", si sta ora
prospettando in diverse parti del Paese la "via tecnologica" dell'
incenerimento, spesso denominata con un eufemismo "termovalorizzazione".
E l'enfasi con cui questa "modernizzazione" viene proposta e celebrata
sembra lasciare poco spazio ad altre ipotesi, pretendendo di aver già
definitivamente risolto il problema: l'immondizia "sparisce" e si trasforma
in energia "pulita e rinnovabile".
Ma è davvero così, o siamo di fronte all'ennesima "trappola tecnologica"
che, mentre ci "libera" dal disgustoso ed ingombrante pattume, crea, con
effetti collaterali "imprevisti", altre problematiche sgradite, ancor più
insidiose?
Un tema particolarmente controverso e attualissimo, di cui si discute in
questo testo, non in termini ideologici o soltanto teorici, ma mettendo
sotto la lente dell'analisi critica e del rigore scientifico alcuni "casi"
concreti. Si parte da Brescia, dove funziona da anni il più grande
inceneritore d'Europa, proposto a tutti come una sorta di modello:
squarciato il velo della propaganda, viene mostrato, dati alla mano, il
cortocircuito nella gestione dei rifiuti innescato dalla megamacchina,
produttrice all'infinito di tante discariche, ma di pochissima energia;
mentre, passando al setaccio le emissioni in atmosfera, viene dimostrato nel
dettaglio quale sia il vero impatto ambientale dell'impianto. Si passa poi
alla sofferta vicenda della Campania, dove l'illusione di sostituire
rapidamente al "tutto in discarica" il "tutto all'incenerimento" ha
determinato un disastroso e decennale stato di emergenza permanente, da cui
non si intravede la via d'uscita. Si risale infine nel Veneto, all'
esperienza virtuosa del Consorzio Priula, dove la riduzione dei rifiuti alla
fonte ed il sostanzioso recupero di materia attraverso una raccolta
differenziata spinta non sono più un obiettivo, ma un'esperienza realizzata.
E' la forza dei fatti, quindi, che dà ragione a chi si oppone all'
incenerimento come soluzione del problema rifiuti. Mentre, come indica con
sempre più vigore l'Europa e come le esperienze più avanzate insegnano, una
gestione corretta dei rifiuti deve e può conseguire innanzitutto un forte
contenimento e quindi un consistente riciclaggio, nella prospettiva di "zero
rifiuti", cioè del prosciugamento del flusso destinato allo smaltimento. E'
questa l'unica prospettiva per un'umanità del terzo millennio che sappia
assumersi la responsabilità di una relazione amichevole con l'ambiente
naturale e di un rapporto solidale con i diseredati del Pianeta e con le
generazioni future.
Nota biografica
Marino Ruzzenenti, 56 anni, nato a Medole (Mn), da molti anni vive a Brescia
dove insegna italiano e storia negli Istituti superiori.
In collaborazione con la Fondazione "Luigi Micheletti" di Brescia e con la
rivista on line, diretta da Giorgio Nebbia, "altroNovecento. Ambiente,
tecnica e società" si è occupato di storia contemporanea, con una
particolare attenzione, negli ultimi tempi, ai problemi ambientali.
Ha pubblicato diversi interventi sulla rivista "Medicina Democratica".
E' redattore del mensile "Missione oggi".
Tra l'altro ha pubblicato:
Il movimento operaio bresciano nella Resistenza, Editori Riuniti, Roma 1975.
con Paola Costa e Giorgio Nebbia A come ambiente. Corso di Educazione
Ambientale, La Nuova Italia, Firenze 1998.
(curato con Marco Soana) Il pericolo non è il mio mestiere. La cultura della
prevenzione per un lavoro sicuro, Provincia di Brescia, 1999.
Un secolo di cloro e. PCB. Storia delle industrie Caffaro di Brescia, Jaca
Book - Alce nero, Milano 2001.
(curato con Gianfranco Porta), Novecento difficile. Rimozioni ed eredità,
Anpi, Brescia 2002.