Autore: Roberto Migliau Data: Oggetto: [Cm-milano] Fw: Bici e marciapiedi
> Da Corriere della Sera - 20.10.2004 > Cronaca di Milano
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> Lettere e interventi
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> Bici sui marciapiedi, le proteste dei pedoni
> Leggo sul Corriere di ieri l'intervento di Doretta Vicini, vicepresidente > Ciclobby. Mi stupisce molto la facile conclusione cui la signora perviene > nel definire «curioso» il fatto che vi siano pedoni che se la prendono con > i ciclisti che transitano sui marciapiedi. È certamente condivisibile che > venga incentivato a Milano l'uso della bicicletta con misure appropriate, > come lei sostiene. Ma nel frattempo, circolare sui marciapiedi mi risulta > che sia ancora vietato e non trovo assolutamente «curioso» che i pedoni se > la prendano con i ciclisti, specie quando questi ultimi ti sfrecciano > all'improvviso alle spalle o sui piedi quando esci dal portone di casa. > Adriano Franzoso
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> La risposta di Luigi Riccardi inviata poco fa al Corriere >
> Con riferimento alla lettera di ieri (20 ottobre, ndr) di Adriano > Franzoso, mi permetto di evidenziare che:
> 1) i marciapiedi sono - in base al Codice della Strada ed al buon senso - > riservati ai pedoni; dunque le biciclette non possono transitarli, come > del resto non potrebbero parcheggiarvi sopra le 200 mila auto in sosta > abusiva tollerate da decenni dalla Polizia Locale di Milano; > 2) il Codice della Strada consente di utilizzare i marciapiedi anche per > le bici (art. 122 del Regolamento: "pista ciclabile contigua al > marciapiede" e "percorso pedonale e ciclabile"); perché allora il Sindaco > Commissario non si decide ad emettere ordinanze in tal senso, ben inteso > per i marciapiedi adatti (pochi pedoni, pochi accessi alle proprietà, > calibro sufficiente)?;
> 3) quando i cittadini in bicicletta, in massa, transitano su un dato > marciapiede (ad esempio quello di Corso di Porta Vittoria in direzione > centro di fronte alla Sormani ed all'AEM; tra questi ciclisti ci sono > anche magistrati e avvocati) occorre chiedersi perché lo fanno; si tratta > di una categoria lombrosianamente dedita al delitto, oppure questo > comportamento è la spia che c'è qualcosa che non funziona in quella strada? > 4) in ogni caso, quei ciclisti che, per sfuggire all'inferno della > carreggiata (rotaie, diretto contatto con i tubi di scappamento, masselli > di porfido sconnessi, auto che sfrecciano e fanno il pelo alle > biciclette), vanno sul marciapiede devono sapere che sono a casa d'altri; > dunque devono andare a passo d'uomo e chiedere scusa, con un sorriso, ai > pedoni che incrociano; allo stesso modo in cui devono comportarsi nei > confronti dei ciclisti quei pedoni che sono soliti transitare sulle poche > piste ciclabili milanesi.
> Insomma pedoni e ciclisti devono stare dalla stessa parte. Altrimenti gli > amici dell'auto a tutti costi se la ridono di cuore. > Sempre ieri ho letto la dichiarazione dell'Assessore Goggi in merito alla > rotatoria in costruzione sul ponte di Greco ed ai 250 metri di pista > ciclabile per proteggere, dal traffico un po' allucinante su questo ponte, > i cittadini in bicicletta diretti alla Bicocca (in particolare, > all'università): questa è una buona notizia; anche a Milano, talvolta, > succede qualcosa di buono.
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> Luigi Riccardi
> Presidente Federazione Italiana Amici della Bicicletta - FIAB onlus >
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