Author: giuseppe Date: Subject: [Cm-roma] peak oil - aggiornamenti
ecco perchè vogliono bolli assicurazioni e tra'n po pure magari la patente
per le bici, perchè le auto stanno per essere spente DEL TUTTO
yahooo, vive la merde
giuso
Petrolio senza freni
oltre i 55 dollari
Il petrolio sbriciola l'ennesimo record e si porta a New York a 55,33
dollari al barile. Ma Greenspan minimizza: "non ci saranno effetti da choc
petroliferi sulla crescita".
Milano. Il petrolio sbriciola l'ennesimo record e si porta nelle
contrattazioni after hours sulla piazza di New York a 55,33 dollari al
barile. Anche sui mercati asiatici il greggio ha sfondato quota 55, toccando
i 55,22 dollari.
A spingere i prezzi sono i timori che la domanda di combustibile da
riscaldamento negli Stati Uniti ridurrà le scorte di greggio sotto un
livello considerato nella media.
Ma a giocare a favore delle speculazioni sono anche le prese di posizione
delle istituzioni americane. Dopo le dichiarazioni di Greenspan, secondo cui
i prezzi del petrolio non avranno sulla crescita effetti paragonabili agli
choc petroliferi, anche il presidente dell'Ufficio del Commercio di Chicago,
Bernard Dan, ha assicurato che l'economia americana è in grado di sostenere
prezzi fino a 75 dollari al barile.
Greenspan ha infatti spiegato venerdì scorso che l'allarme lanciato dagli
analisti su un rialzo ancora più notevole del prezzo del greggio è dovuto
all'"incertezza" sull'entità delle riserve mondiali. Ma, ha osservato, "come
insegna l'esperienza, la situazione attuale riflette una paura crescente
circa il fatto che le riserve attuali e la capacità produttiva possano
diventare oggetto di una crisi internazionale". Queste preoccupazioni,
d'altro canto, non sono "infondate" vista la situazione particolare di molte
aree del Pianeta. Le nuove tecnologie, ad ogni modo, assieme ad "uno
sviluppo più favorevole" possono garantire ulteriori esigenze di
approvigionamento, "almeno nel lungo termine". Greenspan ha inoltre
ricordato che negli anni Settanta "a stento poteva essere estratto un terzo
del greggio a disposizione, quasi la metà di quello che sembra oggi
possibile recuperare".
Secondo il numero uno della Federal Reserve, quindi, le riserve basteranno
"almeno per un pò di tempo". Nonostante questo, le crescenti incertezze
sulla sicurezza della produzione di greggio nel lungo termine, soprattutto
in Medio Oriente, hanno fatto muovere i prezzi del greggio "rapidamente al
rialzo". Le speculazioni sui prezzi, ha poi proseguito, sono responsabili
del rialzo dei prezzi in quanto hanno fatto aumentare la domanda di greggio
mentre i produttori non hanno potuto "soddisfare rapidamente questa
richiesta sempre crescente". A questo si deve aggiungere le difficoltà di
reperire greggio per l'India e la Cina, realtà economiche in espansione.
"Anche l'aumento della produzione decisa dai paesi dell'Opec - ha detto
Greenspan - ha solo soddisfatto in parte la domanda". I paesi non Opec,
invece, hanno aumentato la produzione, ma non essendo cresciuti
contemporaneamente gli investimenti nelle nuove produzioni, tale incremento
è risultato limitato.