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Autore: Gabriele Focosi
Data:  
Oggetto: [Forumlucca] Zimbabwe: rapporto di Amnesty International sulla violazione del diritto al cibo
COMUNICATO STAMPA
CS142-2004

ZIMBABWE: RAPPORTO DI AMNESTY INTERNATIONAL SULLA VIOLAZIONE DEL DIRITTO
AL CIBO

Le politiche adottate dal governo dello Zimbabwe e la loro attuazione
stanno pregiudicando l'accesso della popolazione al cibo e violando gli
obblighi di diritto internazionale sottoscritti dal paese. Lo denuncia
Amnesty International in un rapporto reso pubblico alla vigilia della
Giornata mondiale dell'alimentazione.

Il rapporto, intitolato 'Potere e fame: violazione del diritto al cibo',
esamina una serie di politiche governative e mostra come la loro
applicazione abbia causato la violazione di diritti basilari. Amnesty
International si sofferma in particolare sul controverso programma di
riforma agraria del 2000 e sull'istituzione del Gmb, l'Ufficio per la
distribuzione dei cereali, un organismo controllato dal governo.

'L'attuazione del programma di riforma agraria e' stata contrassegnata da
violenza, corruzione e da un evidente disprezzo per la legge. Centinaia di
persone sono morte, decine di migliaia hanno perso i loro mezzi di
sostentamento e, con essi, la possibilita' di avere accesso al cibo in
modo adeguato' ? ha dichiarato un portavoce di Amnesty International.

Il modo in cui il programma e' stato portato avanti ha avuto gravi
conseguenze sull'agricoltura, come la mancata semina di terreni fertili e
la perdita del lavoro per migliaia di contadini. Tutto questo si e'
verificato mentre la poverta' e l'insicurezza alimentare iniziavano a
costringere milioni di cittadini dello Zimbabwe a dipendere dagli aiuti.

'Una riforma agraria puo' essere decisiva per realizzare i diritti umani,
compreso quello al cibo, ma non deve dare luogo alla loro violazione'.

Il rapporto di Amnesty International critica la reazione del governo alla
crisi alimentare del paese. Il quasi completo monopolio del Gmb sul
commercio e la distribuzione del mais e' stato utilizzato per controllare
le forniture e manipolare la questione alimentare per finalita' politiche.

'Il sistema di distribuzione del Gmb e' stato applicato in modo
discriminatorio contro i sostenitori dell'opposizione politica' ? si legge
nel rapporto. 'In numerosi casi solo coloro in grado di provare la loro
iscrizione allo Zanu-Pf hanno avuto accesso al mais. Nel corso delle
campagne elettorali, la distribuzione del cibo e' stata subordinata al
voto favorevole per lo Zanu-Pf. Gli stessi lavoratori agricoli sono stati
penalizzati, per costringerli a lavorare per le nuove aziende a paghe piu'
basse'.

La discriminazione costituisce un problema anche nei programmi
internazionali di aiuti alimentari. I donatori da un lato cercano di
impedire la manipolazione degli aiuti da parte del governo e dei suoi
sostenitori, dall'altro negano gli aiuti alle nuove aziende perche'
altrimenti legittimerebbero il processo di riforma agraria.

'Consentendo alla politica di interferire con la fornitura di aiuto a
coloro che ne hanno bisogno, i donatori rischiano di pregiudicare gli
sforzi del settore umanitario, che da' assistenza senza fare
discriminazioni; in questo modo, alla popolazione dello Zimbabwe viene
negato l'aiuto di cui ha disperatamente bisogno' ? accusa Amnesty
International.

E' sempre piu' evidente che la popolazione continua a soffrire la fame.
Sebbene il governo abbia dichiarato che il raccolto del 2004 e' stato
'eccezionale', molti osservatori indipendenti ? tra cui il personale
internazionale e locale delle Nazioni Unite e di organizzazioni non
governative ? mettono in dubbio i dati ufficiali. Il governo, comunque,
continua a sostenere di non aver bisogno degli aiuti internazionali;
cosi', dalla meta' del 2004 buona parte della distribuzione degli aiuti e'
cessata. Amnesty International teme che cio' stia costringendo milioni di
persone a dipendere dalle forniture del Gmb e non e' chiaro se questo
organismo abbia risorse sufficienti per soddisfare tutte le necessita'.

Amnesty teme che le elezioni del 2005 rappresentino lo scenario per
ulteriori possibili violazioni del diritto a un cibo adeguato e alla
liberta' dalla fame, a causa della discriminazione praticata dal Gmb nella
distribuzione dei cereali e dei ricorrenti abusi nei confronti del diritto
al cibo durante i periodi elettorali dell'ultimo biennio.

'Il governo deve autorizzare una supervisione indipendente rispetto al
problema della sicurezza alimentare ed assicurare la trasparenza e la
responsabilita' penale delle attivita' del Gmb' ? ha concluso il portavoce
di Amnesty International.

L'organizzazione per i diritti umani chiede al governo dello Zimbabwe ? in
quanto Stato parte del Patto internazionale sui diritti economici, sociali
e culturali, della Carta africana sui diritti umani e dei popoli e di
altri trattati internazionali cui e' vincolato ? di garantire il diritto
al cibo e di prendere misure immediate per adempiere ai suoi obblighi
senza discriminazione di sorta.

Amnesty International chiede inoltre ai donatori internazionali di
assicurare che sia le politiche di sviluppo che quelle di aiuto umanitario
siano basate sui principi dei diritti umani, compreso quello di non
discriminazione.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 15 ottobre 2004

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Amnesty International - Gruppo Italia 201 Lucca - www.amnesty.luccanet.com