piu' essenziali di john cage
piu' romantici dei kraftwerk
ecco la registrazione del passaggio
della bicicletta di Sergio "Scatta"
tre notti fa all'interno del velodromo
del parco nord di milano:
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http://63.135.127.194/page.cfm?doc=downloads&wikiid=6554&wpid=>
e come ogni buon biografo vi allego una suo bellissimo racconto:
Il poeta del bosco mi insegno:
che si sono gocce di resine che scendendo per corrono
tutto il tronco,
gocce che si attaccano a... noi come piccole memorie.
A 42 anni percorro una strada buia contro un vento
freddo, ho due ruote in mano tanto per rendere piú
difficile la mia padalata.
Ma cosa ci faccio ancora con due ruote da pista?
E la memoria ritorna indietro nel tempo a tanti anni
fa.
Un tempo avevo il sogno di diventare un grande
campione di ciclismo e mi iscrissi a una gara
internazionale,
ma la mia squadra per l' occasione mi porto via la
bicicletta per darla a un' altro ragazzo piú
promettente di me.
Deluso e amareggiato mi misi in cerca di una nuova
bici e un amico Allocchio me ne diede una, solo il
telaio senza le ruote, mi
comprai due ruote che allora mi costarono parecchio e
partecipai a quella gara.
Era il primo incontro 1985 dopo le olimpiadi di los
angeles est e ovest si rincontravano, olimpici
medagliati e comunisti incattiviti per l' assenza
forzata.
Non sono mai stato un velocista ma la voglia di
correre era tanta che mi iscrissi alla velocità.
Tutti con l' allenamento possono migliorare col cuore
e sudore possono fare grandi cose, ma la velocità è
un' altra cosa è un dono, un dono che ti viene dato,
non avendolo mai avuto ho sempre ammirato i grandi
velocisti della storia Maspes, Gagliardoni, Petenella,
Bianchetto, Morelon, Nachano.
Eroi che il loro stare in bicicletta era un' arte una
danza una magica.
Dovevo aspettarmelo che un outsder come mè sarebbe
stato in batteria con una testa di serie.
Batteria secca Cattadori Sergio, Lutz Hesslisch.
Dopo quei grandi sembro finire anche l' arte di stare
in bicicletta, arrivarono i velocisti dell' est solo
potenza, velocità, scatto, ma il cuore!
Ero emmozzionato come un bambino al primo giorno di
scuola e io partecipavo a una gara a Milano al
Vigorelli era come vivere un sogno.
Ebbi paura, quando la luce si oscuro nel corridoi che
portava al palter, coperta dalla grandezza fisica di
Hesslisch la leggenda diceva che piegava i manubri
per la forza che esprimeva coi pettorali, aveva il
bodi attilatissimo aperto i muscoli cosi gonfi che
Luferrinio sarebbe inpallidito.
Ci avvicinammo alla riga di partenza, feci il gesto di
dargli la mano ma lui senza nemmeno guardando non fece
nemmeno un segno di saluto.
Era teso come la finale di un campionato del mondo, ma
di cosa avrebbe dovuto temere da uno come me!
Al sorteggio toccò me tirare il primo giro.
Si diceva che quella era la pista magica e forse in
quel primo giro un po di magia mi arrivo.
Alla fine del giro appena passata la riga bianca mi
fermai attaccato alla balaustra, Sur Place.
Lutz mi guardo in faccia, spaventato, stupito come chi
non se lo aspettava.
E io lo fissavo con un ghigno di chi ti sta fregando.
Sentii l' esalazione del pubblico nel velodrono e
tutti capirono che lutz Hesslisch non riusciva a stare
in bici.
La sua espressione cambio come quella di un animale,
trattenendo un urlo e partii per la volata, due giri
di volta a tutta.
Io arrivai con un rettilineo di distacco ma gli
applausi erano per me.
Hesslisch mi si avvicino mi diede una pacca sulla
spalla era un campione uno dei più grandi velocisti di
tutti i tempi, 2 olimpiadi 4 campionati del mondo.
Ieri sera con una bicicletta da pista ho pedalato per
Milano sono stato in un velodromo a girare
e le emozioni sono state ancora le stesse,FISSE,
immutabili.
Con affetto
scatta
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| _-\_<,
| ( )/'( ) ricordate che la poesia e' in strada di notte e in periferia
menthos