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Il ministro per gli Italiani nel mondo (An) usa parole offensive
E Castelli: "Per ironia la sigla della Commissione è Gai"
Tremaglia sul "no" a Buttiglione
"Europa a maggioranza gay"
Insorgono Ds e Verdi: "Chieda scusa per la sua esternazione"


Mirko Tremaglia

ROMA - Nella polemica, già infuocata, sulla bocciatura di Rocco Buttiglione
da parte della commissione Giustizia dell'Europarlamento, piombano, pesanti
come macigni, le parole di un ministro della Repubblica, Mirko Tremaglia.
L'anziano esponente di An, che nell'esecutivo di Silvio Berlusconi ha la
delega per gli Italiani nel mondo, usa termini davvero offensivi, per commentare
la vicenda: "Purtroppo Buttiglione ha perso - attacca - povera Europa: i
culattoni sono in maggioranza". E subito l'opposizione, dai Ds ai Verdi,
protesta.

Quelle di Tremaglia, infatti, sono parole sferzanti non solo nei contenuti,
ma anche nel linguaggio. Con la scelta di un vocabolo oltre qualsiasi regola
di decenza. Per la segreteria dei Ds, Mirko Tremaglia ha usato parole "non
compatibili con il ruolo di ministro". Lo stesso Tremaglia- è la valutazione
dell'organismo dirigente della Quercia- dovrebbe esserne consapevole e trarne
le conseguenze", così come sarebbe opportuno che "chi guida il governo compisse
gli atti necessari". Ovvero, Tremaglia si dimetta o venga invitato a dimettersi.


Di tenore analogo la reazione del coordinatore nazionale dell'esecutivo
dei Verdi, Angelo Bonelli: "E' intollerabile e inaccettabile che un ministro
della Repubblica italiana affermi pubblicamente il suo disprezzo per chi
non è come lui. Chiediamo al Presidente della Repubblica e al presidente
del Consiglio di censurare quanto dichiarato dal ministro Tremaglia. Ma
poi, per il bene dell'Italia, Tremaglia si deve dimettere".


Chiede le dimissioni anche Franco Giordano, capogruppo Prc a Montecitorio,
per il quale le dichiarazioni del ministro per gli Italiani nel mondo, denotano
''una volgarità e uno spirito di intolleranza inammissibile e incompatibile
con la carica di un ministro della Repubblica italiana''. Giordano ha chiesto
anche un ''chiarimento'' al governo in merito alle sue dichiarazioni. ''Ci
sentiamo tutti offesi nelle singole coscienze'' ha concluso Giordano.

Katia Bellillo, responsabile diritti civili di Comunisti italiani stigmatizza:
"Un'altra pagina di vergogna che gli italiani non meritano. L'Italia, per
fortuna, non è né quella servile e guerrafondaia di Berlusconi, né quella
volgare e scurrile di Tremaglia. Per il bene del Paese Tremaglia dovrebbe
dimettersi e per il bene degli italiani - conclude Bellillo - questo governo
dovrebbe andare a casa".

La presa di posizione del ministro di An, e le polemiche che ha suscitato,
sono state tali da far passare quasi in secondo piano le dichiarazioni già
abbastanza dure rilasciate oggi da un altro ministro, il Guardasigilli leghista
Roberto Castelli. Che, commentando il caso Buttiglione, si esprime così:
"'E' un fatto abbastanza grave - commenta - ironia della sorte, la Commissione
si chiama 'Gai' (Giustizia, affari interni). Credo che questo sveli il vero
volto dell'Europa: un volto integralista che a noi non piace".

E ancora: "Il voto non è contro l'Italia - prosegue Castelli - ma contro
le idee che Buttiglione porta avanti e che sono esattamente le nostre: la
difesa della nostra religione, della nostra società, del modo di vivere
che abbiamo sempre avuto".


(12 ottobre 2004)
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