Ho letto sul Secolo XIX della vicenda di piazza Raibetta che ha visto coinvolti
alcuni non meglio identificati punkabbestia.
Ritengo che le cronache giornalistiche siano solo una traduzione in italiano
delle veline sgrammaticate della questura.
In effetti è successo solo che un gruppo numeroso di persone (dalle testimonianze
almeno 50 ragazzi) si siano ritrovati nella piazzetta. Un banchetto e un
po? di musica, parecchi cani, e qualche sconvolto seduto per terra, altri
a chiaccherare con una birra in mano.
Tutto ciò non deve essere parso dignitoso al pizzaiolo della piazza.
Tutto senza nessun schiamazzo e nessuna provocazione, senza atteggiamenti
provocatori e pericolo per l?incolumità dei residenti.
A un certo punto il pizzaiolo è montato sulla sua auto e ha deciso di fare
qualche manovra azzardata, con sgommamenti e pericolo per l?incolumità dei
ragazzi - tutto per ripristinare il proprio dominio sulla piazza e dignità
di imprenditore irreprensibile.
I ragazzi si sono lamentati e hanno ricevuto insulti e minacce.
Parenti e amici del pizzaiolo si sono organizzati (o forse lo erano preventivamente)
e hanno iniziato una rissa con quanti erano accorsi all?appello degli ?anarchici?.
Una ragazza si è presa un piatto su una spalla ed è stata medicata con 16
punti al pronto soccorso.
Una vettura è stata danneggiata.
Gli sbirri sono arrivati in 30 secondi (record) e hanno completato l?opera.
Vorrei porre alla vostra attenzione alcune considerazioni.
I ragazzi anarchici o anarcoidi che si erano dati convegno in piazza Raibetta
possiamo benissimo immaginarci chi fossero.
Gli stessi che alcuni mesi orsono erano stati aggrediti e denunciati per
aver difeso alcuni migranti che venivano perquisiti.
Forse sono gruppi di ragazzi o non più ragazzi (alcuni con più di 40 anni)
che sono riusciti caparbiamente a farsi odiare e isolare da tutti.
Non sono certamente molto educati e non frequentano la migliore società.
Di sicuro non sono molto raffinati nelle scelte tattiche.
Forse sono loro che fanno quelle scritte ?imbecilli? e senza senso che appaiono
da tempo sui muri dei palazzi storici del centro.
Forse sono loro che odiano il Buridda e lo considerano ?merda democratica?,
che scrivono che i disobbedienti sono ?servi dell?impero?, che sberleffano
Tony Negri e Bifo, che irridono alle ristrutturazioni, che si divertono
in francesismi incerti e vetero sessantotteschi, che si gioiscono coi contorsionismi
ideologici dei comontisti che vedevano nel crimine il più alto livello di
lotta al capitale, che odiano tutto e tutti e in questo modo credono di
fare politica e di essere un ?soggetto politico? e non solamente degli ?attori?
di una spettacolarità già analizzata più di trenta anni fa e finalmente
depositata nella discarica della memoria e della storia.
Forse sono proprio loro.
Sono spazzatura - frattaglie di una storia finita male a cavallo degli anni
?70-?80 - fra eroina e p38, viaggi mistici in India e manicomio criminale.
Questo (per alcuni e per molti) è un delitto gravissimo.
Io preferisco essere dalla parte di chi non si schiera senza aver almeno
tentato di ragionare.
Vorrei continuare con queste considerazioni.
Chi sono questi punkabbestaia - anarcoidi - pazzi sovversivi ?
Sono certamente persone con le quali non è facile dialogare - coi quali
non è facile essere ?compagni? - per i quali non è spontaneo provare simpatia.
Sono maleducati e poco propensi al dialogo.
Loro...
- Pensano di essere i soli ?veri rivoluzionari?.
- Ritengono che tutto il mondo sia una merda.
- Non ritengono che sia necessario avere opinioni diverse dalle loro.
- Non ritengono sia necessario avere opinioni.
- Non sono degli intellettuali.
- Non hanno radici da nessuna parte.
- Non fanno politica.
- Non sono simpatici.
- Non sono alla moda.
- Sono pericolosi.
- Sono incontrollati.
Questo quadro dovrebbe farci riflettere.
Sono pronti per l?uso.
Io non condivido nulla del loro essere e del loro comportamento.
Sono distante mille anni luce.
Non mi piacciono e a volte mi danno fastidio.
Altre provo tenerezza.
Mi sembrano ingenui combattenti del nulla, che inneggiano alla rivolta mentre
si applicano al punto croce.
Confesso che non li capisco.
Ma questo non mi impedisce di pensare.
Devo aspettare che fra loro ci sia un poveraccio che si becca qualche anno
di galera per non aver fatto niente?
Dobbiamo aspettare che fra loro ci scappi un morto.
Ricordiamoci di Carlo Giuliani che non stava da nessuna parte ma era dalla
parte giusta.
Che ha combattuto in piazza contro un esercito di delinquenti in divisa.