[Lecce-sf] da peacelink

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Autor: siempre@virgilio.it
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ASSOCIAZIONE PEACELINK - COMUNICATO STAMPA

DA OGGI IN RETE E' A RISCHIO LA LIBERTA' DI TUTTI

Abbiamo appreso con preoccupazione che nella giornata del 7 ottobre dei

funzionari dell'FBI hanno sequestrato a Londra e negli Usa i dischi
contenuti nei computer che ospitano molti siti locali di indymedia, fra
cui
l'edizione italiana italy.indymedia.org e altri del network Indymedia, tra

cui quello Palestinese, Belga, Africano, Brasiliano e Tedesco.

QUESTO SEQUESTRO E' ILLEGITTIMO:

- perche' interrompendo i servizi offerti dal network indymedia si e'
calpestato il diritto alla comunicazione e all'informazione di tutte le

migliaia di persone che utilizzano quotidianamente questi servizi
- perche' sequestrando quei dischi, che con tutta probabilita' contenevano

anche mail private oltre a pagine web, si e' violato ripetutamente il
diritto alla privacy e alla segretezza della corrispondenza
- perche' nel terzo millennio e' possibile fare una copia dei dati dei
computer per indagare sul loro contenuto, e un sequestro di questo genere

e' irragionevolmente repressivo.

QUESTO SEQUESTRO E' PERICOLOSO, E METTE A RISCHIO LA LIBERTA' DI TUTTI:

- Perche' e' stato operato da agenti federali statunitensi anche in
territorio britannico su un server internazionale, senza nessun atto legale

preventivo, senza fornire motivazioni per il sequestro e con una operazione

di polizia per molti versi misteriosa. Questa ingerenza gratuita degli
Stati Uniti nelle attivita' telematiche di un altro stato sovrano potrebbe

ripetersi in futuro anche su altri siti di comunicazione sociale, italiani

e internazionali, che svolgono attivita' pubbliche alla luce del sole cosi'

come ha sempre fatto finora il network indymedia.
- Perche' di fatto lancia un messaggio intimidatorio a tutti i cittadini

che praticano su internet il diritto al dissenso attraverso la produzione

dal basso di informazioni estranee ai circuiti commerciali.
- Perche' e' un inquietante campanello d'allarme che ricorda molto da
vicino le censure, gli oscuramenti e le persecuzioni che hanno segnato i

periodi piu' bui del millennio appena trascorso.

PERTANTO:

L'associazione PeaceLink esprime la sua piena solidarieta' ai mediattivisti

del network indymedia presenti in tutti i continenti del mondo, auspicando

una rapida ripresa delle loro attivita' e l'accertamento delle
responsabilita' di chi ha disposto questo provvedimento illegittimo,
immotivato e pericoloso.

Carlo Gubitosa
Associazione PeaceLink
Telematica per la Pace
www.peacelink.it