[Forumlucca] incontro con Don A.Rossi+gruppi di lavoro anno …

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Autor: Zanchetta Aldo
Datum:  
Betreff: [Forumlucca] incontro con Don A.Rossi+gruppi di lavoro anno 2004/05
nicola

non era per forum lucca ma per elenco scuola pace

aldo


----- Original Message -----
From: Scuola Pace
To: forumlucca@???
Sent: Wednesday, October 06, 2004 11:06 AM
Subject: [Forumlucca] incontro con Don A.Rossi+gruppi di lavoro anno 2004/05


Ai frequentatori e alle frequentatrici degli incontri della Scuola per la Pace


Abbiamo il piacere di confermare l'incontro con Don Achille Rossi il giorno 22 ottobre come da programma allegato.



Abbiamo inoltre ricevuto la conferma dal Generale Fabio Mini della sua disponibilità a venire a Lucca in Novembre per dibattere i temi del suo interessante libro "La guerra dopo la guerra" pubblicato nei mesi scorsi da Einaudi.



Restiamo invece in attesa di conoscere la disponibilità del Premio Nobel Adolfo Perez Esquivel (incontro da tenersi se nei prossimi 2 mesi o in primavera).



Intanto annunciamo che il gruppo di riflessione sul pensiero di Ivan Illich si è potenziato e "interprovincializzato" dopo il riuscito seminario del 25 settembre tenuto a San Cerbone assieme a Majid Rahnema.



Il gruppo si riunirà mensilmente alternando sabato mattina e sabato pomeriggio (volta a volta secondo le convenienze), terminando (o iniziando?) con la cena o il pranzo in comune, conciliando impegno operoso (nulla a che fare con quello del "Cavaliere Presidente del Consiglio") e condivisione conviviale.

Il tema principale, ma non unico, sarà la riflessione sul contenuto del doppio seminario da tenere a metà 2005 (4/5 gg in seminario chiuso con alcuni studiosi legati a ricerche sulla tematica sotto riportata in bozza sintetica seguito da 2 giorni aperti per presentare le conclusioni).



Se il gruppo manterrà la configurazione di San Cerbone sarà costituito da 20 persone: non vogliamo tuttavia chiuderlo già da ora e credo che senza compromettere la snellezza e la partecipazione potrà accogliere ancora 7 o 8 persone che lo desiderassero. Dovremmo conoscerne i nomi entro il 15 p.v. perchè il prossimo incontro si svolgerà il 22, sempre a San Cerbone, dalle 15,30 alle 22.



In parallelo, e certamente in sintonia con questo, vorremmo far ripartire anche il gruppo di riflessione sul pensiero economico e le sue alternative al pensiero unico oggi dominante. Avremmo pensato, dopo aver lavorato sul "sistema mondo" di Wallerstein e le sue alternative, di affrontare la conoscenza di un pensatore fondamentale quanto poco noto ai non specialisti, Karl Polanyi ("La grande trasformazione"), proseguendo poi con Nicholas Georgescu-Roegen ("Energia e miti economici") e infine con il pensiero di Serge Latouche e della corrente antiutilitarista della quale è forse l'esponente più noto e che pensiamo di invitare a Lucca nei prossimi mesi.



Il gruppo dello scorso anno in parte si è integrato nel gruppo Illich e in parte si è "squagliato" per cui si tratta di rinforzare lo "zoccolo duro" con nuovi adepti. Anche qui dovremmo saperlo non oltre il 15/10.



Cordialmente



Aldo Zanchetta

Coordinatore della Scuola per la Pace






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Allego la proposta schematica inviata da Sajay e Samar per il Seminario



Dopo che la guerra contro la sussistenza è stata vinta: un simposio sul vernacolare



La lunga guerra contro la sussistenza è stata vinta. In meno di 300 anni, ciò che era tradizione registrata in tutta la storia umana è stata completamente spazzata via. La proliferante varietà degli stili di vita che caratterizzava i popoli d'ogni dove è stata rimpiazzata da una omogenea dipendenza da beni e servizi prodotti dal mercato industriale. "Globalizzazione" è il nome per l'ultimo periodo/parte dell'espansione del mercato. Allo stesso tempo è anche il nome che indica qualcosa senza precedenti, che non si era mai visto prima: la creazione di istituzioni, come, per esempio, il WTO che, regolando gli scambi economici, hanno influenza su tutte le persone che abitano la terra.



L'egemonia del mercato sta trovando oppositori. In particolare, negli ultimi due decenni da Bombay al Brasile, da Seattle a Sidney, attivisti politici, scienziati, OnG e comuni cittadini hanno lottato per indebolire/limitare gli effetti di un mercato incontrollato. Essi hanno lottato per rendere democratiche le istituzioni globali esistenti come l'IMF. Hanno chiesto ad altre come l'ILO di rispettare gli standard del lavoro globale. E, forse è la cosa più importante, hanno lottato per far nascere nuove istituzioni controbilancianti come il Protocollo di Kyoto per tutelare il benessere e la salute del consumatore globale.



Certo, questi sforzi per resistere al regno del mercato possono cadere vittime della sua logica. Accettando la necessità delle istituzioni globali, chi cerca di resistere riuscirà certamente a rendere più deboli gli effetti del mercato, ma non a fermarne danni. Accettando il bisogno di controlli globali, chi si oppone contribuirà senza dubbio ad una regolazione del mercato, ma non a renderlo illegale. La continua reciproca provocazione tra globalizzatori e antiglobalizzatori che garantisce il bisogno di un governo globale assicura la nascita di nuove forme di "global managment" (gestione della globalizzazione).



Nei primi anni Ottanta Ivan Illich suggerì la parola vernacolare per indicare, per contrasto, l'assoluta novità storica di una società mercato-dipendente. Nella sua raccolta di saggi dal titolo "Il lavoro ombra", reintrodusse il termine nel suo significato tradizionale. Propose "vernacolare" per "designare attività di persone che non sono motivate dal pensiero dello scambio, .per denotare azioni autonome, non legate al mercato attraverso le quali le persone soddisfano i loro bisogni quotidiani." (1981, p.51)



In questo seminario, vorremmo verificare se il termine ha continuato ad avere una qualche implicazione pratica. In che modo il vernacolare è stato distrutto dal mercato? In quale dimensione della vita moderna- scienza, arte, politica- è ben visibile questa distruzione? In cosa consistono le attività e le pratiche che possono essere designate come vernacolari oggigiorno? Può ancora il vernacolare costituire un'ancora concettuale per coloro che lottano contro il mercato? E' possibile oggi praticare l'arte del vivere all'ombra del mercato?

Ci auguriamo di poter realizzare un seminario di una settimana su questi argomenti durante l'estate 2005 a Lucca con amici e partecipanti interessati.



Abbiamo intenzione di presentare i risultati delle nostre riflessioni e discussioni in un evento pubblico di due giorni ospitato dalla città di Lucca.






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Scuola per la Pace



della Provincia di Lucca





GUERRA INFINITA O

DIALOGO DELLE CULTURE?



RIFLESSIONI PER TEMPI DIFFICILI






INCONTRO CON:



Don Achille Rossi




VENERDI' 22 OTTOBRE 2004 - ORE 21.00

PALAZZO DUCALE - SALA MARIA LUISA - LUCCA



Don Achille Rossi è parroco in una parrocchia di periferia a Città di Castello. Ma non è solo un parroco.

Tutti i giorni gestisce in prima persona un nutrito doposcuola pomeridiano. Ma non è tutto. Anni fa ha dato vita a una piccola, ma preziosa casa editrice L'altrapagina, che sta crescendo e producendo libri di grande qualità con scritti di Raimon Panikkar, Susan George, Bruno Amoroso, Rodrigo Rivas, Raniero La Valle, Giulietto Chiesa e altri ancora. Questa attiva casa editrice ha inoltre pubblicato atti di convegni che periodicamente organizza in varie città dell'Umbria. L'altrapagina è anche il nome di una rivista radicata nella realtà locale ma avente anche un respiro globale.

Ricordiamo che Don Achille Rossi propiziò la venuta a Lucca nel 2002 di Ivan Illich.

Don Achille stesso è già stato nostro ospite nel novembre 2002 per un apprezzatissimo incontro dal titolo "L'altro e noi: possibilità e rischi dell'incontro fra le culture".





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