[Forumlucca] Econews - 6 ottobre 2004

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Author: Federazione dei Verdi di Lucca
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Subject: [Forumlucca] Econews - 6 ottobre 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Delega ambientale. I Verdi temono ancora colpo di mano su condono
- Riforme. Pecoraro Scanio: di bozza in bozza il caos aumenta
- Riforme. Cento: sconfitta ottusità del centro destra
- Ogm. De Petris: è il terzo annuncio di Alemanno, speriamo sia vero
- Iraq. Pecoraro: governo risponda in aula su imprenditore ucciso
- Iraq. Cento: per conferenza pace serve piano ritiro truppe
- Finanziaria. Pecoraro Scanio: chiederemo mobilitazione del centro sinistra
- Immigrazione. Bulgarelli: criminale politica governo
- Regionali. Pecoraro Scanio: serve unità vera del centro sinistra
- RAI. Pecoraro Scanio: Cda tre volte delegittimato
- Terrorismo-Biagi. Cento: grave assenza governo come parte civile
- Ponte Messina. Verdi: quello "digitale" di Stanca ci piace
- Venezia. Zanella: la città non può ospitare NATO
- UE. Frassoni: troppo ambigue le risposte di Buttiglione
- Arese. I Verdi chiedono un tavolo di confronto sulle auto ecologiche in
Lombardia
- Toscana. Ambientalisti: la legge caccia fringuello è 'fuorilegge'
- Emilia Romagna. Verdi: la strada che conduce al voto degli immigrati
- Ambiente. Parte la nave di Greenpeace per la salvaguardia degli oceani
- Rete Natura 2000. Lipu: senza finanziamenti a rischio la gestione dei siti
- Finanziaria/pedaggi. WWF: così i cittadini pagheranno due volte
- Caccia alle foche. Audizione della LAV in Commissione ambiente del
consiglio d’Europa
econews dalle agenzie estere
- New report marks launch of campaign to protect woodland caribou (ENN)
http://www.enn.com/aff.html?id=66
- Anthrax kills 120 hippos in Ugandan National Park (reuters)
http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/27546/story.htm


Delega ambientale. I Verdi temono ancora colpo di mano su condono

L'eliminazione degli emendamenti sulla delega ambientale da parte
dell'opposizione non ha automaticamente cancellato il rischio del ritorno
della depenalizzazione degli abusi edilizi nelle aree tutelate. Ad
avvertire del possibile "colpo di mano" del governo proprio uno dei registi
del tentativo di cancellare il condono dal testo di delega ambientale, il
verde Sauro Turroni. "Ormai e' chiaro il governo procede imperterrito nel
suo tentativo di approvare la delega ambientale riproponendo il testo della
camera approvato nel 2003 da quel ramo del parlamento". Dice il senatore
del sole che ride, vicepresidente della Commissione ambiente "le ragioni di
questo 'colpo di mano' stanno nel tentativo di approvare definitivamente il
provvedimento senza la 'navetta' che e' imposta dalle modifiche introdotte
dalla commissione ambiente del Senato. Se le cose stanno come noi temiamo-
aggiunge- il governo e la maggioranza sono veramente senza vergogna,
poiche' sono pronti a reintrodurre con il comma 32 la sanatoria e la
depenalizzazione dei reati che riguardano la manomissione del paesaggio e
dei beni culturali". Quanto previsto dal comma 32 fa provocò gia' mesi fa
una grandissima mobilitazione alla quale hanno parteciparono esponenti del
mondo della cultura, associazioni e politici di tutti gli schieramenti tra
i quali si distinsero numerosi parlamentari del centro destra, ricorda
Turroni. Che precisa come comunque "per approvare il testo della Camera
dovrebbero anche essere ripristinate le coperture finanziarie riferite al
2003, per le quali la Commissione bilancio del Senato aveva imposto la
modifica stabilendo che le medesime dovevano essere riferite alla
Finanziaria 2004". Insomma, "se il governo agira' come noi, purtroppo,
pensiamo, andremo senz'altro allo scontro perche'- conclude Turroni - non
possiamo accettare che in un colpo solo venga gettato alle ortiche
l'articolo 9 della Costituzione che impone la tutela dei beni culturali e
del paesaggio e anche l'obbligo di indicare reali coperture di spesa per
questa nuova legge". (Dire)

Riforme. Pecoraro Scanio: di bozza in bozza il caos aumenta

“La mancanza totale di una visione organica e condivisa delle riforme è
dimostrata dall’ennesima bozza di Calderoli. Con la farsa del Senato
federale aumentano i motivi del referendum per abrogare questo mostro
istituzionale”. Lo ha detto il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio
secondo il quale “di bozza in bozza aumenta il caos e la riforma peggiora
ogni giorno di più”. “Proseguono imperterriti ­ ha aggiunto il leader dei
Verdi - nonostante l’appello del Presidente della Repubblica, la
contrarietà di tutti i costituzionalisti italiani e l’evidente sconcerto
dell’opinione pubblica. La demagogia della riduzione dei parlamentari, ma
solo nel 2011, non nasconderà certo l’obbrobrio di una pagliacciata di
Senato federale”.

Riforme. Cento: sconfitta ottusità del centro destra

“Ieri alla Camera si è verificata la prima significativa sconfitta sulla
riforma federalista: la devolution comincia a vacillare”. Esulta Paolo
Cento, coordinatore dei Verdi, dopo il voto che ha bocciato l'emendamento
della Cdl sull'eta' minima per essere eletti senatori. “Al di là del merito
del voto, quanto accaduto - sostiene Cento - è di grande rilevanza politica
e interviene su una parte fondamentale della devolution che è proprio
quella del Senato federale: è una prima sconfitta dell'ottusità del Polo”.

Ogm. De Petris: è il terzo annuncio di Alemanno, speriamo sia vero

"E' la terza volta nel corso dell'ultimo anno che il ministro Alemanno
annuncia il varo di un provvedimento governativo per la tutela delle
coltivazioni convenzionali e biologiche dal rischio ogm. Ci auguriamo che
il consiglio dei ministri di venerdi' prossimo approvi il decreto,
altrimenti chiameremo le organizzazioni agricole, ambientaliste e dei
consumatori alla mobilitazione generale per la salvaguardia della qualita'
e della sicurezza del sistema agroalimentare del paese". Loredana De
Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in Commissione agricoltura,
commenta le dichiarazioni del ministro delle politiche agricole Gianni
Alemanno, rilasciate ieri mattina a Roma nel corso del convegno dell'Inran
"Ricerche sugli ogm in agricoltura: lavori in corso". "Dopo l'iscrizione al
registro europeo delle sementi delle 17 varieta' di mais gm ­ prosegue la
senatrice ­ e' evidente che gia' la prossima stagione di semina potrebbe
presentare problemi per le filiere biologiche e convenzionali. Anche le
ricerche presentate al convegno dell'Inran confermano, del resto, la
concretezza del rischio di inquinamento genetico per il suolo e la flora
spontanea, le informazioni insufficienti sulla tossicita' e allergenicita'
degli alimenti gm, il potenziale danno per l'immagine e la diffusione dei
nostri prodotti tipici e biologici". Insomma, "non e' piu' tempo di annunci
nei convegni ­ conclude De Petris - e' urgente un provvedimento che
confermi l'orientamento di massima cautela che hanno gia' assunto la
maggioranza delle regioni e che definisca con chiarezza la responsabilita'
civile e penale in caso di contaminazione". (Dire)

Iraq. Pecoraro: governo risponda in aula su imprenditore ucciso

Sulla vicenda di Ajad Anwar Wali, l'imprenditore italo-iracheno rapito e
ucciso in Iraq, il Governo deve riferire in Parlamento, secondo il
presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio. Parlando con i giornalisti
stamani a Perugia, a margine di un incontro organizzato dai Verdi sulla
politica locale, Pecoraro Scanio ha affermato, in particolare, che "il
Governo deve rispondere in aula perché è evidente che sta dando risposte
confuse e sembra che abbia trattato un cittadino italiano come un cittadino
di serie B. Quindi è una situazione molto grave". "Ma il vero allarme - ha
aggiunto - è che questo Governo non capisce che in Iraq la situazione è
sempre più drammatica e non sta prendendo alcuna iniziativa per ottenere
nemmeno un cessate il fuoco".(Ansa)

Iraq. Cento: per conferenza pace serve piano ritiro truppe

"La conferenza di pace, per essere credibile, necessita di un piano certo e
immediato di ritiro dall'Iraq delle truppe militari di occupazione". Lo
afferma il coordinatore della segreteria di presidenza dei Verdi Paolo
Cento, che aggiunge: "Proprio per questo è attuale e non rinviabile che
anche il Parlamento italiano torni a discutere sul ritiro dei soldati
italiani". "La proposta che avanziamo a tutta l'opposizione - continua
Cento - è quella di essere soggetti attivi e propositivi di una discussione
che ormai attraversa anche il centrodestra e, su scala internazionale,
anche la stessa amministrazione Bush". Rispetto a un possibile rinvio
dell'incontro previsto per giovedì tra il Forum dei parlamentari pacifisti
e i capigruppo del Listone, proprio per discutere della bozza di mozione
per il ritiro del contingente italiano dall'Iraq, il coordinatore dei Verdi
precisa: "Certamente è importante la riunione di Romano Prodi con tutti i
segretari del centrosinistra dell'11 ottobre, ma sarebbe un errore far
slittare l'appuntamento di giovedì perché bisogna utilizzare il tempo
disponibile per lavorare e preparare le condizioni per un accordo politico
tra tutto il centrosinistra. Per non farci trovare impreparati di fronte a
un'eventuale accelerazione del dibattito parlamentare".(Ansa)

Finanziaria. Pecoraro Scanio: chiederemo mobilitazione del centro sinistra

In occasione del prossimo vertice del centro sinistra, i Verdi chiederanno
di lanciare una "grande mobilitazione" contro la legge Finanziaria. Ha
annunciato il presidente nazionale del partito, Alfonso Pecoraro Scanio.
"Io credo - ha detto Pecoraro Scanio - che c' è bisogno di una grande
mobilitazione e anche di una grande manifestazione non solo del centro
sinistra ma di tutti i cittadini, delle associazioni dei consumatori, delle
associazioni ambientaliste, dei sindacati, perché siamo di fronte a una
vergogna inusitata. E' un nuovo tipo di "brigantaggio", commenta, infatti,
il presidente dei Verdi, Alfonso Pecoraro Scanio, il progetto di pedaggio
delle strade statali. "Abbiamo di fronte un Governo che fa una Finanziaria
di tagli contornata da bugie: è una stangata con contorno di bugie. Di cose
reali - ha aggiunto - ci sono addirittura i pedaggi sulle strade normali".
"Come fanno - ha detto ancora Pecoraro Scanio - ad avere la faccia tosta di
dire che tolgono le tasse quando fanno aumentare tutte le tasse comunali e
addirittura ci vogliono obbligare a pagare i pedaggi sulle strade. In
pratica - ha aggiunto - è un Governo del brigantaggio nuovo, che ferma i
passanti per le strade e fa pagare un pedaggio". Noi proporremo l'11 al
vertice del centro sinistra - ha concluso - di lanciare come prima
iniziativa una grande mobilitazione contro la Finanziaria dei briganti e
dei bugiardi". (Ansa)

Immigrazione. Bulgarelli: criminale politica governo

"La cosiddetta 'linea dura' che il Governo si vanta di aver adottato contro
gli immigrati si sta traducendo in una vera e propria politica criminale
che non ha precedenti in Europa". E' il commento del deputato verde Mauro
Bulgarelli alla strategia dei rimpatri forzati inaugurata dal governo per
fronteggiare i continui sbarchi di migranti a Lampedusa. "Per l'ennesima
volta l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha duramente
censurato il comportamento delle autorità italiane, ormai stabilmente oltre
la soglia della legalità internazionale: queste vere e proprie deportazioni
messe in atto con i rimpatri coatti - dice Bulgarelli - violano la
Convenzione sui Rifugiati del 1951 e le più elementari norme di diritto
internazionale, visto che nessun accertamento viene svolto per verificare
se tra i migranti rimpatriati ci siano persone che una volta rispedite nel
paese d'origine possano essere uccise o imprigionate per motivi politici".
"Lo stesso accordo tra Italia e Libia - continua il deputato dei Verdi - è
illegale, perché la Libia non è firmataria della Convenzione di Ginevra e
perché gli organismi di controllo come l'Unhcr non hanno modo di assicurare
la loro protezione ai rifugiati né in Libia né in Italia. A fronte di
questa dissennata politica repressiva - conclude Bulgarelli - non c’é il
minimo risultato in termini di contenimento dei flussi migratori e i nostri
mari stanno divenendo dei veri e propri cimiteri". (Ansa)

Regionali. Pecoraro Scanio: serve unità vera del centro sinistra

Serve una "unità vera del centro sinistra": è il "richiamo" lanciato "a
tutto il centro sinistra" anche in vista delle regionali del 2005, da
Alfonso Pecoraro Scanio, in occasione di un incontro pubblico organizzato a
Perugia dai Verdi sulla situazione politica umbra. "Nessun trucco sulle
leggi elettorali - ha detto Pecoraro Scanio - nessun trucco sugli Statuti:
la coalizione o è così in tutta Italia o salta in molte regioni". "La
coalizione - ha aggiunto - serve in tutta Italia. Come servono i Verdi per
far vincere Badaloni nel Lazio o Bassolino in Campania, è indispensabile
che lo stesso rispetto e attenzione ci sia in Umbria". Quindi, per quanto
riguarda in particolare l'Umbria, Pecoraro Scanio ha annunciato, da parte
dei Verdi, "grande rigore e soprattutto un programma serio che metta al
centro il recupero ambientale (non è più possibile - ha detto - vedere il
Trasimeno in quelle condizioni). Non è inoltre possibile - ha aggiunto -
che in questa regione si vada avanti con una sorta di deregulation
venatoria, perché la difesa dei diritti degli animali vale in tutta Europa
e vale anche in Umbria, e non è pensabile che non ci sia un rilancio su
alcuni elementi di trasparenza che noi vogliamo, e siamo convinti che il
centro sinistra riuscirà a realizzare su tanti settori".(Ansa)

RAI. Pecoraro Scanio: Cda tre volte delegittimato

“La loro permanenza è un danno all’azienda e un’offesa al Parlamento”. Lo
ha detto il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio commentando la
volontà dei quattro consiglieri Rai di rimanere seduti sulla poltrona del
Cda. “L’attuale Cda è tre volte delegittimato ­ spiega il leader dei Verdi
e membro della commissione di Vigilanza -. Oltre a essere monco, il Cda è
stato sfiduciato dalla Vigilanza e delegittimato dalla nuova legge. Sarebbe
gravissimo se i quattro del Cda decidessero di abbarbicarsi al ruolo,
danneggiando l’azienda e offendendo il Parlamento”.

Terrorismo-Biagi. Cento: grave assenza governo come parte civile

“E’ grave che la presidenza del Consiglio, il ministro dell’interno e del
Welfare non si siano costituiti parte civile al processo sull’omicidio del
prof. Marco Biagi e che ciò sia avvenuto per mancanza di documentazione da
fornire durante la richiesta di costituzione nel processo che si è aperto
al Gup di Bologna ­ ha dichiarato il deputato Verde Paolo Cento,
vicepresidente della Commissione Giustizia Camera. Ancora una volta c’è da
sottolineare la superficialità inaccettabile del governo di fronte a una
vicenda che già ha sollevato numerose critiche per la mancata concessione
della scorta. Il governo trovi ora il modo di riparare a questa grave
inadempienza e avverti le ragioni che ne hanno impedito la costituzione di
parte civile.

Ponte Messina. Verdi: quello "digitale" di Stanca ci piace

"Il ponte digitale sullo stretto", annunciato dal ministro Lucio Stanca,
"e' l'unico ponte tra quelle due sponde che ci piace veramente". Commenta
cosi' il senatore verde Fiorello Cortiana il progetto, appena finanziato
dal Cipe, per connettere con una banda digitale ad alta velocita' le due
sponde dello stretto Reggio e Messina. Grazie a questa infrastruttura
digitale, che colleghera' Reggio e Messina con i bit, "i cittadini potranno
avere un importante snodo di comunicazione viaria, industriale, turistica e
commerciale- conclude Cortiana- altro che tonnellate di cemento in zona
sismica e sotto la pressione della mafia". (Dire)

Venezia. Zanella: la città non può ospitare NATO

“Venezia non può ospitare la NATO”. Luana Zanella, deputata Verde, si dice
molto preoccupata per il clima in cui si svolgerà al Lido - dal 12 al 16
novembre - la Cinquantesima Assemblea Parlamentare della NATO ed ha rivolto
una interrogazione al ministro dell’interno per chiedere al governo di
rivedere questa scelta che comporterà inevitabilmente la ‘militarizzazione’
della città. Zanella spiega che “Il tragico inasprirsi della in Iraq, dove
entrerà in scena proprio la NATO con funzioni di organizzazione e
addestramento dell’esercito e delle forze di polizia irachene, dove farci
riflettere sulla opportunità di ospitare un evento dove all’ordine del
giorno c’è proprio la discussione del coinvolgimento militare dell’alleanza
Atlantica nello scenario irakeno a sostegno dell’attuale governo Allawi,
molto inviso alla popolazione locale. Siamo preoccupati non sono per
problemi legati alla sicurezza ma anche perché la presenza di questo
organismo non neutrale rispetto alla guerra in Iraq è in contraddizione con
il ruolo svolto in questi anni dalla città di Venezia nel campo delle
politiche di pace, per il dialogo tra popoli, culture, religioni, per lo
sviluppo della cooperazione internazionale. Per questo chiedo al governo e
alle forze politiche e sociali della città di ridiscutere questa scelta”.

UE. Frassoni: troppo ambigue le risposte di Buttiglione

Rocco Buttiglione, Commissario designato per la Libertà, Sicurezza e
Giustizia, è stato oggetto delle domande degli europarlamentari della
commissione LIBE (Libertà pubbliche, giustizia e affari interni)
nell'ambito delle audizioni dei commissari designati. Monica Frassoni,
Presidente dei Verdi/ALE, ha commentato: "Sulle questioni riguardanti
l'asilo e l'immigrazione, le risposte del Commissario designato Buttiglione
sono state molto, troppo ambigue. Da buon democristiano, ha saputo dire
qualcosa di positivo rimanendo evasivo sui punti davvero controversi: sì a
vaghi "canali legali di immigrazione" (ma senza alcuna proposta concreta),
sì al rispetto scrupoloso delle Convenzioni internazionali; ma quando gli
ho chiesto se riteneva legale e in linea con il diritto internazionale la
pratica oggi particolarmente in voga in Italia, dell'"impacchettamento"
istantaneo di aspiranti immigrati respinti a casa senza alcuna possibilità
di richiedere l'asilo, non ha voluto dire né sì né no. E quando gli ho
chiesto se i famosi "campi" per i richiedenti asilo fuori dall'UE si
sarebbero presto ritrovati in una proposta legislativa della Commissione,
non ha trovato altro da rispondere che lui di quei campi vorrebbe non
averne bisogno... Pertanto non possiamo assolutamente aspettarci dal
Commissario designato Buttiglione iniziative positive che possano fermare
la deriva illegale e lesiva dei diritti dell'individuo già presa
dall'Italia, ma che rischia di non rimanere isolata nell'ue." Monica
Frassoni ha poi aggiunto: "Affermando che poiché la politica e la morale
appartengono a due sfere diverse si può dire contemporaneamente che gli
omosessuali sono dei peccatori e che vanno difesi dalle discriminazioni
basate sull'orientamento sessuale, il Commissario designato Buttiglione ha
dato abile prova di capacità oratoria. Mi chiedo però quale sarebbe stata
la reazione degli eurodeputati se la categoria oggetto dei ragionamenti di
Buttiglione fosse stata un'altra. Con quale stato d'animo accetteremmo un
Commissario designato che, per esempio, dicesse di ritenere i Buddisti
degli infedeli e dichiarasse al contempo di essere pronto a difenderli
contro le discriminazioni? È chiaro che dal Vicepresidente designato
Buttiglione non ci possiamo aspettare alcuna iniziativa positiva e di reale
progresso in materia di diritti dei cittadini e non discriminazione."

Arese. I Verdi chiedono un tavolo di confronto sulle auto ecologiche in
Lombardia

Sul piatto delle ipotesi concretamente realizzabili per il rilancio di
Arese, i Verdi mettono la proposta di approvare una legge in tempi rapidi
che obblighi in prima battuta le pubbliche amministrazioni a sostituire in
percentuali annue progressive, il loro parco auto con auto a metano o
elettriche ­ ha dichiarato Carlo Monguzzi, Consigliere regionale lombardo
dei Verdi. Siamo convinti che un simile provvedimento di sostegno pubblico
alla domanda di ecoauto, compatibile con le norme europee sulla
concorrenza, possa creare importanti condizioni affinché la Fiat, o altri
costruttori europei, tornino a produrre auto a minori o nulle emissioni
negli ex stabilimenti dell'ex Alfa Romeo, dando un formidabile contributo
alla difesa dell'occupazione. Per i Verdi sul futuro di Arese serve un
rapido confronto. Di fronte alla dramma che centinaia di famiglie dell'Alfa
di Arese stanno vivendo, non si può più perdere tempo. I Verdi insieme agli
altri partiti di opposizione chiedono un tavolo al quale siedano la giunta
Formigoni, il Consiglio regionale, i vertici di Fiat e i rappresentanti dei
lavoratori. Quanto fino ad oggi annunciato dal presidente della Regione sul
futuro dell'area (polo della mobilità ecologica e della ricerca sui nuovi
combustibili) non vogliamo si riveli una scatola vuota, anzi una presa in
giro come è stata la vicenda del distributore di idrogeno, completamente
smantellato subito dopo l'inaugurazione avvenuta alla presenza di Formigoni
e del sindaco Albertini.

Toscana. Ambientalisti: la legge caccia fringuello è 'fuorilegge'

“La leggina che consente la caccia al fringuello che il consiglio regionale
sta per approvare, con una maggioranza trasversale, e' illegittima e quindi
'fuorilegge'''. Lo affermano Verdi, Legambiente, Wwf, Lav e Lipu che, a
poche ore dall' inizio della seduta in cui si discutera' la proposta, hanno
spiegato le ragioni giuridiche ed etiche della loro opposizione.
''Evidentemente - ha dichiarato il capogruppo dei Verdi Fabio Roggiolani -
in Toscana e in consiglio regionale, quando si parla di caccia, il Tar e le
sue sentenze non hanno piu' nessun significato. La caccia al fringuello e'
stata dichiarata illegittima con sentenza definitiva del Tar relativa alla
delibera dell'anno scorso e l'analoga delibera di quest' anno e' stata
sospesa dal Tar. Eppure, nonostante questo, il consiglio si appresta a
varare una apposita e clamorosa leggina, presentata da Fi ma che in
commissione ha avuto l' appoggio di tutti i gruppi, esclusi i Verdi''.
Roggiolani e' indignato. ''Mi stupiscono Ds e Margherita - spiega -, con
questi partiti a livello nazionale c'e' un accordo contro la caccia al
fringuello e per contrastare le politiche filocaccia del governo. Qui in
Toscana, questi due partiti fanno anche peggio del centrodestra rispetto
alla caccia: FI ha proposto la caccia al fringuello fino al 10 novembre;
loro pensavano di prolungarla fino al 31 dicembre. La mediazione sara' al
30 novembre''. WWF e Legambiente sottolineano gli aspetti etico e di
opportunita' che dovrebbero - dicono - suggerire ai consiglieri regionali
un ripensamento. ''La grande parte del mondo venatorio, quella piu' seria -
spiega Gabriele Oliva di Legambiente - e' contraria alla caccia al
fringuello che non crea danni all'agricoltura. Anzi, e' utile perche'
durante il periodo riproduttivo e' insettivoro''. ''Sparare a questo
uccello - aggiunge Claudio Resti del Wwf - e' semplicissimo. Il fringuello
e' un bersaglio assai poco sportivo, vola in gruppo ed emette richiami. Si
possono ucciderne a decine sparando nel mucchio anche a occhi chiusi''. I
presidenti di WWF e LAV, Fulco Pratesi e Sonny Richichi, hanno intanto
scritto al presidente della Regione Claudio Martini e ai consiglieri
regionali chiedendo di non approvare questa ''norma illecita e in contrasto
con i pronunciamenti della magistratura''.(Ansa)

Emilia Romagna. Verdi: la strada che conduce al voto degli immigrati

“Fini tace, ma Forlì e l'Emilia-Romagna avanzano. Stiamo parlando del
recente parere del Consiglio di Stato, che dà il via libera a quei comuni,
come Forlì , che vogliono introdurre nel proprio statuto il diritto di voto
dei cittadini stranieri regolarmente residenti per l'elezione dei consigli
circoscrizionali (quartieri) ­ ha dichiarato Gianluca Borghi, assessore
verde all'Immigrazione dell’Emilia Romagna. Nei mesi scorsi il Comune di
Forlì, ma anche Cesena ed altri, avevano già previsto questa possibilità,
per renderla effettiva in occasione del voto del 13 giugno scorso, ma il
Ministero dell’Interno intervenne a gennaio con una circolare che esprimeva
il proprio orientamento negativo. Come Regione Emilia-Romagna, chiedemmo
nel maggio scorso un parere al Consiglio di Stato sulla vicenda: da qui la
risposta del Consiglio di Stato che concorda con le motivazioni da noi
espresse. Il Consiglio di Stato ha, infatti, chiarito che, secondo la
normativa vigente, i quartieri rappresentano le esigenze della
"popolazione" per cui ne fanno parte tutti i residenti, cittadini e non,
ivi compresi cioè gli stranieri che, per ragioni di lavoro, vivono
stabilmente nel territorio comunale e sono quindi pienamente legittimati,
al pari dei cittadini italiani, a fare valere di fronte alle istituzioni le
proprie particolari esigenze connesse con il loro radicamento nel
territorio. Forse, chi da anni, si batte per estendere agli stranieri un
minimo di cittadinanza politica, potrebbe chiedersi: tutto qui? E' vero, i
quartieri hanno poteri limitati, ma non bisogna sottovalutare che per la
prima volta in Italia apriamo una porta fino ad ora chiusa a doppia
mandata, non a caso il Governo è intervenuto con una tempestività e una
durezza significative per bloccare queste innovazioni. Cittadinanza,
popolazione, competenze dei quartieri e dei Comuni possono sembrare
discussioni accademiche, allora invito tutti a concentrarsi sulla sostanza:
il più alto organo amministrativo ci dice che l'attuale normativa già oggi
permette dei passi avanti nel campo della partecipazione politica per i
cittadini stranieri. E' un peccato che l'onorevole Fini, così sensibile al
tema del diritto di voto per gli stranieri, non ci faccia sentire la sua
opinione, perché ormai un anno è passato dal suo famoso intervento al Cnel
di Roma, che tanto fastidio dette alla Lega Nord ed ingenue aspettative
produsse nelle file del centro-sinistra. Qualcuno ci aveva creduto? La
verità è che in poco tempo dobbiamo recuperare un ritardo decennale: far
votare per le elezioni comunali gli stranieri, dopo cinque anni di
residenza, come fa già mezza Europa e riconoscere subito la cittadinanza
italiana ai bambini stranieri nati qui. Per fare ciò occorre la compattezza
politica del centro-sinistra che approvi in tempi brevi una legge
nazionale, e non una modifica della Costituzione, evitando compromessi al
ribasso. Per parte nostra, andremo avanti nella piena attuazione della
legge che la Regione Emilia-Romagna, prima in Italia, ha approvato nel
marzo scorso.”

Ambiente. Parte la nave di Greenpeace per la salvaguardia degli oceani

La nave di Greenpeace, “Esperanza”, attualmente impegnata nel porto
francese di Cherbourg, nella campagna contro il pericoloso trasporto di
plutonio destinato al ritrattamento, partirà presto per il nord Atlantico.
Obiettivo della nuova missione è documentare la distruzione dei fondali
oceanici: migliaia di specie marine che li abitano sono minacciate dalla
pesca a strascico in profondità e particolarmente a rischio sono le
montagne sottomarine che si innalzano a più di 1.000 metri dal fondo. I
Paesi che praticano la pesca a strascico in profondità sono 11: Spagna,
Russia, Nuova Zelanda, Portogallo, Norvegia, Estonia, Danimarca/Isole
Faroe, Giappone, Lituania, Islanda e Lettonia. ”Quando passano i
pescherecci con queste lunghe reti, lasciano dietro di loro il deserto. E’
la topografia stessa dei fondali a cambiare per sempre e sono ambienti
ancora ignoti alla scienza. Ci sono più mappe della luna che degli oceani,
i fondali sono l’ultima frontiera sconosciuta del pianeta” afferma Dima
Litvinov, a bordo dell’Esperanza. Esattamente come la biodiversità delle
foreste tropicali, i coralli e altre creature ignote degli abissi possono
essere una fonte importante di nuove medicine. Greenpeace rinnoverà la
richiesta all’assemblea generale delle Nazioni Unite, a novembre, di
un’immediata moratoria sulla pesca a strascico, istanza già preesentata lo
scorso giugno, in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente, insieme
ad una vasta coalizione di associazioni ambientaliste e a 1.136 scienziati
di 69 Paesi.

Rete Natura 2000. Lipu: senza finanziamenti a rischio la gestione dei siti

L’eliminazione del programma LIFE Natura da parte della Commissione europea
mette a rischio la gestione dei siti di Rete Natura 2000 e dunque la
conservazione della biodiversità in Europa. Lo denuncia la LIPU (Lega
Italiana Protezione Uccelli), che chiede al Parlamento europeo e al
Consiglio dei Ministri europeo di riattivare il LIFE Natura e di
individuare strumenti certi per assicurare la conservazione di habitat e di
specie animali e vegetali seriamente minacciate di estinzione. Il LIFE
Natura, spiega la LIPU, ha permesso finora di raggiungere importanti
risultati quali la difesa del Tarabuso, del Re di quaglie, del Fenicottero,
della Lince iberica e, in Italia, la reintroduzione dell’orso in Trentino.
Nonché di salvare habitat scomparsi quali le zone umide, foreste,
brughiere. <<E’ sorprendente ­ spiega Claudio Celada, Direttore
Conservazione Natura LIPU ­ come la Commissione Europea da una parte
elimini importanti strumenti come il LIFE Natura e dall’altra continui a
porre la conservazione della natura come una priorità assoluta. La perdita
dell’unico strumento finanziario dedicato alla conservazione della natura ­
continua ­ rischia seriamente di compromettere l’obiettivo di fermare il
declino della biodiversità entro il 2010 stabilito dai Capi di Governo
europei nel 2001>>. Riguardo alla proposta della Commissione europea di
finanziare Rete Natura 2000 attraverso i fondi strutturali, i fondi per lo
sviluppo rurale e il “LIFE Plus”, Celada afferma: <<Il LIFE Plus non offre
alcuna garanzia che i finanziamenti vengano destinati ad azioni di
protezione della biodiversità, e anche per quanto riguarda fondi
strutturali e fondi per lo sviluppo rurale manca una chiara volontà di
assicurare fondi per questo scopo>>. Sono due le richieste della LIPU: <<La
prima ­ spiega Celada - è quella di riattivare e rafforzare il LIFE Natura
o uno strumento analogo, mentre la seconda è quella di garantire un robusto
e sicuro finanziamento di Rete Natura 2000 attraverso i fondi dello
sviluppo rurale e i Fondi strutturali>>.

Finanziaria/pedaggi. WWF: così i cittadini pagheranno due volte

L'idea del pedaggiamento e dell'alienazione delle strade statali gestite
dall'Anas, proposta dal governo nella Finanziaria 2005, "non risponde ad
alcuna logica di risanamento dei conti pubblici ne' di gestione della
mobilita'". Questa e' l'opinione del WWF che ricorda come l'idea della
tariffazione di parte della rete Anas "era gia' stata lanciata a luglio dal
ministro dei trasporti e delle infrastrutture Lunardi, in occasione della
discussione sul Dpef 2005-2008, allo scopo dichiarato di finanziare la
realizzazione delle opere stradali previste nel primo programma delle
infrastrutture strategiche (delibera cipe n. 121/2001) che sta subendo una
pesante battuta d'arresto (l'ance calcola che mancano 14.5 miliardi di euro
per completare le 45 grandi opere gia' approvate)". Il problema, spiega il
WWF in una nota, "non e' la contrarieta' di principio a tariffare alcune
tratte Anas, ma e' il contesto in cui questo avviene e di come verranno
utilizzati i proventi". Insomma, spiegano gli ambientalisti, "non siamo
d'accordo con il governo che propone di incassare proventi dalle strade
statali per finanziare altre strade e autostrade, commenta Stefano Lenzi,
responsabile dell'ufficio istituzionale e legislativo del WWF Italia. Per
l'associazione ambientalista si tratta di "un escamotage che penalizza due
volte i cittadini (pedaggiati e privati di un patrimonio pubblico) e va ad
alimentare una spesa fuori controllo, oltretutto in disaccordo con gli
accordi internazionali che prevedono la riduzione dei cosiddetti gas serra
derivanti per quasi un terzo dal traffico su strada". Il WWF ricorda come
sia stato l'ufficio studi della Camera e il Cresme (centro ricerche
economiche sociali di mercato per l' edilizia e il territorio) a rilevare
nel maggio scorso che i costi previsti dal governo nella delibera cipe n.
121/2001 (125 miliardi di euro per oltre 250 interventi) si debbano
considerare, ad appena tre anni dal varo del primo programma delle opere
strategiche, quasi raddoppiati (231 miliardi di euro), "grazie alle
promesse del governo Berlusconi alle regioni", commenta l'associazione. E
cio' per il wwf significa, "visto che il 49% degli investimenti iniziali
erano destinati a infrastrutture stradali, che il governo deve coprire in
10 anni qualcosa come 115 miliardi di euro destinati a strade e
autostrade". Per l'associazione ambientalista la scelta governativa "non
risponde certo a una logica trasportistica coerente con il riequilibrio
modale: ricavare soldi dalle strade per costruirne altre, quando nel nostro
paese l'85% del traffico passeggeri e il 60% di quello merci viaggia su
gomma, producendo gravissimi fenomeni di congestione e inquinamento".
Infatti, ricorda il WWF, "il 70% delle emissioni di monossido di carbonio
e' prodotto dal traffico veicolare e si assiste da 25 anni a una costante
diminuzione della quota su ferro, che si attesta sul 13.14% (piano generale
dei trasporti, 2001)". Ne' si puo' parlare, continua la nota del WWF, "di
una scelta meditata di road pricing, che sarebbe teoricamente
condivisibile, quando si pensa di intervenire, senza alcun programma
integrato di intermodalita', su tratte periurbane quali il gran raccordo
anulare di Roma con il rischio di congestionare oltre al centro delle
citta' anche le zone periferiche delle nostre aree metropolitane, per la
mancanze di alternative all'uso dell'autoveicolo privato". (Dire)

Caccia alle foche. Audizione della LAV in Commissione ambiente del
Consiglio d’Europa

La drammatica questione della caccia alle foche, le cui pelli, pellicce ed
altri derivati vedono l’Italia tra i maggiori mercati mondiali con 8,4
milioni di euro di importazioni e 16,2 milioni di euro di esportazioni
negli ultimi tre anni, è stata oggetto di un’audizione presso la
Commissione Ambiente, Agricoltura e Affari Regionali del Consiglio
d’Europa: il direttore della LAV, Michele Grisanti, è stato ascoltato sulla
base di prove testimoniali e filmati realizzati nel marzo 2004 in Canada ­
paese che ha autorizzato l’uccisione di poco meno di 1 milione di foche
della Groenlandia nel triennio 2003-2005 ­ che dimostrano come la mattanza
di foche non possa avere alcuna giustificazione, al contrario di quanto
affermano due dei paesi più sanguinari, il Canada e la Norvegia. La LAV
chiede che l’Unione Europea e l’Italia vietino ogni forma di commercio di
prodotti derivati dall’uccisione delle foche. L’opinione pubblica non è più
disposta ad accettare il massacro di milioni di cuccioli di foca per la
produzione di capi di abbigliamento e di altri prodotti che non risultano
essere di primaria necessità. Prova ne sono: - la Risoluzione approvata in
aprile dalla Commissione Affari Esteri della Camera dei Deputati, che
impegna il Governo Italiano ad attivarsi in sede nazionale, europea e
internazionale per vietare il commercio dei resti di tali animali; - la
Mozione per una Raccomandazione che impegni il Consiglio dei Ministri UE a
proibire il commercio di prodotti di foca e i Parlamenti degli Stati Membri
ad esercitare pressioni sui Governi che autorizzano la caccia, affinché
cessi questa orribile pratica. - il bando già introdotto dagli Stati Uniti;
- le oltre 50.000 firme raccolte in poche settimane dalla LAV attraverso
una petizione (che proseguirà nei prossimi mesi) indirizzata al Governo
italiano per mettere fine a questo commercio. I metodi di uccisione delle
foche sono crudeli ed inumani. Un’indagine condotta da un team di
veterinari su un campione di foche uccise, rivela che il 42% dei cuccioli
esaminati erano stati scuoiati vivi e che il 79% dei cacciatori non aveva
controllato se l’animale fosse morto prima di scuoiarlo. Negli ultimi
cinque anni organizzazioni internazionali per la difesa degli animali hanno
filmato e documentato più di 660 violazioni della legge canadese: ad oggi
nessun cacciatore è stato condannato per alcun reato. La LAV, testimone di
alcune battute di caccia in Canada nel marzo 2004, ha assistito al massacro
illegale di cuccioli dal pelo ancora bianco, con meno di 12 giorni di vita
e di foche scuoiate ancora vive. Uno dei falsi alibi avanzati finora dal
Governo del Canada per giustificare la caccia alle foche riguardava
l’effetto negativo che queste avrebbero sulle scorte di pesce, da cui
dipenderebbe la sopravvivenza di altre specie animali: proprio durante
l’audizione odierna, invece, Garry Stenson, caposettore animali marini del
Canadian Department of Fisheries and Oceans ha ammesso che non ci sono
prove scientifiche riguardo agli effetti negativi delle foche sulle riserve
di pesce e non ci sono prove a sostegno del fatto che l’uccisione delle
foche contribuisca ad aumentare le riserve di pesce. Appena il 3%
dell’alimentazione della foca è composta da merluzzo atlantico e,
soprattutto, la foca si ciba anche di predatori del merluzzo. Alcuni
scienziati temono addirittura che lo sterminio delle foche possa impedire
il recupero delle riserve di pesce nei fondali. Inaccettabile anche la
decisione del Governo della Norvegia di aprire la caccia a 2.100 foche, a
turisti di tutta Europa, con il falso alibi della minaccia che questi
mammiferi marini rappresenterebbero per l’industria della pesca: “le
motivazioni, anche in questo caso, sono esclusivamente di natura economica
­ dichiara Michele Grisanti, direttore della LAV ­ e ad arricchirsi
maggiormente sulla pelle di questi animali orribilmente uccisi, più che i
cacciatori locali sono le nazioni come l’Italia che trainano questo mercato
di morte importando pelli, pellicce grezze e altri derivati come l’olio o
il grasso di foca ed esportando in tutto il mondo manufatti e prodotti
finiti, a conferma dell’importante ruolo di paese trasformatore esercitato
dall’Italia in questo settore insanguinato. E tutta questa sofferenza per
l’industria del futile!”.

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Federazione dei Verdi di Lucca -> www.verdi.luccanet.com
Sito nazionale della Federazione dei Verdi: www.verdi.it