[Forumlucca] Econews - 4 ottobre 2004

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Autor: Federazione dei Verdi di Lucca
Datum:  
Betreff: [Forumlucca] Econews - 4 ottobre 2004
Rassegna quotidiana di notizie verdi.

SOMMARIO:

- Finanziaria. Pecoraro: stangata con conflitto d’interessi
- Protocollo Kyoto. Cima: governo dica al parlamento come farà ad adeguarsi
ai parametri
- Ulivo. Pecoraro: area arcobaleno dia spinta innovativa auspicata da Prodi
- Iraq. Bulgarelli: ritiro delle truppe è sempre più urgente
- Iraq. Pecoraro: bene piano di pace, ma preveda ritiro
- Riforme. Pecoraro: bene Casini, Cdl non sfasci istituzioni
- Riforme. Cento: condivisibile Ciampi, centro destra si fermi
- Immigrazione. Zanella: smantellare i cpt esistenti altro che crearne di nuovi
- Immigrazione. Cento: sospendere ponte aereo Lampedusa-Libia
- Immigrazione. Bulgarelli: Pisanu spieghi accordi con Libia
- Famiglia. Zanella: Sestini cosa dici? Consultori aiuto per moltissime donne
- Confindustria. Pecoraro: assurda nostalgia del nucleare
- Legge “mancia”. Verdi chiederanno di non calendarizzarla
- Uranio. Verdi a governo:dov'e' monitoraggio su truppe Balcani?
- UE. Frassoni: commissario László Kovács decisamente inadatto per l'Energia
- Bio domenica. Moruzzi: serve urgentemente una politica di tutela delle
produzioni nazionali
- Milano. Baruffi: 4 proposte di indirizzo per un nuovo piano del traffico
- Friuli VG. Depistati i segugi da caccia con ferormoni artificiali
- Friuli VG. Depistati i segugi da caccia con ferormoni artificiali
- Nato. Verdi: inopportuna assemblea a Venezia
- Cites. Greenpeace: commercio di ramino, oranghi a rischio
- Cites. Lav: stati macellai, pellicciai e balenieri si contenderanno la
vita di animali e piante rari
- Biodiversità. Il Wwf avverte: a rischio le specie asiatiche
Econews dalle agenzie estere:
- Antarctic ozone hole smaller this year
<http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/27493/story.htm>http://www.planetark.com/dailynewsstory.cfm/newsid/27493/story.htm
- World faces fish shortage that could endanger livelihoods of millions,
<http://www.enn.com/today.html?id=121>http://www.enn.com/today.html?id=121


Finanziaria. Pecoraro: stangata con conflitto d’interessi

“Questa Finanziaria proposta dal Governo è peggio del previsto, alla
prevedibile stangata si aggiunge anche il conflitto d’interessi”. Lo ha
dichiarato il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “Il conflitto
d’interessi continua Pecoraro Scanio- sbarca ora anche nella legge
Finanziaria perché la stangata che si abbatte sugli enti locali e sui
servizi ai cittadini è accompagnata da misure di sostegno al premier, alle
sue televisioni ed alle sue assicurazioni”. “Di fronte a questo scempio
conclude il leader del Sole che Ride- serve subito una grande
manifestazione popolare che coinvolga non solo i partiti ed i sindacati, ma
anche gli enti locali e tutte le realtà sociali”.

Protocollo Kyoto. Cima: governo dica al parlamento come farà ad adeguarsi
ai parametri

“Finito il tempo delle incertezze e delle negligenze, ora che la Russia ha
dato il suo assenso alla ratifica del Protocollo di Kyoto il Governo passi
finalmente ai fatti e informi immediatamente il Parlamento e il Paese quali
misure adotterà per tagliare del 13% le attuali emissioni di Co2, come
prevedono i parametri di Kyoto". Lo dichiara Laura Cima (commissione
Esteri) che ricorda come già nel 2000 l'Oms aveva previsto 150 mila morti
dovuti alle anomalie climatiche. Le emissioni totali del 2001 rispetto al
1990 sono aumentate del 7,5%, e le nazioni più responsabili sono state Usa
(+13%), Canada (+18,5%), Australia (+18,2 %) Spagna (+33%), Austria (+10%)
e Grecia (+26%). Significative riduzioni delle emissioni sono state
ottenute soltanto da Germania, Gran Bretagna, Svezia, Francia e da Russia
ed altri paesi dell'ex Europa dell'est . L’Italia, il cui obiettivo era una
riduzione del 6,5% entro il 2012, ha invece aumentato le emissioni del
7,3%. Anche a causa di una politica dei trasporti che ha privilegiato
quello su gomma e di una politica energetica che non ha favorito il lancio
delle fonti rinnovabili a risparmio energetico. E’ l’ora ­ conclude Cima ­
di finirla con i ripensamenti sul nucleare e di rivedere l’ attuale piano
di approvvigionamento energetico per renderlo compatibile con la riduzione
di emissioni di anidride carbonica imposte da Kyoto e fare investimenti per
le fonti rinnovabili e pulite che i Verdi da sempre chiedono”.

Ulivo. Pecoraro: area arcobaleno dia spinta innovativa auspicata da Prodi

"L'alleanza democratica non è composta solo dal listone ma anche da un'area
arcobaleno garante di un riformismo radicale attento all'ambiente e alla
legalità". Lo ha dichiarato il presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio
al congresso dell'Italia dei Valori a Roma. "Di quest'area - ha aggiunto
Pecoraro - fa parte integrante l'Idv che ha scelto come simbolo il gabbiano
arcobaleno. L'area arcobaleno deve dare un contributo importante affinché
il programma della coalizione abbia quelle caratteristiche di forte
innovazione invocate da Prodi". "Sono contento - ha concluso il leader dei
Verdi - che Prodi abbia oggi parlato di programmi, raccogliendo così
l'indicazione di candidato premier da parte di tutti. Ora, si acceleri
l'investitura popolare e si avvii la discussione sul programma per
costruire insieme la grande coalizione".

Iraq. Bulgarelli: ritiro delle truppe è sempre più urgente

Mauro Bulgarelli, dei Verdi, giudica "sempre più urgente" il ritiro delle
truppe italiane dall' Iraq e sostiene che "sarebbe inutile e dannoso per la
sinistra tornare ai tempi dei 'se' e dei 'ma'". Bulgarelli osserva che "per
ammissione dell'amministrazione Usa" la situazione in Iraq "é ormai
precipitata: le stragi si susseguono a ritmo impressionante, le truppe di
occupazione perdono giorno per giorno il controllo del territorio mentre la
resistenza acquista consensi, ed è illusorio continuare a fare affidamento
sulle armi per risolvere la crisi irachena, generata da una guerra
d'aggressione che non ha mai avuto alcuna giustificazione". Per questo,
conclude il parlamentare dei Verdi, l'Italia "deve subito ritirare le sue
truppe, recidere ogni legame di complicità con l'amministrazione Bush,
unico modo per acquistare autorevolezza e credibilità quando la soluzione
politica della crisi si affermerà inevitabilmente come unica strada
praticabile per riportare la pace in Iraq". (Ansa)

Iraq. Pecoraro: bene piano di pace, ma preveda ritiro

“La richiesta di ritirare le truppe non è alternativa o in contrasto con un
piano di pace. Questa è anche la posizione assunta in sede internazionale
da parte di Francia, Spagna e Germania: nessuna pace è credibile se non
prevede la fine dell’occupazione militare”. Lo ha dichiarato il Presidente
dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “Proprio la nostra ferma richiesta
continua Pecoraro Scanio- sul ritiro delle truppe e la condanna di questa
folle guerra preventiva sono una forma di pressione indispensabile perché
gli occupanti riconoscano la necessità di avviare un processo di pace”. “Le
iniziative parlamentari per il cessate il fuoco ed il ritiro delle truppe
conclude il leader del Sole che Ride- sono utili affinché il Governo avvii
iniziative reali per un piano di pace e nessuno pensa che il solo ritiro
sia l’unico fattore di pacificazione”.

Riforme. Pecoraro: bene Casini, Cdl non sfasci istituzioni

“Da Casini parole di buon senso, la Cdl lo ascolti e non perseveri
nell’intento di sfasciare le istituzioni cedendo al ricatto leghista”. Lo
ha dichiarato il Presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. “Le riforme
costituzionali continua Alfonso Pecoraro Scanio- sono materia troppo
delicata per permettere che interessi particolari demoliscano l’impianto
istituzionale del Paese. La Cdl stia attenta, rifletta e faccia un passo
indietro perché rischia di spaccare l’unità nazionale e di paralizzare le
istituzioni”. “Le opposizioni unite conclude il leader del Sole che Ride-
rigettino questo mostro giuridico, bocciato da tutti i costituzionalisti e
promuovano in tutte le sedi iniziative per sensibilizzare l’opinione
pubblica. La partecipazione di tutti i leader dell’opposizione al meeting
Salviamo la Costituzione è un segnale importante”.

Riforme. Cento: condivisibile Ciampi, centro destra si fermi

“Le parole del presidente della Repubblica Ciampi sulla riforma
costituzionale federalista sono condivisibili e rappresentano un appello
anche al Parlamento affinché si eviti di insistere su una strada che
rischia di portare il Paese nel caos istituzionale e costituzionale ­ ha
dichiarato Il deputato Verde Paolo cento, coordinatore della segreteria di
Presidenza dei Verdi. D’altra parte i costi di questa devolution in salsa
nazional-leghista non possono essere considerati come un fatto secondario
per gli effetti che avranno non solo nella vita istituzionale ma anche per
le tasche degli italiani. Questa riforma voluta dal ministro Calderoni è
incostituzionale. Il centro destra si fermi finché è tempo altrimenti ci
penseranno gli elettori con il referendum”.

Immigrazione. Zanella: smantellare i cpt esistenti altro che crearne di nuovi

“I Cpt, come i centri di prima accoglienza per l’identificazione dei
richiedenti asilo sono di fatto luoghi dove si applica la detenzione
amministrativa in spregio alla Costituzione e ai diritti umani elementari”
lo ha dichiarato la deputata Verde Luana Zanella commentando le
dichiarazioni del governatore Galan sui Cpt. “Il problema quindi ­ afferma
la deputata Verde - è di smantellare quelli esistenti e abrogare la
legislazione che li prevede e non di aprire il dibattito su dove come e
quando crearne di nuovi nella nostra regione”.

Immigrazione. Cento: sospendere ponte aereo Lampedusa-Libia

"Il ministro Pisanu sta determinando con la decisione del rimpatrio
immediato degli immigrati sbarcati a Lampedusa e deportati in Libia un vero
e proprio caso internazionale in cui l'Italia si sta rendendo responsabile
della violazione dei diritti fondamentali dei migranti". Lo afferma il
Verde Paolo Cento, osservando che "i clandestini che sono stati trasferiti
con il ponte aereo da Lampedusa alla Libia non hanno potuto richiedere né
l'accertamento della propria identità di provenienza, né effettuare
eventuali domande di asilo politico e le procedure utilizzate per il
rimpatrio si configurano come vere e proprie norme speciali mai discusse e
approvate dal Parlamento". "Siamo - sottolinea - di fronte a fatti
gravissimi che richiedono l'immediato richiamo del ministro degli Interni a
riferire in Parlamento al più presto e una vera e propria reazione
umanitaria capace di imporre l'immediata sospensione di queste procedure
speciali". (Ansa)

Immigrazione. Bulgarelli: Pisanu spieghi accordi con Libia

"Il ministro Pisanu dovrebbe spiegare la natura di questi fantomatici
accordi con la Libia che, visto la situazione esplosiva determinatasi a
Lampedusa e in altri punti di sbarco, non si capisce quali benefici
apporterebbero sulla questione dell'immigrazione". E' quanto ha dichiarato
in un comunicato il deputato dei Verdi, Mauro Bulgarelli commentando la
nuova ondata di sbarchi clandestini nel Canale di Sicilia. "La verità -
sostiene il parlamentare dei Verdi - è che il Governo pretende di arginare
con la repressione un fenomeno, quello dei flussi migratori, che è
alimentato senza sosta dalle guerre scatenate nel mondo dal liberismo. Non
è cancellando i diritti fondamentali degli individui e violando la
Costituzione - conclude Bulgarelli - che il problema dell'immigrazione può
essere risolto".(Ansa)

Famiglia. Zanella: Sestini cosa dici? Consultori aiuto per moltissime donne

"Critiche ingiuste, intollerabili soprattutto perché provengono da una
donna”. Luana Zanella, deputata Verde, esprime stupore e indignazione per
"la vera e propria bordata del sottosegretario Grazia Sestini contro i
consultori. Queste strutture sono state fonte di informazioni e sostegno
concreto per moltissime donne di tutte le età. La critica del loro operato
è ingiusta e preoccupante: suona infatti come una ulteriore copertura
ideologica alle piccone contro i servizi sociali. Il sottosegretario
Sestini dovrebbe ammetterlo, così ci confrontiamo direttamente sugli
obiettivi del suo Governo e non su opinioni non basate sulla realtà”.

Confindustria. Pecoraro: assurda nostalgia del nucleare

"Sorprende che anche il presidente di Confindustria si lasci andare a una
nostalgia del nucleare che é, ad oggi, l'energia più pericolosa e
antieconomica del pianeta". Lo afferma il presidente dei Verdi Alfonso
Pecoraro Scanio. "Confindustria guardi al futuro - aggiunge - l'Italia
dovrà sempre più investire sul solare, sull'idrogeno, sull'efficienza
energetica e sulle produzioni di grande qualità, non certo riciclare
tecnologie obsolete". "Montezemolo, piuttosto si consulti con Pistorio e
Rubbia - sottolinea Pecoraro - per conoscere i grandi passi avanti fatti
dalla ricerca sull'energia solare". "E' condivisibile - conclude - la
richiesta di un maggior dialogo sociale e la impietosa critica alla legge
Bossi-Fini, che dimostrano uno sganciamento da una linea di sostegno
acritico ai disastri del Governo Berlusconi". (Ansa)

Legge “mancia”. Verdi chiederanno di non calendarizzarla

Luana Zanella, coordinatrice dei deputati Verdi, rende noto che chiederà al
presidente del Gruppo Misto, Marco Boato, di opporsi in sede di Conferenza
dei Capigruppo alla calendarizzazione della cosiddetta legge 'mancia'. “Non
ci è piaciuto affatto il tentato blitz su una proposta di legge che sa
molto di clientelismo, perché prevede una distribuzione a pioggia di soldi
per finanziare progetti al di fuori di ogni programmazione e coinvolgimento
degli enti locali e delle Regioni interessate, il tutto a discrezionalita'
di alcuni parlamentari. Noi Verdi non vogliamo contribuire ad approvare una
legge di cui il paese proprio non ha bisogno”.

Uranio. Verdi a governo:dov'e' monitoraggio su truppe Balcani?

Il deputato dei Verdi Mauro Bulgarelli ha presentato un'interrogazione
parlamentare al ministro della salute e a quello della difesa in merito al
monitoraggio del personale civile e militare che ha partecipato negli anni
scorsi alle missioni nei Balcani. "L'accordo del 30 maggio 2002 tra governo
e regioni- spiega il deputato dei Verdi- stabiliva il monitoraggio
sanitario su tutti gli italiani, soldati e civili, che avevano operato
nelle zone di guerra dei Balcani negli anni scorsi" a tutt'oggi pero' tale
monitoraggio, segnala Bulgarelli, "non solo non e' iniziato ma non e' stato
neppure determinato il numero dei soggetti destinatari dell'indagine, in
particolare i civili". Fatto "non meno grave e per certi versi
paradossale", continua Bulgarelli e' che gran parte delle regioni, "in
particolare quelle dalle quali proviene la maggior parte dei soldati da
monitorare", malgrado abbiano firmato l'accordo, "non ha ancora predisposto
le strutture sanitarie che dovrebbero effettuare lo screening". Tali dati,
sottolinea l'esponente del sole che ride, "sono contenuti nella 'prima
relazione al parlamento sullo stato di salute del personale militare e
civile italiano impiegato nei territori della ex Jugoslavia", predisposta
dall'apposito comitato scientifico composto da rappresentanti dei ministeri
della difesa e della salute, delle regioni e province autonome e
dell'istituto superiore di sanita', che, segnala Bulgarelli, "nella sua
prima uscita pubblica non ha nascosto la gravita' della situazione". Alla
luce dei fatti che ha esposto, e che lo hanno portato a porre domande al
ministro della salute della difesa, Bulgarelli spiega: "nell'interrogazione
chiedo se sia logico delegare alle regioni la segnalazione dei soggetti
militari e civili da sottoporre a monitoraggio, e se non sarebbe piu'
opportuno che di tale compito si facesse carico il ministero della difesa e
quello della salute". Inoltre, conclude il deputato del sole che ride,
nell'interrogazione si chiede anche "per quale ragione il comitato
scientifico afferma di stare approntando 'uno studio epidemiologico ad
hoc', se negli anni scorsi e' stato a piu' riprese affermato da parte del
ministro della salute che lo studio epidemiologico era stato fatto e che in
base alle risultanze la patologie riscontrate ai nostri militari non erano
da ritenersi collegate all'uranio". (Dire)

UE. Frassoni: commissario László Kovács decisamente inadatto per l'Energia

Commentando l'audizione dell'ungherese László Kovács, Commissario designato
per l'Energia, Monica Frassoni, Presidente dei Verdi/ALE al Parlamento
europeo, ha affermato: "l'audizione di László Kovács si è rivelata un vero
e proprio insulto all'intelligenza del Parlamento. E' incredibile che egli
abbia pensato di presentarsi così impreparato alle domande della
commissione ITRE (industria, ricerca, energia). Le sue risposte tradiscono
un'assoluta mancanza di visione in fatto di politica energetica europea,
nonché una triste ignoranza dei concetti base in materia di tecnologie
dell'energia." "Vista la sua "performance", non è difficile immaginare che
Kovács diventerà un burattino nelle mani delle lobby del nucleare e del
carbone." "Quando il prezzo del petrolio supera i 50 dollari al barile e
gli uragani provocati dal surriscaldamento uccidono più di 1500 persone in
un mese, c'è bisogno di un Commissario per l'Energia con una visione chiara
ed in grado di puntare alla messa in atto di una politica energetica
sostenibile. Kovács non mi sembra la persona giusta per questo incarico."

Bio domenica. Moruzzi: serve urgentemente una politica di tutela delle
produzioni nazionali

Durante la Biodomenica, che ha l'obiettivo di favorire l'incontro tra il
mondo agricolo e i cittadini/consumatori e di creare con loro un movimento
d’opinione in grado di orientare il mercato e le istituzioni, il
responsabile nazionale agricoltura dei Verdi e capogruppo in Consiglio
regionale delle Marche Marco Moruzzi, ha dichiarato: L’Italia è il leader
del biologico, sia come superficie agricola coltivata con metodi naturali
sia per numero degli operatori. I consumatori continuano ad apprezzare
sempre di più i prodotti da agricoltura biologica (+10%), purtroppo è in
diminuzione il numero delle aziende biologiche ed aumentano le importazioni
di prodotti bio dall’estero. Serve urgentemente una politica che tuteli il
biologico nazionale che consenta al consumatore di riconoscere la
provenienza dei prodotti. Oggi è una giornata importante è l'occasione per
promuovere il consumo di prodotti sicuri e di qualità, legati al
territorio, alla sua cultura e alle sue tradizioni e per far conoscere ai
consumatori le tecniche produttive e le pratiche agronomiche
ecocompatibili. Bene fa l’AIAB, la Coldiretti e il team dei promotori, ha
richiamare l’attenzione su questo importante settore, il biologico ha delle
possibilità di crescita ben oltre i risultati raggiunti, è fondamentale per
la tutela dei consumatori e dell’ambiente.

Milano. Baruffi: 4 proposte di indirizzo per un nuovo piano del traffico

“Le ultime polemiche sulla questione del traffico a Milano rafforzano la
richiesta di rinuncia ai poteri straordinari da parte del Sindaco, già
avanzata dai Verdi e da altre forze dell'opposizione nello scorso mese di
luglio­ ha dichiarato il consigliere comunale verde Maurizio Baruffi. Il
decreto della Presidenza del Consiglio che garantisce al Sindaco Albertini
i poteri straordinari sul traffico scade il 31 dicembre prossimo. E'
necessario che in consiglio comunale vengano formalizzate dunque le
posizioni assunte dalle forze politiche di maggioranza in queste ultime
ore, sottoscrivendo la proposta già avanzata dalle opposizioni perché
Milano rinunci a un rinnovo dei poteri commissariali e perché venga
riformulato il Piano Urbano del Traffico. Inoltre è opportuno ricordare che
il Piano Urbano del Traffico è stato approvato nell'autunno del 2003 senza
alcun passaggio in Consiglio Comunale, utilizzando i poteri commissariali.
Lo stesso iter ha seguito l'aggiornamento del Piano Urbano dei Parcheggi
che tante polemiche e proteste ha suscitato in città. Il Consiglio Comunale
non discute più, con potere decisionale, di questioni relative al traffico
e alla mobilità a Milano da troppi anni e questa sospensione del percorso
democratico di formazione delle decisioni non ha portato alcun risultato
positivo. Nel merito le proposte dei Verdi sono le seguenti: 1)
rafforzamento del trasporto pubblico di superficie, in particolare nelle
zone periferiche delle città, con la creazione di nuove corsie riservate
per i mezzi pubblici. ATM segue da troppo tempo una politica autonoma che
punta all'utile di bilancio senza prendere in considerazione il livello dei
servizi offerti alla cittadinanza; nel centro storico deve essere previsto
l'utilizzo di minibus elettrici in aggiunta alle linee già esistenti; 2)
rinuncia al progetto di canalizzazione del traffico sui Bastioni e alla
realizzazione dei posteggi sotterranei a rotazione previsti nel centro
storico e lungo l'anello delle Mura Spagnole; si riapra al contrario la
discussione sulla chiusura al traffico privato del centro fino ai Bastioni
con un sistema di accesso attraverso i varchi controllati elettronicamente;
3) avvio di un piano della ciclabilità urbana per rendere più praticabili
le strade milanesi per le due ruote, anche attraverso la distribuzione di
biciclette a noleggio nei parcheggi di interscambio alle porte della città;
4) realizzazione dei parcheggi per residenti previsti, solo dove questo non
comprometta i giardini di quartiere.”

Friuli VG. Depistati i segugi da caccia con ferormoni artificiali

I Verdi e il coordinamento animalista-ecologista del Friuli Venezia Giulia
hanno dato luogo ieri alla prima azione di protesta e di disturbo alla
cruenta e dannosa pratica venatoria delle caccia con il segugio. “Alle 6 e
30 di ieri mattina una trentina di attivisti dei Verdi del Friuli Venezia
Giulia e del Coordinamento Animalista - Ecologista hanno sparso ferormoni
canini artificiali lungo la pista forestale che atraversa il bosco in
località Ponte Vittorio, nei pressi di Tarpana ­ hanno dichiarato Maurizio
Rozza Coordinamento dei Verdi del Friuli Venezia Giulia Responsabile
ambiente e territorio e Chiara Bernardoni resp.tutela animali del
Coordinamento dei Verdi del Friuli Venezia Giulia -resp.Coordinamento
Animalista Ecologista del Friuli Venezia Giulia. Risultato: i segugi,
anziché dedicasi all'inseguimento dei cervi e dei caprioli hanno
scondinzolato felicemente eccitati sulle piste "amorose" approntate ed i
cacciatori conseguentemente non hanno sparato un solo colpo. L'effetto
sorpresa della manifestazione è stato in parte vanificato da una "talpa",
prontamente smascherata grazie ai collegamenti sul territorio, che aveva
divulgato nella serata di ieri i dettagli della manifestazione, noti solo
alla Questura di Udine. La protesta segue i gravi fatti di sangue di
domenica scorsa, nei quali una persona ha perso la vita ed un cucciolo di
capriolo con il ventre squarciato da una pallottola è arrivato seguito dai
segugi proprio fino al paese di Taipana. La pratica anacronistica, crudele
e pericolosa della caccia con il segugio viene svolta con armi di grosso
calibro e l'ausilio di decine di cani che "rastrellano" ogni forma vivente
anche nelle zone protette dalla comunità europea (Siti di Importanza
Comunitaria) , dove le norme vieterebbero lo svolgimento di attività che
turbino gli ecosistemi. Proteste per i danni derivanti dall'esercizio di
tale caccia sono pervenute nel corso degli anni anche dalla Slovenia, dove
i cani sconfinati hanno ucciso decine di pecore e danneggiato gli
ecosistemi. Le iniziative proseguiranno - e saranno perfezionate - fino a
quando il Presidente della Regione Riccardo Illy non deciderà di imporre il
rispetto delle Leggi e delle più elementari norme di sicurezza, vietando la
caccia con i segugi nel Friuli Venezia Giulia. Se Illy non si adeguerà, i
Verdi ed il Coordinamento presenteranno un esposto alla Commissione
Europea, che andrà ad aggiungersi alla sentenza già pronunciata dalla Corte
di Giustizia delle Comunità nella medesima materia.

Nato. Verdi: inopportuna assemblea a Venezia

Pollice verso all'assemblea parlamentare della Nato a Venezia, prevista per
novembre, da parte dei Verdi che considerano tale scelta "inopportuna". Il
fronte del no è rappresentato da Gianfranco Bettin, Beppe Caccia, Flavio
Dal Corso e Sandro Bergantin, preoccupati anche dall'arrivo di oltre
cinquemila agenti delle forze dell'ordine e di reparti speciali. "Noi -
rilevano - non ci stiamo al War game: convinti come siamo della necessità
di rifiutare la guerra come strumento per affrontare le controversie sullo
scenario globale, tanto meno siamo disposti ad accettare la sua messa in
scena nella nostra città". "C'é un abisso - sostengono gli esponenti dei
Verdi - tra quanto si sta preparando in novembre e il ruolo svolto da
Venezia per la pace, il dialogo tra popoli e culture, la cooperazione
internazionale". Sui temi della pace e della guerra, spiegano i firmatari
della nota "non si possono tenere atteggiamenti ambigui o schizofrenici:
nessuno contesta la legittimità a riunirsi di un organismo parlamentare,
dal ruolo poco meno che consultivo, quanto l'opportunità che in questo
momento, così tragicamente segnato da un clima generale di guerra,
l'assemblea Nato si svolga a Venezia, mettendo l'intera città in stato
d'assedio".(Ansa)

Cites. Greenpeace: commercio di ramino, oranghi a rischio

Si è aperto sabato scorso il XIII vertice della Convenzione di Washington
sul commercio delle specie protette (CITES) e Greenpeace ricorda ai
delegati la sfida sul futuro delle forme di vita del pianeta. "Una delle
principali minacce agli oceani e alle foreste del pianeta è rappresentata
da un commercio privo di regole" ha commentato Sergio Baffoni, di
Greenpeace. "I governi riuniti a Bangkok devono riconoscere che la CITES
rappresenta uno strumento essenziale per fermare il traffico illegale di
piante e animali, e devono mettere in atto strumenti per impedire che il
commercio rappresenti una minaccia alla loro esistenza futura". Greenpeace
chiede ai governi di assicurare la protezione a specie di alto valore
commerciale, come il ramino. Questo legname, che è molto impiegato nella
fabbricazione di cornici, battiscopa, coprifili, ma anche mobili,
giocattoli e articoli tecnici, viene estratto illegalmente in Indonesia,
perfino in parchi nazionali come quello del Tanjung Puting, che ospita una
delle ultime colonie di oranghi, specie che potrebbe estinguersi nel giro
di pochi decenni. Il ramino tagliato illegalmente in Indonesia viene
massicciamente esportato in Malesia e re-immesso nel circuito commerciale
internazionale. L'Italia è un grande importatore di ramino, consumandone
tra i 25 e i 30.000 metri cubi l'anno, circa quanto l'intera produzione
mondiale legale di questo legno. Questo dato lascia diversi dubbi
sull’origine interamente legale del ramino consumato in Italia. Fra le
specie animali a rischio, Greenpeace chiede inoltre la protezione della
balenottera minore (Balaenoptera Acutorostrata), il delfino di Irrawaddy
(Orcaella Brevirostris), lo squalo bianco (Carcharodon Carcharias) e il
pesce Napoleone (Cheilinus Undulates), tutti minacciati dalla domanda
commerciale sui mercati internazionali. La Convenzione CITES ha lo scopo di
regolare il commercio internazionale delle specie minacciate. L'inclusione
di animali e piante nelle sue Appendici implica l'adozione di misure
restrittive e di seri controlli sul traffico internazionale delle specie
interessate. In particolare, l'Appendice I esclude ogni commercio, tranne
in particolari circostanze, l'Appendice II lo consente in forme
strettamente regolamentate, basate su singoli permessi di esportazione da
verificare alle frontiere.

Cites. Lav: stati macellai, pellicciai e balenieri si contenderanno la vita
di animali e piante rari

Dal 2 al 14 ottobre, i rappresentanti di 166 Paesi aderenti alla
Convenzione di Washington sul commercio di flora e fauna minacciate di
estinzione (Cites), riuniti a Bangkok, decideranno le sorti di alcuni
milioni di animali. La Convenzione di Washington, contrariamente a quanto
spesso viene reso noto, non è una legge che protegge gli animali, bensì
salvaguarda le specie di appartenenza (tra mille difficoltà ed impedimenti
burocratici) ma solo se in via di estinzione, ignorando questioni
riguardanti il benessere animale e le specie comuni, o non in via di
estinzione. Le specie considerate dalla Convenzione di Washington sono
elencate in tre Appendici: l’appendice I include le specie che godono del
massimo grado di protezione, perché a forte rischio di estinzione:
comprende appena 600 specie animali e 300 vegetali. Di queste specie
possono essere commerciati solo gli animali nati in cattività, o i vegetali
coltivati. L’appendice II consta di circa 4100 specie animali e 28.000
vegetali: possono essere cacciati, catturati e commerciati, ma all’interno
di quote prestabilite e con una particolare certificazione, purtroppo
troppo facilmente falsificabile. Vi sono poi circa 290 specie incluse
nell’appendice III, che raggruppa le specie per cui singoli stati membri
della Convenzione applicano particolari restrizioni. A Bangkok i
rappresentanti governativi dovranno esaminare una trentina di proposte di
modifica delle Appendici, tra cui quelle di governi “macellai”, “balenieri”
e “pellicciai” che hanno, spesso, come unico committente i ricchi paesi
europei, nord americani ed asiatici. “L’unica soluzione per salvaguardare
gli animali selvatici, è il bando di ogni commercio di animali vivi, così
come di parti di essi come trofei, pelli, ossa. Non è realistico pensare ad
elenchi di animali più o meno in pericolo di estinzione, stabilendo quote
di cattura che dovrebbero, nelle intenzioni di chi le stima, garantire
comunque la sopravvivenza della specie ­ dichiara Giovanni Guadagna,
responsabile LAV Settore Animali Esotici ­ Troppo spesso il commercio
legale serve da schermo a quello illegale, e ignorarlo significa condannare
numerose specie animali, e vegetali, selvatiche all’estinzione. Ecco alcune
delle proposte di modifica degli elenchi della Convenzione: Papa della
Lousiana o Settecolori. Si tratta di un grazioso passeriforme che, come fa
intuire uno dei suoi nomi comuni, si presenta molto colorato. Finora la
specie non era inserita nella Convenzione, ma le decine di migliaia di
individui catturati per riempire le voliere europee, hanno ridotto le
popolazioni naturali del 55% in appena 30 anni. Rappresenta il migliore
esempio di come la legislazione internazionale intervenga solo nel caso di
pericolo di estinzione. A Bangkok i rappresentanti di Stati Uniti e Messico
chiederanno di inserirlo in Appendice II, consentendone quindi la cattura
entro quote stabilite, e la morte a milioni durante il trasporto o nelle
gabbie europee e nord americane, Italia compresa. Solo se continuerà a
scendere numericamente potrebbe essere inserito in Appendice I, ed allora
il commercio sarà bandito (salvo che per quelli nati in cattività).
Coccodrilli ed alligatori. Attualmente si trovano in Appendice I ma Cuba,
Namibia e Zambia, che ha una quota del 4% degli animali selvatici
(corrispondenti a 548 animali su 13.702 - dati censimento: 2003) e la cui
specie locale è in Appendice II e oggetto, con quelli allevati, di un
fiorente commercio di carne, oltre che ad esemplari vivi, impagliati
(interi o parti di essi) e pellame, vorrebbero che Coccodrilli ed
Alligatori fossero inseriti in Appendice II. Ciò agevolerebbe non solo la
caccia di quelli selvatici, ma anche l’esportazione di quelli allevati per
l’industria di lavorazione delle pelli, di cui l’Italia è tra i maggiori
importatori mondiali. Lince. Gli Stati Uniti vorrebbero che fosse eliminata
dalla Cites, annullando quel minimo grado di protezione (garantito
dall’appendice II in cui è attualmente inserita) che fino ad oggi ha
consentito a Canada Stati Uniti e Messico di catturare in soli 5 anni
qualcosa come 120.000 linci, una parte delle quali destinata anche
all’industria della pellicceria italiana. Rinoceronte bianco. Oggi è in
Appendice I ma lo Swaziland vorrebbe che la specie fosse declassata
all’appendice II, così da avere una quota di animali selvatici da catturare
ed inviare a zoo e circhi del mondo. Peccato che nel 1965 il paese africano
avesse dovuto trasferire sul suo territorio 61 animali, dal momento che
erano totalmente estinti. Oggi secondo il governo dello Swaziland sono
abbastanza per considerare di ricominciarne la caccia per poi esportarne il
prezioso corno o gli animali vivi! Balenottera Rostrata. Norvegia e
Giappone, sulla base di appena 200.000 individui ancora presenti nei mari,
vorrebbero che fosse trasferita dall’appendice I all’appendice II, al fine
di ottenere le preziose quote da cacciare scavalcando il divieto di caccia
esistente fin dal 1980. Elefante africano. Le richieste di mantenere la
specie in Appendice II (e quindi ottenere quote di prelievo di animali o
parti di essi) arrivano tutte da paesi che lucrano sugli introiti del
traffico di avorio. L’autorizzazione al commercio di avorio legale di fatto
crea una facile copertura per quello illegale, enormemente aumentato da
quando, nel 2002 a Santiago del Cile, gli Stati aderenti alla Convenzione
di Washington negarono la massima protezione all’elefante africano, con
molte polemiche sul mai chiarito voto a favore del mantenimento in
Appendice II della specie espresso dall’Italia, che importa notevoli
quantità di avorio “legale”. Leopardi. In Sud Africa è già consentita la
caccia al grande felino, per trofei e pelli di cui molti cacciatori
italiani fanno vanto, ma i 75 animali cacciati all’anno non bastano più,
per cui il Governo sudafricano chiederà il raddoppio delle quote
cacciabili: 150 animali ogni anno per soddisfare un discutibile spirito
d’avventura! Leone africano. Il traffico internazionale di trofei è il
principale motivo di riduzione del leone africano. Per questo il Kenya
propone di trasferirlo dall’appendice II alla I, vietandone di fatto la
caccia. Nel 1996 erano stimati, in tutta l’Africa, da un minimo di 30.000
ad un massimo di 100.000 leoni, ridotti nel 2004 ad un massimo di 30.000
leoni! A fronte di un declino del 70% del numero massimo di animali
stimati, il numero dei trofei è diminuito del solo 15,7%: solo per il
commercio legalmente certificato si è passati dai 613 animali del 1996 ai
517 nel 2002. Del leone si commerciano pelli, crani ed altre ossa e perfino
esemplari vivi (di cui alcuni arrivano anche in Italia)

Biodiversità. Il Wwf avverte: a rischio le specie asiatiche

Sfruttamento eccessivo e commercio incontrollato stanno saccheggiando
foreste, fiumi e mari dell'Asia. L'allarme viene lanciato dal Wwf in
occasione della 13ma conferenza delle parti della Cites (convenzione sul
commercio internazionale delle specie di flora e fauna selvatiche
minacciate d'estinzione) che si terra’ fino al 14 ottobre a Bangkok, in
Thailandia. E' la prima volta che una riunione Cites si svolge nel sudest
asiatico, e secondo il Wwf, tre specie del continente (il ramino, un albero
tropicale; il pesce napoleone, un pesce gigante delle barriere coralline e
l'orcella o delfino dell'Irrawaddy) sono in grave pericolo di estinzione se
continua l'attuale tendenza di commercio. Il taglio illegale del ramino e
l'elevata domanda mondiale di questo legno, usato per finestre e cornici,
spiega l'associazione del panda, destano gravi preoccupazioni per il futuro
della specie se la situazione non verra' regolata al piu' presto. Il Wwf
sottolinea che non solo il ramino diventa sempre piu' raro, ma che i tagli
illegali mettono a rischio altre specie gia' in pericolo di estinzione (ad
esempio le tigri e gli oranghi, che vivono nelle foreste in cui cresce il
ramino). "L'Italia in questo commercio ha una responsabilita' non
indifferente- afferma Massimiliano Rocco, responsabile del programma specie
e traffic del Wwf Italia, presente a Bangkok- il nostro paese e' difatti
uno dei piu' grandi importatori di ramino al mondo e poco finora abbiamo
fatto per contribuire alla creazione di un sistema di gestione e
certificazione di questo commercio". La riunione cites, spiega rocco, puo'
essere una occasione per attivare finalmente il nostro paese in un
programma di gestione sostenibile con quei paesi esportatori come Indonesia
e Malesia. Ma anche altre specie sono minacciate dall'eccessivo
sfruttamento. La pesca illegale, soprattutto con il cianuro, minaccia la
sopravvivenza del pesce napoleone, di cui sono molto ricercate le labbra
carnose nella cucina orientale. Il Wwf teme che questo pesce, catturato
spesso molto giovane, possa presto sparire da alcune aree se non si
provvede a regolamentarne il commercio. Nel caso dell'orcella, un
delfinide, la specie e' probabilmente destinata a estinguersi se ne viene
autorizzato il commercio, anche molto limitato. La maggiore minaccia alla
sua sopravvivenza viene dalle reti da pesca e dalle ferite causate dalla
pesca con la dinamite. Ma anche l'utilizzo in zoo e delfinari contribuisce
al loro declino in natura. Il delfino e' un animale molto popolare in Asia:
attualmente esistono ottanta delfinari in almeno nove paesi dell'area. Il
Wwf chiedi a tutti i governi che partecipano alla Cites di agire
immediatamente, di votare per una regolamentazione del commercio del ramino
e del pesce napoleone, e di proibire il commercio dell'orcella. Il sudest
asiatico e' uno dei punti chiave del commercio legale o illegale di oltre
350 milioni di piante e animali selvatici ogni anno, con un giro d'affari
internazionale di vari miliardi di dollari. Wwf e Traffic stanno lavorando
con dieci membri dell'organismo economico Asean (association of south east
asian nations) per meglio controllare e regolamentare - per la prima volta
- il commercio nella regione. (Dire)

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