Autor: siempre@virgilio.it Data: Assumpte: [Lecce-sf] Messaggio finale della Carovana "Vita Piena per Tutti"
Messaggio finale della Carovana: lavoro di scrittura collettiva dei Carovanieri.
Nola 19 settembre 2004
La Carovana è l'antica forma del pellegrinaggio
L?antica forma del pellegrinaggio è oggi la carovana, una piccola comunità
itinerante alla ricerca di una vita piena per tutti, alimentata da una spiritualità
incarnata. E? una comunità pellegrina e itinerante che incontra le persone,
uscendo dai propri luoghi con sguardo da pellegrini, e come tali vivendo
sulle strade del mondo, dove si impara a vivere camminando con i poveri.
Insieme a loro si diventa popolo che si abbandona con verità all?avventura
della vita, grazie all?abbandono delle proprie certezze in Dio. E' quindi
il percorso di una vita donata. Perciò essere in carovana è una condizione
interiore dell?animo, non un semplice spostamento geografico.
La Carovana è comunità
Questo è il cammino che incontra l'altro: un incontro con la gente in movimento,
stando sulla strada, perché c?è il desiderio di incontrare e lasciarsi incontrare.
E' fare strada insieme per recuperare l?incontro e lasciarsi trasformare
da questo.
La carovana è comunità che camminando insieme cerca di incontrare le persone
e concretizzare nuovi stili di vita, attraverso il calore dei compagni di
strada e la meraviglia dell?imprevisto.
La Carovana è stile di vita
La Carovana è una spiritualità uno stile di vita, grazie all?essenzialità
del viaggio. E' essere i primi a mettersi in viaggio, in cammino, tra le
gente, nella vita, sulla strada. Perciò prima di partire e mettersi in cammino
è importante imparare a conoscersi. Solo così si può ascoltare e dialogare
anche con la base, ci si può mettere in ascolto e al loro servizio, interagendo
dal basso ed entrando in dialogo con la realtà.
La Carovana è camminare insieme
La Carovana è camminare insieme. Siamo persone che, anche con idee diverse,
percorrono un cammino comune, mettendosi insieme per unire la vita, ricevendo
gli uni dagli altri la forza per non tacere. Siamo piccole comunità che
si mettono in cammino andando incontro alle realtà locali, da loro lasciandosi
accogliere a tavola per mangiare assieme. Insomma, vivendo e testimoniando
lo spirito comunitario, assieme camminiamo, in movimento verso gli altri
per incontrarli e ascoltarli. Senza risparmiare le energie e rispettando
noi stessi e i nostri tempi, percorriamo le strade dei Sud per creare ponti,
fare unione di impegni e per essere comunità di condivisione e costruzione.
CHIESA ATTIVA
Basta con le parole!
Crediamo e vogliamo essere chiesa in azione e farci interlocutori consapevoli
della chiesa istituzionale, risvegliare le coscienze ed essere chiesa scomoda.
Vogliamo essere chiesa incarnata, audace, radicale e rivoluzionaria, aperta
al mondo, attenta all?uomo e alla nostra storia. Vogliamo ripartire dal
Vangelo con l?impegno ad essere definitivamente dalla parte del Vangelo
con radicalità, ?senza se e senza ma?, senza formalismi e strategico controllo
dei popoli.
Vogliamo essere Chiesa capace di occuparci della politica, dell?economia
e della finanza, lavorando per la giustizia e il bene comune. Vogliamo essere
Chiesa impegnata nell?ascolto della realtà locale, aperta all?annuncio e
alla denuncia, punto fermo per tutti; che lavora, collabora e dialoga con
tutti, capace di riconoscere i doni di tutti creando corresponsabilità,
dando testimonianza ed essendo luce di guida per migliorare e rafforzare
la speranza di vita.
Non suonare le campane, suonare i campanelli!
Il Vangelo è fonte di vita solo se è ascoltato e vissuto in una comunità
vibrante di vita, viva, che, infiammata, accende gli altri in un incontro
di speranza.
Desideriamo essere una chiesa che accoglie e si sporca le mani in mezzo
ai poveri. ?Va? vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e poi seguimi?.
Vogliamo che sia preso alla lettera dalla Chiesa; una chiesa capace di denunciare
e sporcarsi le mani con i poveri, di dare loro ascolto, abitando le situazioni
di marginalità; una chiesa povera fondata sulla gratuità e la provvidenza;
una chiesa amante di Gesù, che non si limiti alle quattro mura ma esca per
strada per incontrare ed amare, coinvolta nella vita del popolo. Siamo popolo
di Dio che vuole ritornare a suonare i campanelli, piuttosto che le campane.
Dolcemente accompagnati dall?amore del Padre
Volgiamo essere chiesa che favorisca la centralità dell?individuo attraverso
la ministerialità del laicato, promuovendo e operando una valorizzazione
piena dei laici, formandoli e responsabilizzandoli nella diversità dei carismi
con una loro rinnovata importanza.
Piazze, strade, osterie: vogliamo che l?uomo ritorni al centro del pensiero
della chiesa, come creatura amata, voluta e dolcemente accompagnata dall?amore
del Padre. Vogliamo essere chiesa presente per realizzare il sogno di Dio,
chiesa più vicina alla gente che con lei cammina operando tramite la spinta
dal basso, capace di leggere i segni dei tempi e di dare cuore alla profezia
come avvocata dell'umanità.
COMUNIC-AZIONE DI STRADA
Camminare nelle scarpe dell'altro
Vogliamo vivere dal basso la scelta degli ultimi, scendendo in piazza al
?piano terra?. Ci sentiamo in continua ricerca di noi stessi e degli altri,
"giocando" in strada, riscoprendoci piccoli, come i poveri, e imparando
da loro il perdono. Nell'unione degli impegni dei singoli, camminiamo, osserviamo,
creiamo relazione, ci avviciniamo ai poveri e percorriamo la strada di un'azione
vera per accogliere e lasciarsi accogliere. Urge trovare un linguaggio comune
per condividere con i poveri, un agire unico, nato dall'unione delle vite
di tutti, per parlare una lingua nuova, la lingua dell'amore verso i fratelli
più piccoli e gli ultimi. Anche un passante merita attenzione, solo così
si può andare verso l'altro nel luogo in cui vive, camminare nelle sue scarpe
e comunicare tutto il nostro essere. Siamo certi che ci faranno male i piedi
in questa azione di condivisione continua.
Abbracciare l'altro
La vera comunicazione è reciprocità, cambiamento interiore, generazione
creativa. E' relazione empatica di creatività per tutti, ma soprattutto
per gli emarginati e per quelli che "non ci piacciono". E' camminare sapendosi
fermare anche a centro strada per nostro fratello. Dobbiamo ritornare ad
abbracciare l'altro, senza pregiudizi e guardandolo negli occhi per costruire
l'incontro.
Dialogare come comunità missionaria
La comunic-azione di strada e' un dialogare mettendoci in azione di strada
come comunità missionaria, abbandonando le certezze precostituite delle
nostre comunità per scendere dentro la storia in ascolto delle voci e contemplando
i volti tra il rumore e il caos. Vogliamo camminare insieme ascoltandoci,
entrando in sintonia, con la volontà di andare verso l'altro e aprirsi al
dialogo sincero. Comunichiamo solo ciò che noi stessi siamo, ascoltiamo
e incontriamo con la gente, a partire dallo straniero e dal povero.
Informazione Alternativa
La comunic-azione di strada e' informazione alternativa che pone l'accento
sulla strada, che cambia la vita in strada, raggiungendo tutti. Vogliamo
conoscere le realtà della strada incontrando le persone nei loro ambienti
quotidiani di vita. E' denuncia delle strutture di oppressione, dello strazio
di tutte le guerre, della vergogna dei Centri di Permanenza Temporanea,
della militarizzazione e dello scempio dell?ambiente (discariche, inceneritori,
termovalorizzatori). Così facendo la comunicazione potrà incidere in maniera
determinante anche sulla ignoranza delle istituzioni. Inoltre può rimettere
in discussione un sistema informativo che ?ci fa ballare tutti come topolini?.
E' necessario, perciò, ?essere presenti? per esprimere il proprio pensiero,
per agire insieme anche a chi e' lontano e far conoscere i bisogni più forti.
E' un cammino che coinvolge i più poveri. La comunic-azione di strada coinvolge
la gente lungo le sue stesse strade e la incoraggia stimolandola all'azione.
Riteniamo necessario interferire con i mass-media e trasformarci in soggetti
di contro-informazione "porta a porta"..