USI AIT ? UNIONE SINDACALE ITALIANA
SEGRETERIA NAZIONALE COLLEGIALE (sito:
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Dopo l?esito positivo della Festa/dibattito per INCONTROTEMPO II si è evidenziata
la necessità di un percorso comune del movimento, delle strutture del precariato
e del sindacalismo di base che avrà come momento importante di opposizione
alle politiche liberiste, di richiesta di un reddito universale con la giornata
di mobilitazione nazionale del 6 NOVEMBRE, con manifestazione a Roma.
Per andare avanti occorre però fare chiarezza, anche rispetto alle critiche
portate a parte del sindacalismo di base, proprio per questo motivo diffondiamo
a tutti la nostra denuncia pubblica contro il comportamento della CUB di
Milano, nella speranza che simili atteggiamenti finiscano una volta per
tutte proprio per andare avanti insieme pur nelle nostre diversità ed identità
DENUNCIAMO LA CUB MILANESE
La Segreteria Collegiale dell?Unione Sindacale Italiana denuncia il comportamento
della CUB di Milano che ha impedito che l?USI, come deciso nel Convegno
Europeo svoltosi a ottobre 2003 a Barcellona, partecipasse all?organizzazione
del Convegno del Sindacalismo Alternativo Europeo che si terrà a fine mese
di novembre a Milano.
La Cub di Milano sta cercando di egemonizzare il movimento sindacale italiano
ripetendo lo stesso errore che nel passato decennio ha fatto la CNT di Madrid,
che ? con metodi stalinisti ? è riuscita a sabotare la rinascita dell?AIT
(Associazione Internazionale dei Lavoratori) e di tutto il sindacalismo
rivoluzionario, opponendosi all?intervento unitario dell?USI che già dalla
metà degli anni ?90 aveva proposto l?allargamento dell?AIT a tutti i sindacati
alternativi e di base.
Oggi l?USI, denunciando quanto sta nuovamente avvenendo ad opera della CUB
milanese, rilancia la sua proposta di ?unità nella diversità? invitando
tutto il movimento antagonista, il sindacalismo di base a partecipare all?incontro
dando un segnale di reale autorganizzazione sindacale e sociale che si opponga
alle politiche liberiste ? guerrafondaie e di smantellamento dei diritti
di lavoratori e lavoratrici in tutta Europa e in tutto il mondo.
La Segreteria Collegiale del?USI ? eletta a maggio di quest?anno ? invita
ad un confronto pubblico TIBONI e LENOARDI massimi esponenti della CUB perchè
sia chiarito che i percorsi quando si iniziano insieme, si proseguono assieme
e con metodi e pratiche partecipati e condivisi, nell?ottica dello sviluppo
del sindacalismo autorganizzato e del protagonismo delle classi subalterne.
La Segreteria Collegiale dell?USI AIT
Allegato: DOCUMENTO FINALE
DEL CONVEGNO DI BARCELLONA 3-4-5 OTTOBRE 2003
Le organizzazioni sindacali seguenti ? E.S.K. (Paesi Baschi), C.U.B. (Italia),
C.N.T. (Francia), S.U. (Spagna), U.S.I. (Italia), S.U.D. (Francia), S.U.D.-S.P.
(Svizzera), C.G.T. (Spagna), Solidaires (Francia) hanno elaborato questo
documento che dovra? essere discusso ed approvato entro due mesi.
Le politiche economiche disegnate dalle istituzioni di Brettón Woods, il
fondo monetario internazionale, la Banca mondiale e la Organizzazione Mondiale
del Commercio sono quelli che condizionano e decidono le politiche sociali
e del lavoro in tutto il pianeta, sotto la ideologia del neoliberismo ad
oltranza, definito oggi con l?eufemismo totalitario di ?pensiero unico?.
L?Unione Europea nella sua propria concezione di fondazione rispecchia una
costruzione sovranazionale al servizio del capitale e capace di competere
con altre di caratteristiche simili nel mercato internazionale attraverso
le sue multinazionali; oggi ratificato nella proposta di costituzione europea.
Gli obbiettivi di queste politiche sono: prima liberalizzare e dopo privatizzare
i servizi pubblici, derogando alle regole e alle leggi esistenti ( diritto
del lavoro,diritti sindacali, difesa dell? ambiente, salute pubblica, educazione
pubblica, assistenza ai più diseredati, ecc.), normalmente con la compiacenza
e complicità degli stati.
Queste situazioni si ripetono dentro un contesto di globalizzazione e omogenizzazione
ideologica, della vita, del lavoro e della cultura.
Tutto questo schema di smantellamento della copertura sociale e di destrutturazione
del mercato del lavoro, si realizza in forma simile in ognuno dei differenti
paesi , seguendo cosi un medesimo schema:
? Liberalizzazione e privatizzazioni
? Flessibilità delle condizioni di lavoro
? Precarizzazione dei contratti di lavoro
? Tagli alla protezione sociale
? Deterioramento dei servizi pubblici
? Aumento degli infortuni sul lavoro
? Gestione privata del capitale pubblico
? Ridislocazione delle imprese
? Aumento della repressione e taglio delle libertà
? Mantenimento della discriminazione di genere.
Questi sono i principi fondanti della futura costituzione europea.
Ugualmente impongono un discorso sulla paura, con la scusa fabbricata sul
terrorismo internazionale, che giustifica guerra, invasioni di paesi ed
eliminazioni di popoli indigeni.
A sua volta il fenomeno della immigrazione si è trasformato in una realtà
indiscutibile dentro il mercato del lavoro europeo evidenziando tutta una
moltitudine di persone ogni volta più grande che formano parte delle prime
linee della precarietà lavorativa e sociale e che rendono economicamente
redditizi settori industriali e di servizi molto concreti in Europa, grazie
a condizioni di lavoro indegne e a condizioni di precarietà, emarginazione
e esclusione insostenibili,con la legittimazione di tali condizioni all?interno
del quadro di una politica e legislazione che condanna per tutta la vita
questa moltitudine alla impossibilità di regolarizzare la propria situazione
nella ?Fortezza Europa?.
Il ruolo collaborativo e di sottomissione del sindacalismo concertativo
e? conosciuto da tutti e tutte sia nelle imprese (contrattazione collettiva
con accettazione dei tagli del personale,..) come a livello nazionale (
accordi interconfederali vergognosi, riforme del lavoro, tagli alle pensioni,..)
o a livello sovranazionale (il trattato di Maastricht sostenuto dalla C.E.S.,
?)
Contro questa offensiva generalizzata del capitale, come è già avvenuto
in Spagna nel giugno 2002, in Francia nel maggio/giugno 2003, ed in Italia
pochi giorni fa, il 7 di novembre, le organizzazioni sindacali che hanno
firmato questo comunicato lanciano una chiamata alla mobilitazione dei lavoratori.