ovviamente e' parziale e non omnicomprensivo.
che chiunque ha voglia o lo ritenga necessario lo integri ampiamente
a vous
RIASSUNTO TAVOLI
* Universitari
Relativamente partecipato (roma, padova, milano) ma abbastanza positivo
Ci siamo dati come obiettivo prioritario intercettare la dimensione dei
ricercatori e dei precari del mondo universitario e non.
Rilanciamo quindi una riunione a ottobre qui a Roma insieme a un documento che
cerchi di allargare la partecipazione.
Niente di nuovo se non un ennesimo inizio di percorso che speriamo di vedere
crescere
* Precari dello spettacolo
E' andata bene rispetto all'anno scorso anche se si era pochi
Questo ha fatto si' che ci fosse bisogno di conoscersi un po' per iniziare un
percorso.
C'e' la necessita' di individuare dei punti comuni su cui impostare un percorso,
anche perche' le esperienze internazionali da cui siamo partiti (intermittenti)
sono basate su realta' completamente diversa (quella francese ad esempio
rispetto a quella italiana)
La necessita' di un reddito continuo, in un lavoro discontinuo e' stato un punto
di partenza, insieme alla consapevolezza di essere in molti.
L'esigenza di incrociare percorsi di altri lavoratori e' fondamentale anch'essa,
e per questo e' necessario iniziare a costruire una rete ancora tutta da venire.
Per costruire tutto questo vogliamo lanciare un secondo appuntamento per il 10
ottobre qui a roma, una data vicina, ma che cade in concomitanza con la
presentazione di una produzione di uno dei gruppi che ha partecipato e ci
sembrava importante che fosse in questa occasioen che tornassimo a vederci.
L'altro punto importante che abbiamo affrontato in 4 ore di assemblea sono stati
gli spazi, l'accessibilita' agli spazi e lo spazio come possibilita' di
alternativa all'impossibilita' di relazionarsi agli spazi ufficiali,
inacessibili a coloro che non sono gia' operatori affermati dello spettcolo, lo
spazio occupato come luogo di possibilita' di liberta' di espressione, dove
poter autoprodurre il proprio lavoro.
La sensazione era che anche negli spazi occupati non ci sia uno spazio effettivo
per la produzione culturale che non sia quella musicale, e quindi il desiderio
di investire nella possibilita' di allargare questi margini per la produzione di
saperi e cultura altra.
Per noi e' stato molto positivo rispetto all'anno scorso.
Prossimo appuntamento 10 ottobre ore 18.00 a strike
Presenti: diverse compagnie teatrali di roma; lavoratori dell'ambiente a titolo
individuale; persone che lavorano nelle occupazioni e che si sono soffermati
molto sulla questione spettacolo e intermittenza. Praticamente tutti da Roma.
* Saperi e precarieta'
Si sono toccati vari punti rispetto alle iniziative in atto (Reload, VPN
spinaceto). Si e' transitato anche per la questoine universitaria e dei
ricercatori. Non c'e' stato grande slancio se non una valutazione un po'
complessiva.
* Lotte e comunicazione
Difficile trovare una sintesi sufficiente vista anche la natura sperimentale del
tavolo.
Per chi ha pensato il tavolo, la discussoine segna un passaggio importante
perche' si e' esplicitato e chiarito che la comunicazione non e' un ambito
separato da quello piu' immediatamente e squisitamente politico.
Per noi questo era cruciale e quindi e' un dato cruciale.
Non e' un caso che la parola comunicazione sia ritornata parecchio nei giorni
successivi.
Sono venute fuori alcune proposte: da un lato l'idea di un bollettino che
mettesse in comunicazione le varie lotte di precari; si e' parlato delle
piattaforme condivise sulle quali ci aspettiamo che si avviino dei processi di
autoformazione; in piu' e' venuta fuori la proposta di una piattaforma on line
di raccordo su varie lotte precarie.
I piu' esperti nella materia di comunicazione sono stati a sentire per capire
quale fosse il livello della discussoine, per cui non ci sono state grandi
proposte. Non si voleva forzare la mano, ma andrebbe fatto un appello
metodologico.
La porzione centrale della discussione che poteva essere decisiva nel produrre
delle proposte concrete si e' persa in interventi sostanzialmente
autorappresentativi. Questo ha dato la possibilita' quantomeno di sgombrare il
campo da vecchi cliche' del tipo "da un lato i comunicatori e dall'altro chi fa
le lotte reali".
A questo punto prendiamo atto del passaggio e rilanciamo la discussione rispetto
ai prossimi passaggi e sperimentazioni
* Repressione e controllo sociale
Non si era in molti ma qualcosa di sensato e' uscito ugualmente. tre o quattro
ragionamenti sono stati fatti e altrettante proposte.
I ragionamenti sono stati quelli per cui precarieta' significa anche che i
nostri modi per uscirne sono spesso a cavallo tra legalita' e illegalita', e che
quindi l'elemento repressivo non svolge una funzione secondaria nella dimensione
della precarieta'
Un secondo ragionamento ha avuto a che fare con la dinamica del controllo, la
quale non e' solo quella squisitamente repressiva, ma quella che dispiega sul
territorio (dalla video sorveglianza alle nuove legislazioni su sostanze e
migranti, ecc).
Si e' fatto un punto sulle situazioni repressive particolarmente pressanti
(Cosenza; Genova; Napoli) sottolineando la proposta del 27 novembre di un corteo
nazionale a cosenza in occasione della ripresa del processo del 2 dicembre.
L'occasione e' importante dato che si e' rilevato una scarsa attenzione e
capacita' di iniziativa politica rispetto a processi che riguardano il percorso
di un po' di tutti.
Le ultime due proposte fatte sono : una il 30 di ottobre per la due giorni di
odio il carcere qui ad acrobax rispetto alla questoine dei processi di
carcerizzazione e le battaglie possibili sulla questione; una seconda e' un
appuntamento sulla seconda settimana di novembre, con una serie di iniziative
rispetto alla questione del controllo, con una dinamica distribuita sui
territori, e le cui modalita' di costruzione sono importanti tanto quanto
l'iniziativa stessa (come anche incontrotempo).
L'intento e' quello di far dialogare le varie iniziative tra loro, tanto quanto
dar loro maggiore visibilita' realizzandole in un medesimo lasso temporale.
Per quanto riguarda questo verra' messa in campo una bozza di documento di
lancio che ci auspichiamo che tutti elaboreranno collettivamente
Un ulteriore proposta e' quella di realizzare un "libro bianco" che raccolga gli
episodi di repressione e controllo e carcerizzazione dando la possibilita' di
delineare un quadro quanto piu' completo ppossibile.
Ultima integrazione: altro episodio grave e' le imputazioni per associazione a
delinquere di cui 14 compagni di trento sono oggetti basandosi sostanzialmente
su una serie di esagerazioni di reati e di reati di opinione, con un dossier
della digos e dei ros che rendono molto chiaro il clima che si respira in
italia. Se In un territorio in cui non c'e' grande radicalita' arrivano imputazioni
gravissime, pensiamo quale tipo di agibilita' politica stiamo vivendo in Italia.
Il ragionamento ha portato a una riflessione sugli strumenti penali per
restringere questa agibilita' politica: il blocco di un banchetto di an diventa
lesioni personali, e via dicendo; un volantinaggio contro i processi di cosenza
diventa un elemento sufficiente a essere iscritti al registro degli indagati. I
compagni di trento vorrebbero quindi lanciare un iniziativa in contemporanea al
corteo di cosenza, anche se questo e' subordinato a un confronto piu' allargato
da parte dei compagni di trento.
Viene sottolineato come oltre al corteo del 27 novemebre l'idea era di
organizzare anche il 28 novembre un momento di confronto che rilanci una
discussione sulla necessita' di combattere il restringimento dell'agibilita'
politica.
Il desiderio era anche quello di lanciare un momento piu' esteso come un
convegno da organizzare a roma piu' avanti che amplii la discussione del 28 e i
temi del 27.
Inoltre e' da segnalare che al supporto legale per genova, il lavoro verra'
allargato da una segreteria legale a napoli anche rispetto ai processi di
napoli, cosenza e taranto, in sinergia con gli sforzi gia' in atto.
* casa e' reddito ? / sportelli
La discussione e' durata oltre 3 ore e mezza quindi e' difficile riassumerla.
Si e' cominciato con alcuni video che mostravano occuapzioni sotriche di casa e
occupazioni piu' recenti.
La prima parte della discussione si e' incentrata sulla questione della casa,
con la partecipazione del coordinamento di lotta per la casa, militanti di base
e il coordionamento 4 pini, coordinamento di inquilini di abitazioni vendute
dallo stato durante il processo di cartolarizzazione.
La discussione si e' poi ampliata rispetto alla necessita' di una battaglia che
porti il diritto alla casa come diritto universale e che quindi superi la
tradizionale divisione sulle categorie di accesso alla casa, con una proposta di
rilancio dell'edilizia popolare pubblica e altre proposte.
La discussione si e' poi spostata sulla questione sportelli, che come e' emerso
non possono essere distaccati dalla dimensione della lotta per la casa, e che
devono riuscire a intercettare la dimensione della lotta per la casa, non solo
come declinata sopra, ma anche rispetto per esempio alla dimensione del
caro-affitti e degli sfratti.
Gli sportelli devono intercettare queste lotte ma si pongono come luogo di
iontercettazione anche di bisogni sociali piu' vasti, come luogo di formazione e
informazione che aiutino i soggetti che esprimono questi bisogni ad orientarsi e
a sviluppare lotte sociali.
La discussione degli sportelli e' continuata valutando la dimensione del
territorio, cercando di partire dai territori per declinare le specificita' dei
vari sportelli rispetto a quello che li circonda.
L'importante e' che lo sportello travalichi la dimensione del servizio per
innescare processi di lotta; questo significa mettere in comunicazione soggetti
estremamente diversi riuscendo a ricomporre delle dimensioni di lotta. Gli
sportelli devono riuscire a darsi un punto di arrivo comune che per noi
[acrobax,ndr] non puo' che essere una richiesta di reddito slegato dalla
dimensione del lavoro.
Altra questione e' stata quella dell'autoformazione come elemento cruciale di
emancipazione e di principio di lotte. Dare all'informazione un senso che spinga
a percorsi di riapproprizazione.
Una delle proposte e' stata quella che dagli sportelli partano alla fine del
mese delle battaglie per sviluppare la riappropriazione diretta.
Alla discussione era presente: Milano, Palermo, Napoli, Roma, Padova, e molti
altri
La proposta era quella di realizzare un bollettino delle lotte sociali; un
ulteriore proposte era quella di riunire tutti gli sportelli sotto l'egida di
san precario.
I compagni di palermo hanno proposto gli sportelli come punto di riferimento a
livello territoriale e di aggregazione. Se questa aggregazione riesce a essere
punto di accumulazione, allora deve poi tradursi in obiettivi concreti. Se la
proposta delle riappropriazione del 27 di ogni mese, pensiamo che sia una
proposta che puo' essere concreta.
Sulla questione della riconoscibilita', al di la' del simbolo, l'importante e'
riuscire a mettere in rete le varie esperienze.
Sarebbe anche importante capire che se gli sportelli vogliono essere agenzie di
mobilitazione dobbiamo anche capire che tipo di modalita' di comunicazione e
verifica vogliamo darci.
Sulla questione della casa, vorrei far notare che la discussione e' rimasta
molto a livello romano. Credo che la vicenda della casa sia una questione
ovviamente molto piu' allargata, e che e' una battaglia che attrezza la
ricomposizione, e alla possibilita' di costruire fronti comuni di lotta. Le
contraddizioni a livello romano sono esplosive, ma non penso che sia solo a
livello romano.
Dentro la discussione sulla casa si e' discusso sugli sportelli. Per chi e' di
roma, fare sportello puo' sottindere percorsi diversi. Rimettere al centro
dell'agire di una rete aperta di compagni e compagni l'allargamento di un
conflitto sociale. Dietro gli sportelli ci deve essere un discorso piu'
approfondito sugli obiettivi reali degli sportelli.
In definitiva i punti comuni che sono emersi dalla discussione sugli sportelli
e' che gli sportelli non sono elemento di servizio ma elemento di raccordo di
lotte sociali e mobilitazioni, elemento di ricomposizione e non elemento di
amministrazione delle lotte.
Sulla dimensione dell'identificazione unitaria o meno, delle controparti
specifiche, della definizione di territorio e specificita' evidentemente il
dibattito e' ancora ampiamente aperto.
Certo e' che e' necessario costruire un percorso per arrivare a definire un
linguaggio comune.
[lungo dibattito sulle incomprensioni sugli esempi particolari di alcune
esperienze e gli elementi di valutazione generali emerse]
[... mi sono interrotto ... ]
* rete per il reddito + precog
[...]
scadenze
22-23-24 -> no work festival di casa loca e riunione precog
30 -> lancio sportelli
6 -> manifestazione
17-20 -> spazio autonomo su precarieta' dei womblies -> incontro del precariato
europeo -> spazio fondamentale di relazione
27 -> corteo a cosenza
* slide dei precari istat sul questionario
* appunto su entrate e parte ludica
complimenti reciproci
punto cassa: siamo andati sopra :))))
3114 euro di uscite
3852 euro tra sottoscrizioni e trattoria
sopra di 700 euro senza contare le altre situazione che volessero contribuire
successivamente
parte dei proventi del bar all'aperto finanziano ror e infoxoa
la proposta e' di devolverne parte al supporto legale per genova e non solo :)
* comunicazioni
salvatore (acerra) -> volevo attirare l'attenzione su un punto, sulla condizione
che stiamo vivendo ad acerra. Ad acerra viviamo una precarieta' totale, a cui si
sono aggiunti con gli anni una serie di disagi, le devastazioni ambientali, e
adesso si e' aggiunto il commissariamento sostanzialmente militare della citta'.
Sono qui per portare questo contributo perche' vedo che bisognerebbe uscire
fuori dal concetto di collettivizzare le lotte sul precariato ma allargarlo a
tutte le lotte, per creare un fronte comune su tutte le lotte e i compagni che
si attivano.
Stiamo portando avanti la costruzione di una manifestazione nazionale a roma il
17 ottobre, per allargare la nostra lotta, e ampliarla a una critica complessiva
delle merci e una proposta di alternativa possibile al problema che ci interessa
direttamente
iAl termoincenerimento opponiamo il riciclaggio e il recupero, nonche'
alternative alla gestione dei rifiuti.
E' importante l'attivazione per una massima presenza a questo corteo a roma, in
concomitanza di un convegno sull'incenerimento di rifiuti a livello nazionale,
una presenza quanto piu' variegata possibile.
Migliucci (tivoli) -> c'e' in ospedale con 10 giorni di prognosi per 6
coltellate su glutei e cosce un compagno che e' stato raggiunto da 7 persone
direttamente nel luogo di lavoro. tutto questo in seguito a una iniziativa dove
alcuni fasci hanno fatto irruzione con un bombone, cocci di bottiglia, bastoni e
pietre. Domani pomeriggio alle ore 18.00 in piazza Santa Croce c'e' la prima
iniziativa di risposta. Mercoledi' ce n'e' un'altra che coinvolge anche le forze
istituzionali.
Una nota: quando si agisce in 7 a volto scoperto e' evidente come segnali un
circuito di impunita'. Percui facciamo attenzione.
* si apra il dibattito!
Migliucci -> la precarieta' e' un dato di fatto, come ci hanno mostrato i
compagni dell'istat, ma e' anche evidente che necessitiamo di una qualita' della
vita diversa, come ci illustra l'intervento del compagno di acerra.
Ho qui i risultati di Melfi dove la lotta non viene rappresentata dai risultati
elettorali, come sempre non li rappresentano, dato che non dobbiamo illuderci
che le lotte si possano riassumere in una dimensione elettorale. i risultati in
breve sono 26% alla fiom, poi uil, poi sindacato della fiat, e in fondo i
risultati dello slai cobas.
In tutta europa dalla siemens alla bosch, si e' passato da 35 ore a 40 fino a 47
ore settimanali; la delocalizzazione ha significato che i lavoratori hanno
ceduto al ricatto padronali. Dovremmo allargare lo spettro sul piano spaziale le
lotte.
tenuto conto del risvolto legato alla precarieta' non si puo' che assumere il
dato che abbiano allungato il tempo di lavoro a tutta la vita : aumento orario
settimanale, scomparsa delle pensioni, annullamento del tempo di non lavoro con
intensita sempre maggiore. Allora io spero che noi tutti quanti insieme anche in
quei segmenti che hanno avuto un reddito garantito riusciamo a sviluppare lonte,
che non c'e' proporio speranza per un salario minimo garantito, che gli
sportelli devono essere un momento di mobilitazione. Nel terzo incontrotempo
dovremmo dire che tutte le nostre vertenze,anche quelal sul reddito ha iniziato
a mettere in campo lotte e soluzioni. Perche' riconsciamo al sistema nel suo
insieme il ruolo di controparte e quindi controla sua complessita' dobbiamo
lottare. In questo contesto, in cui le soggettivita' in lotta vanno allargate e
accompagnate, la manifestazione del 6 non puo' che essere un ambito molto
aperto. tanto piu' se e' una manfiestazione in cui una mattina verra' impegnata
in azioni che impattino sui vari aspetti in cui vogliamolottare contro questa
controparte, e poi un pomeriggio che dobbiamo decidere dove realizzare e che
dobbiamo decidere se sara' un momento di cultura, un momento di rappresentazione
o cosa sara'.
alessandro -> sto nel precariato del mondo della scuola. non entro nei
particolari. credo che sia un laboratorio rispetto alla societa e sarebbe
necessario un salto di qualita' nella lotta per entrare ion comunicazoine con
gli studenti. Il momento in cui dovrebbe riprendere la mobilitazione mi auguro
che sia un momento fattivo per la costruzione del 6.
Altra comunicazoine: non dimentichiamoci il contesto, come la guerra, l'ombra
che cancella gli altri temi a volte; in questo momento c'e' un sit in
permanente davanti a palazzo chigi che invitiamo tutti ad assumere come ambito
all'interno del quale declinare i temi della precarieta'.
sulla scuola l'altra ipotesi era di fare una notte bianca della scuola a partire
dalla realta' del precariato, delle lotte e dei centri sociali, per esporre la
verita' sulla dimensione scuola
nano -> un po' di sensazioni su come e' andata. lo scorso anno e' stata piu' un
adimensione di socialita' e di discussione, capire cosa era il precariato e
capirsi. Poi in questo anno le lotte sono esplose e dentro questa dimensione in
questa seconda edizione ci siamo ritrovati con delle prospettive molto
interessanti, come quella che finalmente si riprende anche una discussione non
tanto e non solo gli strumenti, ma il guardare altrove, tornare a guardare
alleanze sociali, perche' il rapporto di forza volge a nostro favore. Se la
precarieta' riguarda milioni di persone allora e' veramente un esercito di
sognatori potente. Il tornare a porci le domande su come affrontare le lotte
sociali e come aprire alleanze sociali e' anche la fine di un periodo in cui i
movimenti hanno partecipato molto alla societa' dello spettacolo. Si torna a
riaprire un alleanza sociale fondamentale per una trasformazione dell'esistenze.
In questo rientrano rivendicazioni su un numero sconfinato di questioni. La
lotta di acerra amplia lo spettro alla qualita' della vita e direttamente
contesta il modello di sviluppo capitalista. Cosi' come da un altro punto di
vista il lato ludico di questo incontrotempo sono momenti fondamentali dove
creare cospirazioni, scambiarci costantemnte desideri e idee, e questo e' un
elemento fondamentale dell'espressione di una gioia e di una voglia di
felicita'. E credo che sia altrettanto importante in questo contesto la
rivendicazione del reddito non tanto quanto soldi, quanto riappropriazione della
tempo e della felicita'. Per esempio il tavolo sui precari dello spettacolo
penso che sia stato molto importante perche' ha segnato un momento di caparbio
avanzamento, cosi' come i compagni e le compagne dell'istat, calcolando la
quantita e intesita' di lotte, hanno fatto un atto di cospirazoine che non e'
scontata.
Per dire che secondo me abbiamo tutte le possibilita' per fare. Non e'
preoccupazione per la manifestazione del 6, e' un modo di fare. Lo striscione
senza firme non e' una paura, ma e' un desiderio.
Rachele -> vorrei dare un piccolo contributo a questa assemblea finale perche'
e' un momento positivo. Io il senso che traggo e' che nulla va dato mai dper
scontato. Io penso che le sintesi siano un efficace strumento di riflessioni.
Dal tavolo su precarieta' e spettacolo, dire che la precarieta' puo' essere
positiva vuol dire aprire un varco; passo al tavolo comunicazioni e lotte dove
si dice che finalmente si e' messo un punto sul fatto che comunicazione e lotte
non sono pianeti distinti ma legati intimamente. Queste cose non possiamo darle
per scontate. Senza incontrotempo non potevamo confermarcelo. Dal tavolo sulla
repressione si e' detto "rispondere coralmente". Anche questo non e' disgiunto
da quello detto da lotte e comuniazione. Dal tavolo su sportelli e casa, mettere
un punto su quello che deve essere partenza comune: non credo che gli sportelli
noascano per rispondere a un bisogno; io penso che nascano dalla volonta' di
aprire un campo di intervento da parte di alcuni compagni e compagne. Penso
allora che anche in quel dibattito si possa ritrovare un filo comune che gia' ci
fa sentire meno solo e ci danno strumenti in piu'. Ieri qualcuno ha detto "none'
tanto mettere in rete ma rafforzare", e penso che incontrotempo voleva essere
proprio questo.
Io do una lettura positiva di questo 4 giorni, ma credo che per chiudere e' la
sensazione di stare nel tempo delle lotte dei compagni e delle compagne con
molti piu' strumenti in potenza. Se questa e' la direzione ci stiamo lanciando
una sfida. Una sfida che va nella direzione di verificarci, non dando per
scontato nlla, perche' la manifestazione dello scorso anno e' andata in un certo
modo e ci sono state riflessioni comune. Lo spirito della verifica e' la
reciproca fiducia ma anche la volonta' di darsi dei modi per confermarsi. Andare
nella direzione non della sommatoria, ma del rafforzarsi.
mario -> facciamo una valutazione positiva rispetto alle giornate. penso che gli
strumenti che ci stiamo proponendo siano un elemento di crescita per
l'organizzazione delle lotte e la loro messa in comunicazione. Credo che da un
lato quello che noi riteniamo un elemento centrale, quella di una garanzia di
reddito, e dall'altro l'elemento di una continuita' di reddito, anche se non se
n'e' parlato, credo che siano parte di una medesima rivendicazione di reddito.
Io credo che laddove sia possibile questi luoghi, questi sportelli, questi
momenti di autorganizzazione, che abbiano il carattere dlla continuita',
dovrebbero raccogliere e recepire la dimensione della precarieta' della vita.
Da un lato la rivendicazoine di reddito debba mettere insieme livelli
rivendicativi che pero' sono punto di partenza. e questi sono elementi che
dobbiamo sviluppare. Io penso che dobbiamo andare a verifica sulla capacita' di
immergersi nei desideri reali, nelle nostre contesti, per parlare a quella
societa' che va al di la' da noi. Io credo che abbiamo superato alcuni limiti
che hanno caratterizzato i movimenti delle fasi precedenti. Oggi ci iniziamo a
interrogare in maniera piu' composita, perche' ieri eravamo parte di un'altra
fase, su un grande esperimento di connessione, di iniziare a riprenderci la
parola e ricominciare ad agire a partire dalle contraddizioni reale.
blicero-> penso che non siano state tutte rose e fiori. se l'obiettivo non era
torvare sintesi ma comunicazioni e sinergie, allora dobbiamo dirci che le
assemblee e i momenti di incontro non hanno funzionato nel rompere la liturgia
della politica, laddove i momenti informali hanno consentito un massiom scambio
e accrescimento delle persone e delle soggettivita' che si incontrano. Penso che
un obiettivo di questa assemblea conclusiva era indicare i nodi problematici e
non diventare ulteriore tentativo un po' maldestro di sintesi. Altrimenti
perpetriamo un problema che e' uno dei problemi principali di tutti noi, come
corpo di attivisti, compagni e compagne e che fa si che ci sia distanza
incapacita' di evolvere modelli relazionali piu' schietti e capaci di un
confronto reale e non liturgico
Francesco -> penso che il problema sia non concludere con una serie di date
convoncate da piu' o meno varie aree. ma riuscire a fare si che lamanifestazione
del sei ponga attenzione al processo di crescita e di allargamento, di confronto
e di crescita comune.
Cerchiamo di trovare una forma in cui continuare a costruire il processo di
elaborazione comune.
rafael -> io penso che il terreno sara' a partire dai materiali raccolti in
questi giorni. noi volevamo creare un numero zero di comunicazione su questo
incontrotempo. Questo e' una cosa che potremmo svincolare dal bollettino che ha
una sua specificita'. Vorremo fare un po' un numero 0 slegato da altro.
Per fare questo c'e' bisogno di una partecipazione per fare questo. L'invito che
faccio io e' quella di continuare ad utilizzare la ml di incontrotempo per il
dibattito, proprio perche' e' un ambito che coinvolge il maggior numero di
soggetti che parlano e lavorano sulla precarieta'.
Io vorrei valorizzare alcuni elementi di queste giornate. L'intervento di
rachele che illustra come anche il tavolo degli sportelli vorrebbe concentrare
il lavoro sulla dimensione territoriale e come rideclinarla. Dentro questo
contesto mi pare evidente che non puo' portare a una sintesi, ma in un certo
qual modo si possano tagliare dei minimi comuni multipli. Uno di questi e'
declinare la precarieta' come qualcosa di piu' ampio e complesso della
dimensione lavorativa. Che si vuole tessere una vertenzialita' che sia piu'
complessa e piu' ampia che non i nostri usuali ambiti. Cosa e' stato ? Non e'
stato tanto l'affronto dell'inceneritore ma e' stato quanto la mancanza totale
della considerazione di un processo democratico dal basso a questa decisione.
Questo e' stato posto come mistificazione nella vicenda di acerra. Quindi questi
momenti vanno solidificati e consolidati. Quindi il bollettino di lotta deve
cominciare ad essere un luogo dove non si trova sintesi ma si costruisce un
linguaggio e un immaginario comune.
Sono d'accordo che non va slegato il momento degli appuntamenti da quello dei
contenuti. Sono d'accordo devolvere fondi a supporto legale, ma sono ancora piu'
contento che le relazioni di adunata sediziosa e incontrotempo hanno creato un
altro luogo di supporto legale su napoli e cosenza a napoli. Lo stesso tipo di
sinergie e relazioni dovrebbe valere per il 6.
E' giusto che la giornata del 6 sia posto sotto l'aspetto del fare comune e non
delle paure. E' anche chiaro che sia importante mettere al centro la pratica
conseguente ai contenuti. Credo che il 27 ottobre possa essere una giornata di
precipitazione per la preparazione del 6.
christian -> prendendo spunto da blicero, porre l'accento sul fatto che
l'informalita' e' stata centrale mi sembra importantissimo. Anche perche' noi ci
eravamo detti che volevamo trasformare l'informalita' fuori dalle assemblee
dentro le assemblee. Non sappiamo se ci siamo riusciti, ma sono stati
apprezzabili i momenti all'esterno dell'assemblea.
Come proposte, a parte il 27 di ottobre, che siano iniziative di autoriduzione o
di altro, come a roma dove abbiamo individuato le controparti con cui
confliggere, penso che sia importante incontrarsi uno stesso giorno ion diverse
citta'.
Per quanto riguarda i report, in cui auspichiamo una costruzione comune, noi
auspichiamo la descrizione soggettiva di come sono state vissute queste
assemblee, perche' tante espressioni soggettive non ci sono nei report, in modo
da creare forme di comunicazioni che vadano oltre incontrotempo
Un ultima cosa, sugli strumenti della comunicazione, che anche alcuni collettivi
hanno citato: questi sono stati informazioni e momenti importanti, non tanto
nella loro materialita', ma perche' su questo dobbiamo riflettere molto di piu',
con seminari, momenti di autoformazione, e la diffusione di pratiche che vanno
socializzate e valorizzate.
luca -> non voglio farla piu' di tanto lunga. uno e' che dentor la ricostruzione
dlle cose ci vanno messi altri tasselli. Nei circuiti che lavorano sui diritti
dei migranit, la comprensione della necessita' di raccordare la lotta controla
precarieta' e per un reddito con la lotta contro la bossi-fini, diventa un
tentativo concreto di tessere delle lotte. Dobbiamo fare in modo che certi
circuiti si attraversano, dobbiamo capire come i diversi elementi si
attraversano. Ci sono in questo periodo anche una serie di battaglie che si
stanno rimettendo in moto, come le battaglie sui permessi di soggiorno, e
momenti di mobilitazione in tutta italia su cpt e altri percorsi di lotta.
C'e' a meta' d'ottobre il vertice g5 in toscana che vedra' i migranti di firenze
scendere in piazza, come inizia a prendere corpo una scadenza nazionale il 4
dicembre sulla bossi-fini. E' importante riuscire a raccordare questo percorso
anche con il percorso di cui si e' parlato ion questi giorni.
Spero tra l'altro che uno spezzone con una forte partecipazione migrante stia
nella preparazione del 6, noi ci proveremo.
Devo dirvi, molto a pelle, credo che la sensazione e' quella bella di avere
aperto un cantiere rispetto ad alcune cose, un lugoo dentro al quale si
costruiscono linguaggi comuni. Credo pero' che vada assunto per quello che e':
non viviamo una fase in cui le battaglie di cui parliamo sono in una fase di
slancio, e credo che dobbiamo assumere questo livello per poter valutare quello
che facciamo, per allargare il campo. E questa cosa non puo' non coinvolgere la
natura di questi percorsi, io vorrei che le realta' del sindacalismo di base si
mettano in gioco nella natura stessa dei discorsi; io sono convinto che un
approccio di organizzazione, non sia adatta ad intercettare la composizione e
l'esplosivita' di una battaglia contro la precarieta'. Noi dobbiamo fare in modo
che all'interno di questo cantiere ci sia una riflessione sui percorsi, perche'
quello che c'e' evidentemente non e' efficace, non e' sufficiente a garantire
l'esplosiione delle contraddizioni in elemento di lotta. Credo che rispetto a
questo la discussione non sia matura, pero' dobbiamo darci lo spazio su questo.
un compagno di palermo -> saltero' la parte relativa ai complimenti. per parlare
della parte piu' concreta, sui vari argomenti trattati mi pare prioritario il 6
novembre. sul 6 novembre se ci ricordiamo l'anno scorso tutti noi vogliamo
evitare alcuni passaggi che mettano in luce i limiti che abbiamo.
Sicuramente non penso ci sia nessuno che voglia rendere il 6 una situazione
chiusa, ma io penso che da tutte le parti d'italia ci sia la volonta' di rendere
il 6 novembre una manifestazione apertissima. Spero che non diventi un alibi per
tirarsi fuori da questa cosa, perche' se capiamo quanto e' importante il 6
novembre, allora tutti quanti vi lavoriamo alacremente. Lasciamo dire al dopo
quello che significhera.
Un altro errore dell'anno scorso e' stato il livello mediatico. noi ci
auspichiamo che si riesca a dare al 6 novmenbre maggiore visibilita' al 22
novembre. Questo e' un poroblema che nel locale deve essere trattato con molta
attenzione.
Cerchiamo di delineare un percorso fino al 6. Io direi di avere indicazioni
precise per cercare di contribuire tutti insieme ala sua riuscita, lo stesso
giorno del 6 novembre anche.
Un altro punto trattato marginalmente e' la questione del 27 novembre a cosenza,
perche' pensiamo che sia un momento molto importante in cui contarci e
valutarci, considerando anche che cosenza non ha ancora avuto risposte e se non
ci pensiamo noi rischiamo che nessuno possa farsene carico, e con lui cio' che
significa.
L'importanza di cosenza deve essere rilevata da tutti e va sostenuta e spinta da
tutti. Capisco le difficolta' dei compagni di trento, io penso che scendere a
cosenza sarebbe la soluzoine migliore.
L'ultima cosa, la questione degli sportelli per cui e' principale la battaglia
per il reddito o altre battaglie, e' fondamentale, perche' negli esempi di
napoli o palermo individuare la controparte in maniera chiara rende piu' facile
sviluppare le lotte.
Io penso che preparare il bollettino e avanzare la discussione possiamo ussare
la lsita di incontrotempo, in linea di massima.
rafael -> credo che continuiamo la discussione sull lista, dove definire il
bollettino o le modalita' di realizzazione del 6 novembre.
mario -> la modalita' potrebbe essere qualla per cui la mattina i soggetti di
precari possano costruire iniziative autonome ma che tengono insieme
l'eterogeneita' del panorama delle lotte. Per il resto della mobilitazione
potremmo individuare alcuni grossi obiettivi e poi nel pomeriggio convergere
tutti in una omogeneita' di richiesta.
rafael -> questa e' la traccia. qui possiamo indicare delle linee generali. poi
e' chiaro che i processi sono in itinere. Poi il 24 magari ci sara' una
piattaforma minima e quindi si agira' di conseguenza.
Se riusciamo a individuare le scadenze e' giusto ricordare l'appuntamento di
cosenza. Credo che quello come genova come uno sguardo complessivo a voler
essere uniti su questo terreno, noi rivoltare i teoremi a favore di un
linguaggio pubblico e chiaro su quello che sono state quelle giornate.
Detto questo il 17 c'e' l'appuntamento di acerra, e il 27 di ottobre come primo
momento di precipitazione rispetto al 6 novembre. Il 24 a milano e' un momento
di verifica per 27 e 6.
Per i presenti di roma e' buono se ce ne usciamo con una data di preparazione.
nano -> e' chiaro che roma deve essere supporto logistico alle indicazioni per
le azioni di cui parlava mario
per quanto riguarda il bollettino, il problema e' come lo facciamo, chi ci
scrive e come lo distribuiamo, rimanderei la descrizione alla ml, dopodiche' in
uno dei prossimi puntelli vediamo di quagliare
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ciao
blicero
--- ho reagito male --- bill (killed in 2 volumes)