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Autor: Gabriele Focosi
Data:  
Assumpte: [Forumlucca] Più giustizia e libertà per bilanciare la sicurezza
COMUNICATO STAMPA
CS125-2004

PIU' GIUSTIZIA E LIBERTA' PER BILANCIARE LA SICUREZZA.
MEMORANDUM DI AMNESTY INTERNATIONAL ALL'UNIONE EUROPEA

Mentre l'Unione Europea seguita a sviluppare il cosiddetto 'Spazio di
liberta', sicurezza e giustizia' (AFSJ), Amnesty International ha diffuso
oggi una serie di raccomandazioni volte a sollecitare il fermo impegno
dell'UE a porre maggiore attenzione sulle possibili implicazioni per i
diritti umani.

Il documento di 24 pagine presenta un ampio spettro di proposte sul
rispetto dei diritti umani nei settori dell'asilo, dell'immigrazione e
della cooperazione giudiziaria e di polizia all'interno dell'UE.

'Fino ad oggi, la lotta al terrorismo e il controllo dell'immigrazione
illegale hanno in una certa misura monopolizzato l'agenda della Giustizia
e degli Affari interni dell'UE. Amnesty International ritiene che l'UE
debba ricalibrare le sue politiche per assicurare di non compromettere i
diritti che sostiene di proteggere' ? ha dichiarato Dick Oosting,
direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso l'UE, nel corso di
un incontro con la stampa tenuto questa mattina a Bruxelles. 'E' giunto il
momento di una nuova ripresa, di un approccio piu' bilanciato. Purtroppo,
a giudicare dai commenti che sentiamo da varie parti d'Europa, che non
fanno altro che riciclare la vecchia retorica sui richiedenti asilo e gli
immigrati, non siamo di fronte a una buona partenza'.

Il memorandum di Amnesty International evidenzia cinque palesi
contraddizioni nel modo in cui l'agenda della Giustizia e degli Affari
interni viene messa in pratica:
1) Mentre l'UE cerca di rafforzare il controllo giudiziario e democratico
su queste aree, aumentano le iniziative intergovernative che sfuggono a
tale controllo.
2) C'e' un chiaro conflitto tra le politiche in materia di asilo e
immigrazione e la politica estera: i paesi terzi vengono spinti a
cooperare per combattere l'immigrazione illegale in un modo che rischia di
compromettere gli obblighi dell'UE per la protezione dei rifugiati.
3) Nonostante i ripetuti impegni a promuovere un approccio 'bilanciato'
per gestire l'immigrazione legale mentre si contrasta quella illegale,
tutta l'enfasi sembra essere posta su misure di tipo difensivo, con poca
attenzione verso le cause profonde e la necessita' di combattere lo
sfruttamento nel mondo del lavoro.
4) Il principio del 'mutuo riconoscimento', che e' alla base di iniziative
quali il Mandato di arresto europeo, non riconosce le significative
differenze negli standard di giustizia tra i paesi dell'UE.

Le principali raccomandazioni di Amnesty International comprendono:

Diritti umani in Europa
C'e' un urgente bisogno di istituire un gruppo di lavoro sui diritti umani
in Europa. Amnesty International ritiene che il crescente carico di lavoro
in tema di diritti fondamentali renda insostenibile la situazione attuale.
La strabordante enfasi sulla sicurezza e la lotta al terrorismo evidenzia
ancora di piu' la necessita' di un forum adeguato per affrontare queste
problematiche anche dalla prospettiva dei diritti umani.

La cooperazione in materia di immigrazione non deve pregiudicare l'asilo
Amnesty International chiede agli Stati membri dell'UE di garantire che la
cooperazione con i paesi terzi rispetti gli standard sui diritti umani e
non leda il diritto di chiedere asilo nel territorio comunitario. In
particolare, Amnesty International esprime grande preoccupazione per le
recenti iniziative di alcuni Stati membri di collaborare con paesi terzi,
come la Libia, che presentano un quadro negativo in termini di diritti
umani. All'indomani di una missione svolta in Libia a febbraio, Amnesty
International ha verificato che un gruppo di richiedenti asilo eritreo era
stato espulso dalla Libia verso il paese di origine.

Procedure di rimpatrio
Ogni futura iniziativa legislativa dell'UE dovrebbe specificare i motivi
per cui una persona puo' essere espulsa cosi' come le garanzie procedurali
e le modalita' pratiche riguardanti l'espulsione. Amnesty International
teme che sulla questione della protezione non vi sia adeguata attenzione:
il 28 luglio, ad esempio, due richiedenti asilo somali sono stati
assassinati, poche settimane dopo il rientro forzato in patria, dopo che
erano stati espulsi dalla Danimarca e dall'Olanda.

Cooperazione in materia giudiziaria
Amnesty International chiede all'Unione Europea di stabilire standard
minimi per l'ammissibilita' delle prove ottenute mediante maltrattamenti e
torture e considerare l'adozione di tali standard uno dei passi
fondamentali per migliorare la protezione dei diritti umani e rafforzare
la fiducia reciproca necessaria per il mutuo riconoscimento.

Cooperazione in materia di polizia
Amnesty International teme che la crescente cooperazione in materia di
polizia ponga questioni riguardo al comportamento della polizia negli
Stati membri e all'efficacia delle istituzioni e degli strumenti che
dirigono e regolano tale cooperazione. L'organizzazione chiede all'Unione
Europea di affrontare questioni riguardanti in particolare la supervisione
della cooperazione transfrontaliera e raccomanda che qualsiasi Codice di
condotta etica della polizia venga approvato sia legalmente vincolante.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 27 settembre 2004

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